Concistoro, Medio Oriente e due nuovi santi, uno canonizzato a Ceylon a gennaio
Dopo due settimane di Sinodo oggi il Papa ha voluto attorno a se i cardinali per parlare di Medio Oriente. Un Concistoro previsto per la canonizzazione di Giuseppe Vaz sacerdote dell’Oratorio di San Filippo Neri, fondatore dell’Oratorio della Santa Croce Miracolosa a Goa e apostolo di Ceylon (Sri Lanka) e Canara (India) che sarà canonizzato il 14 gennaio durante il viaggio del Papa nel paese; e Maria Cristina dell’ Immacolata (al secolo Adelaide Brando), fondatrice della Congregazione delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato.
Poi il Papa ha voluto che diventasse una riunione sulla situazione drammatica dei cristiani in Medio Oriente. Poche parole di Francesco all’inizio “Questa situazione ingiusta richiede, oltre alla nostra costante preghiera, un’adeguata risposta anche da parte della Comunità Internazionale”. Poi la lunga relazione del segretario di stato Parolin che ha definito il gruppo “denominatosi Stato Isalmico, un’entità che calpesta il diritto e adotta metodi terroristici.”
Una trentina di interventi hanno messo in luce i vari problemi. Per tutti, in particolare per i patriarchi, “ un Medio Oriente senza cristiani sarebbe una grave perdita per tutti, poiché essi hanno un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’equilibrio della regione e per il grande impegno nel settore dell’educazione. E’ essenziale quindi incoraggiare i cristiani affinché restino in Medio Oriente e perseverino nella loro missione, anche perché essi hanno sempre contribuito al benessere dei Paesi in cui vivono.”
Nessuna decisione operativa al momento, ma la certezza di essere ascoltati dalla Chiesa universale che, nella persona del Papa, ha accolto i figli che soffrono.
L’appello è di fatto alla politica internazionale e alla diplomazia della Santa Sede per “garantire, ai profughi cristiani, la possibilità di tornare quanto prima nelle loro case, attuando delle “zone di sicurezza”, ad esempio nella Piana di Ninive. Infine, è stato anche levato un appello per tutte le persone rapite in Medio Oriente, affinché il mondo non si dimentichi di loro.”
