Papa Francesco: la famiglia di Nazaret non è irreale

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Sinodo sulla famiglia e la preparazione al Natale. Il Papa nella udienza di questo mercoledì in cui compie 78 anni ha parlato della incarnazione del Figlio di Dio, di Gesù che “apre un nuovo inizio nella storia universale dell’uomo e della donna. E questo nuovo inizio accade in seno ad una famiglia, a Nazaret.”

Dio sceglie una villaggio sconosciuto che viene considerato incapace di offrire qualcosa di buono, dice il Papa “forse, in molte parti del mondo, noi stessi parliamo ancora così, quando sentiamo il nome di qualche luogo periferico di una grande città.”

Usa il termine che ama Papa Francesco e che racconta la sua sua esperienza pastorale

“Gesù è rimasto in quella periferia per trent’anni.” Niente miracoli, niente folle “a Nazaret tutto sembra accadere “normalmente”, secondo le consuetudini di una pia e operosa famiglia israelita.”

Non sono i Vangeli a raccontare questo trenta anni, ma l’arte  la letteratura, la musica. “ Di certo- dice il Papa- non ci è difficile immaginare quanto le mamme potrebbero apprendere dalle premure di Maria per quel Figlio! E quanto i papà potrebbero ricavare dall’esempio di Giuseppe, uomo giusto, che dedicò la sua vita a sostenere e a difendere il bambino e la sposa – la sua famiglia – nei passaggi difficili! Per non dire di quanto i ragazzi potrebbero essere incoraggiati da Gesù adolescente a comprendere la necessità e la bellezza di coltivare la loro vocazione più profonda, e di sognare in grande!”

L’indicazione del Papa è semplice: “ Ciascuna famiglia cristiana – come fecero Maria e Giuseppe – può anzitutto accogliere Gesù, ascoltarlo, parlare con Lui, custodirlo, proteggerlo, crescere con Lui; e così migliorare il mondo. Facciamo spazio nel nostro cuore e nelle nostre giornate al Signore.”

La famiglia di Nazaret non è una famiglia irreale, e per questo, conclude Il Papa “ci impegna a riscoprire la vocazione e la missione della famiglia, di ogni famiglia. E, come accadde in quei trent’anni a Nazaret, così può accadere anche per noi: far diventare normale l’amore e non l’odio, far diventare comune l’aiuto vicendevole, non l’indifferenza o l’inimicizia.” La famiglia come Maria custodisce il mistero dell’incarnazione. “ Da allora, ogni volta che c’è una famiglia che custodisce questo mistero, fosse anche alla periferia del mondo, il mistero del Figlio di Dio  è all’opera. E viene per salvare il mondo.”

Al termine dell’ udienza il Papa ha voluto espressamente pregare per “le vittime dei disumani atti terroristici compiuti nei giorni scorsi in Australia, in Pakistan e nello Yemen. Il Signore accolga nella sua pace i defunti, conforti i familiari, e converta i cuori dei violenti che non si fermano neanche davanti ai bambini”.

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