IL papa: vergogna ed umiliazione per i crimini dei preti pedofili

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E’ sotto lo sguardo del grande crocefisso di stile romanico che domina la cattedrale cattolica di Westminster che il papa esprime “vergogna e umiliazione” per gli “inqualificabili crimini” degli abusi. Al centro di una profonda riflessione sul Sangue di Cristo versato per la redenzione dei peccati, per la Salvezza e che fonda ogni giorno la Chiesa, Benedetto XVI mette i perseguitati e i sofferenti. E prosegue:“ Qui penso anche alle immense sofferenze causate dall’abuso dei bambini, specialmente nella Chiesa e da parte dei suoi ministri. Esprimo soprattutto il mio profondo dolore alle vittime innocenti di questi inqualificabili crimini, insieme con la speranza che il potere della grazia di Cristo, il suo sacrificio di riconciliazione, porterà profonda guarigione e pace alle loro vite. Riconosco anche, con voi, la vergogna e l’umiliazione che tutti abbiamo sofferto a causa di questi peccati; vi invito a offrirle al Signore con la fiducia che questo castigo contribuirà alla guarigione delle vittime, alla purificazione della Chiesa ed al rinnovamento del suo secolare compito di formazione e cura dei giovani. Esprimo la mia gratitudine per gli sforzi fatti per affrontare questo problema responsabilmente, e chiedo a tutti voi di mostrare la vostra sollecitudine per le vittime e la solidarietà verso i vostri sacerdoti.”

 

 Nella cattedrale inaugurata nel 1903 e costruita in stile alto bizantino il papa propone un discorso forte, senza possibilità di fraintesi che chiarisce anche il ruolo fondamentale di chi aiuta a rimarginare le ferite. Vergogna ed umiliazione di tutta la Chiesa sono sofferenze da offrire per la purificazione e la santificazione di tutta la Chiesa. Il papa prosegue ricordando la responsabilità di tutti i membri della Chiesa, del laicato si portare avanti la sua missione, di essere fermento del Vangelo nella società. Alla scuola di Newman che difese “strenuamente” le verità morali che sono alla base di una società “umana, giusta e libera”. Ed aggiunge: “Quanto ha bisogno la società contemporanea di questa testimonianza! Quanto abbiamo bisogno, nella Chiesa e nella società, di testimoni della bellezza della santità, testimoni dello splendore della verità, testimoni della gioia e libertà che ascono da una relazione viva con Cristo! Una delle più grandi sfide che oggi dobbiamo affrontare è come parlare in maniera convincente della sapienza e del potere liberante della parola di Dio ad un mondo che troppo spesso vede il Vangelo come un limite alla libertà umana, invece che come verità che libera le nostre menti e illumina i nostri sforzi per vivere in modo saggio e buono, sia come individui che come membri della società.”

L’omelia della messa per i cattolici di Londra si chiude con un invito ai sacerdoti , ai laici, ai girovani. E proprio ai giovani riuniti sul sagrato della cattedrale dedicata al Preziosissimo Sangue di Gesù, il papa si rivolge al termine della messa. “ Chiedo ad ognuno di voi di guardare dentro al proprio cuore” esordisce il papa. E prosegue parlando di Amore. “In fin dei conti,dice, siamo stati fatti per amare. Questo è ciò che la Bibbia intende quando afferma che siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio”. Parla dell’ amore dato e ricevuto da Dio, dalla famiglia, dagli amici, dagli insegnanti. “Siamo stati fatti anche per donare amore, per fare dell’amore l’ispirazione di ogni nostra attività, la realtà più solida della nostra vita. A volte ciò sembra tanto naturale, specialmente quando sentiamo l’euforia dell’amore, quando i nostri cuori sono ricolmi di generosità, di idealismo, del desiderio di aiutare gli altri, di costruire un mondo migliore. Ma allo stesso tempo ci rendiamo conto che amare è difficile: i nostri cuori possono facilmente essere induriti dall’egoismo, dall’invidia e dall’orgoglio.” Ecco allora il ruolo dei grandi testimoni come La Beata Madre Teresa di Calcutta, che l’ amore puro “è il frutto di una decisione quotidiana.”

Un amore che Gesù è pronto ad offrire in ogni momento: “Gesù è sempre là, aspettando tranquillamente che possiamo raccoglierci con lui ed ascoltare la sua voce.” Rientrato poi nella cattedrale il papa ha benedetto il nuovo mosaico dedicato al patrono del Galles san David, santo del VI secolo . Poi ha pregato davanti alla statua di Nostra Signora della Candela recitando la preghiera del santuario mariano nazionale e salutato i cattolici del Galles: “Purtroppo non mi è stato possibile recarmi in Galles durante questa visita. Ma spero che questa splendida statua, che ora ritorna al Santuario Nazionale di Nostra Signora di Cardigan, sarà un ricordo permanente del profondo amore del Papa per il popolo del Galles e della sua costante vicinanza sia nella preghiera, che nella comunione della Chiesa. Bendith Duw ar bobol Cymru! Dio benedica il popolo del Galles!”

All’ inizio della mattina il papa aveva incontrato in diverse udienza private nel Palazzo arcivescovile, prima il Primo Ministro del Regno Unito, sig. David Cameron, poi il Vice-Primo Ministro sig. Nick Clegg e infine (l’acting) leader dell’Opposizione (la signora Harriet Harman) in funzione provvisoria, in attesa delle primarie del Labour Party fissate per il mese d’ottobre.

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