Anno A 23° Domenica del tempo ordinario

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Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.

Spesso l’uomo che riceve una cattiva azione è subito pronto a reagire. Immediatamente vuole rendere male per male senza nemmeno tentare un dialogo. Così nascono storie di rancori che attraversano la vita di tante persone e di chissà quante famiglie. A volte basta un nulla, una incomprensione qualsiasi e si da inizio a reciproche vendette.In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

Gesù, invece, invita al dialogo, invita a fare il primo passo e a tentare un percorso di riconciliazione.

Nel Vangelo di oggi ci offre addirittura un percorso al termine del quale se non si è riusciti a trovare una soluzione possibile ci “autorizza” a procedere per la nostra strada. Sembra che Gesù ci consenta di indirizzare la nostra vita verso l’indifferenza ma è solo un’impressione. Forse ci sta spingendo a lottare per la conversione di quella persona che ha bisogno di essere convertita e di trovare pace. Siamo invitati, perciò, a testimoniare ancora più fortemente la nostra fede in Dio cercando di amarlo ancora più intensamente.

Proprio per questo l’invito che cogliamo in questa domenica è quello di pregare con maggiore intensità. La forza della preghiera, infatti, è veramente l’arma più potente per la conversione delle anime anche di quelle più dure da penetrare. La preghiera, infatti, può essere il mezzo più efficace per chiedere al Padre “qualunque cosa” e, quindi, anche la conversione dei peccatori o dei feriti del mondo. La preghiera, poi, fatta insieme ad altri con i quali si condivide la richiesta è in grado di ottenere la pietà e la misericordia di Dio e cambiare situazioni che sembrano essere definitive.

L’arma della preghiera è, perciò, molto apprezzata dal Signore il quale ci assicura che quando siamo riuniti insieme nel suo nome Egli è “in mezzo a noi”.

Non ci dobbiamo vergognare di pregare e di farlo insieme agli altri condividendo le sofferenze, i dolori, le ferite e ogni situazione che ci crea agitazione.

Pregare, pregare incessantemente è la strada più efficace e più autentica per cercare di ottenere la misericordia di Dio e la conversione delle anime. Questa è, per davvero, la più grande azione positiva che il cristiano può concepire per ottenere l’intervento del Padre nelle situazioni difficili anche quelle più dolorose. Al riguardo ci sono tantissime testimonianze che ci invitano a non stancarci mai di pregare.

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