Papa Francesco, a febbraio nuovi cardinali. Ma prima, discussione sulle riforme

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Si terrà il 14 e 15 febbraio il concistoro per la creazione di nuovi cardinali. L’appuntamento non si può definire ufficiale finché non c’è la convocazione del Papa (in genere arriva un mese prima), ma padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, sottolinea che è il Papa che lo ha autorizzato ad annunciarlo. E così, la creazione dei nuovi cardinali arriverà al termine di una settimana in cui ci sarà una discussione costante sulle riforme, secondo il calendario che ha fornito lo stesso padre Lombardi in un briefing con i giornalisti.

Dal 6 all’8 febbraio, si riunirà la Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori, e dovrebbe essere finalmente nella sua composizione definitiva; dal 9 all’11 febbraio, ci sarà invece la settima riunione del Consiglio dei Cardinali; il 12 e il 13 febbraio, i cardinali saranno convocati in un concistoro in cui si discuterà probabilmente proprio del percorso di riforma; e quindi, il 14 e 15 febbraio il concistoro straordinario per la creazione di nuovi cardinali.

Non c’è da aspettarsi che questa continua discussione dia una accelerata alla riforma della Curia, un processo che padre Lombardi definisce “in corso”, e che lo stesso Papa Francesco ha detto che prenderà almeno l’intero 2015. In fondo – come spiega lo stesso padre Lombardi – “dopo che ci sarà una proposta definitiva, la riforma della Curia andrà materialmente scritta, ci vorranno dei canonisti, degli esperti per mettere insieme la bozza definitiva”.

Intanto, una prima proposta di riforma era stata presentata ai capi dicastero nel loro incontro periodico dal vescovo Marcello Semeraro, segretario del Consiglio dei Cardinali. L’incontro si era tenuto lo scorso 24 novembre, e in quell’occasione Semeraro aveva spiegato la proposta di accorpare alcuni dicasteri vaticani in due grandi Congregazioni (ma padre Lombardi preferisce parlare più vagamente di ‘dicasteri’ finché non c’è una decisione definitiva): una per la Giustizia e per la Pace, che avrebbe accorpato le funzioni dei Pontifici Consigli Giustizia e Pace, Cor Unum, Migranti, Pastorale della Salute e Pontificia Accademia per la Vita; e una per Laici e Famiglia, che avrebbe dovuto includere i Pontifici Consigli per Laici e Famiglia, con l’aggiunta di uffici specifici sul ruolo delle donne nella Chiesa, i giovani e i movimenti ecclesiali.

Il Consiglio dei Cardinali che si è riunito dal 9 all’ 11 dicembre ha dedicato la prima giornata ad analizzare i suggerimenti e le osservazioni fatte dai dicasteri a questa proposta di riforma, afferma padre Lombardi. Il direttore della Sala Stampa parla di “una serie ricca” di osservazioni, che tradisce un po’ la vivace discussione che si è creata intorno alla bozza: secondo fonti vaticane, in molti hanno lamentato nella bozza una certa superficialità nel non considerare nuove competenze dei dicasteri che si erano aggiunte dopo la promulgazione della Pastor Bonus, la Costituzione pastorale del 1988 che regola funzioni e uffici della Curia Romana.

Durante questi tre giorni di incontri, è stato affrontato anche il lavoro della Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori. Il Cardinal Sean O’Malley, presidente della commissione e membro del Consiglio, ha aggiornato sui progressi che sono stati fatti in questi ultimi tempi: la Commissione ha ora una sede (nei locali della vecchia Santa Marta), e presto allargherà la composizione: ad oggi, sono otto i membri che sono stati nominati, e dovrebbero diventare 18. I nuovi membri – scelti anche sulla base della rappresentanza geografica – sono stati individuati, e se ne sta sondando ora la disponibilità. Il motore di tutto è Robert W. Oliver, segretario della Commissione, che sta anche lavorando agli Statuti.

Mentre gli Statuti del Consiglio per l’Economia sono ora allo studio di una commissione ristretta di tre cardinali, che sta portando avanti il lavoro. Anche di questo, è stato riportato di fronte al Consiglio dei Cardinali. Joseph X. Zahra, vice coordinatore del Consiglio per l’Economia, ha spiegato ai cardinali i suggerimenti di riforma e di accorpamento dal punto di vista economico, e aggiornato su come si sta procedendo nella riforma economica. Molti i temi da definire, a partire dalla struttura della nuova APSA (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica), dato che la sezione straordinaria è stata inglobata nella Segreteria per l’Economia, e si intende far diventare la sezione ordinaria una sorta di ‘Banca Centrale’ del Vaticano.

Tutti questo sarà di nuovo in discussione a febbraio. Il Consiglio per l’Economia si è riunito il 2 dicembre, e padre Lombardi fa sapere che il procedimento sarà generalmente quello di avere una riunione del settore economico prima della riunione del Consiglio dei Cardinali.

Nei prossimi giorni, si riunirà anche il Comitato per la Comunicazione, che proseguirà le visite dei media vaticani e comincerà a pensare a un piano di accorpamento degli uffici.

Il processo di riforme, comunque, non finirà così presto. Intanto, Papa Francesco rimpinguerà il Collegio Cardinalizio. A febbraio, quando terrà il Concistoro, i cardinali elettori saranno 110, e dunque avrà 10 berrette rosse da distribuire per arrivare al limite di 120 elettori stabilito da Paolo VI nel 1975 nella costituzione “Romano Pontifice Eligendo”. A giugno, il numero dei cardinali elettori scenderà a 107, e a novembre a 105. In tutto, durante l’anno prossimo, Papa Francesco avrà 15 porpore da distribuire. Abbastanza per cominciare davvero a cambiare la composizione del Collegio cardinalizio.

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