Il Papa: che il Signore susciti la sete di Lui nei cuori degli uomini

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Il Papa chiude la tre giorni con i suoi ex allievi con brevi parole di supplica a Dio perché susciti la “sete” di Lui nei cuori degli uomini: quelli lontani la cui anima è “arida” e non sanno ancora “da dove venga l’acqua viva”, ma anche i cristiani di lungo corso perché “ci rinnovi con l’acqua viva del suo Spirito”. Ieri Benedetto XVI ha presieduto la Messa con i suoi ex-allievi nel Centro Mariapoli di Castel Gandolfo (Roma). La celebrazione dell’Eucaristia ha chiuso il tradizionale seminario estivo degli ex allievi (Ratzinger Schülerkreis), che si è tenuto nella cittadina laziale dal 25 al 28 agosto scorsi.

“In questo tempo dell’assenza di Dio, quando la terra delle anime è arida e la gente ancora non sa da dove venga l’acqua viva, chiediamo al Signore che Egli si mostri” ha detto, rispondendo con il Salmo 62 alla prima lettura tratta dal libro del profeta Geremia. “Ha sete di te l’anima mia, del Dio vivente; come terra deserta, arida, aspetta te, il Dio vivente”. “A coloro che cercano altrove l’acqua viva, mostri che tale acqua è Lui stesso, e che Lui non permette che la vita degli uomini, la loro sete per ciò che è grande, per la pienezza, anneghi e soffochi nel transitorio” ha continuato il Papa. Quest’anno si è parlato di “nuova evangelizzazione”: dell’annuncio del Vangelo alle nuove generazioni, ma anche dell’impegno stesso dei giovani nell’annuncio cristiano ai loro coetanei. È quanto si è visto nella recente Giornata mondiale dei giovani a Madrid, di cui il Papa ha parlato come di un “dono prezioso che dà speranza per il futuro della Chiesa”.

“Vogliamo chiedere a Lui, soprattutto per i giovani, che la sete di Lui diventi viva in loro e che essi riconoscano dove si trova la risposta” ha continuato Benedetto XVI. Ma anche chi è cristiano da tempo ha bisogno di rinnovare questa sete. Benedetto XVI mette in guardia dal sentirsi già a posto, soddisfatti, e per questo tentati dal rinchiudersi in un cristianesimo già saputo e senza sapore. A partire dai presenti, in cui lui stesso si include: “E noi, che Lo abbiamo potuto conoscere fin dalla nostra giovinezza, possiamo chiedere perdono, perché portiamo così poco la luce del suo volto agli uomini, così poco proviene da noi la certezza che ‘Egli è, Egli è presente, ed Egli è la realtà grande, piena, che tutti attendiamo’. Vogliamo chiedere a Lui che ci perdoni, che ci rinnovi con l’acqua viva del suo Spirito e ci doni di celebrare i sacri Misteri degnamente”.

 

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