La festa di Sant’ Agostino a Pavia e in Nigeria

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L’Ordine di Sant’Agostino festeggia domani la memoria liturgica del suo Padre Spirituale, co-fondatore dell’ordine accanto al Papa. A Pavia, nella Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, dove sant’Agostino è sepolto dal sec. VIII, sarà possibile venerare le spoglie del Dottore della Chiesa e alle 18.30 il solenne pontificale sarà celebrato dal cardinale Prosper Grech, docente emerito di varie università romane e Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede. Il cardinale, di origine maltese, è uno dei più grandi studiosi viventi delle Sacre Scritture e è co-fondatore, con Padre Agostino Trapé, dell’Istituto Patristico Augustinianum di Roma. Il cardinale Grech è anche il primo cardinale agostiniano dopo 111 anni: nella sua omelia il cardinale aiuterà i fedeli a riflettere sulla figura di Sant’Agostino monaco, Pastore e Dottore della Chiesa. 

L’Ordine in questa solennità di Sant’Agostino desidera ricordare con particolare attenzione la sua presenza ininterrotta in Nigeria da 75 anni e lo fa con una grande concelebrazione eucaristica nel paese africano, a Jos, Plateau State, presieduta dall’arcivescovo di Jos  Monsignor Ignatius Ayau Kaigama, Presidente della Conferenza Episcopale di Nigeria. Al termine della S.Messa a cui si prevede grande partecipazione dei fedeli, verrà inaugurata dall’arcivescovo monsignor Kaigama la nuova scuola secondaria, la St. Monica’s Academy.

Padre Edward Daleng, nigeriano, è il primo assistente generale africano dell’ordine. Così commenta i 75 anni di presenza agostiniana in Nigeria: “Grazie al sacrificio dei primi agostiniani irlandesi qui giunti, è stato seminato il Vangelo nel Paese. Hanno lavorato tanto nella promozione della fede e nella promozione culturale e sociale.  L’eredità che hanno lasciato è molto grande, in un certo senso la mia presenza  nella Curia Generalizia è frutto di quell’impegno.  Per me essere assistente generale come africano è il segno evidente dell’Ordine che sta crescendo in Nigeria ma anche in Africa: siamo presenti in Congo, Tanzania, Kenia. Questo è il segno che l’Ordine ha a cuore il continente africano e la Nigeria soprattutto dove c’è abbondanza di vocazioni e possibilità di una presenza forte della Chiesa. L’Ordine è in costante comunicazione con la provincia agostiniana della Nigeria e vive in solidarietà con quella provincia. Quando hanno bombardato la chiesa a Maiduguri, l’Ordine ha dato un contributo per poter ricostruire questa chiesa e diverse nostre Province hanno contribuito con il loro aiuto. C’è questo spirito di comunione sia materiale che spirituale fra gli Agostiniani”.

Padre Daleng sottolinea la contemporaneità del padre spirituale dell’Ordine: “Sant’Agostino ci ha lasciato un’eredità enorme, a livello intellettuale, spirituale e a livello umano perché si era impegnato per la riconciliazione del popolo e i suoi insegnamenti sono ancora attuali per poter aiutare la gente a superare i confini culturali, diventando egli stesso un “ponte” fra le varie culture e contribuendo al fatti che la ragione possa diventare base comune, sia per chi crede che chi non crede. Per noi cristiani e per i musulmani, che amiamo Dio come Signore e creatore, è il nostro credo che ci spinge a amare anche il nostro prossimo. È necessario rispettare la dignità della creatura che viene da Dio, da qui la necessità di aprirsi e accogliere l’altro. Gesù ci ha insegnato che chi accoglie uno di questi più piccoli, accoglie me. Allora lo straniero, cristiano o musulmano o ateo, io lo ritengo come figlio di Dio. Sant’Agostino questo ha dimostrato, nel corso della sua vita, partecipando alla ricostruzione e all’unità. E noi agostiniani possiamo fare di più imparando dal nostro padre spirituale, cercando di testimoniare il valore e il nostro carisma. Nel dialogo ci  vuole apertura, sincerità, onestà e soprattutto rispetto”.

La presenza agostiniana in Nigeria, spiegava il Provinciale Padre Abumakar, è continua e sempre accanto alla popolazione nonostante le sofferenze e le difficoltà. Padre Daleng sottolinea l’impegno nella promozione umana e nella conciliazione proprio degli Agostiniani: “Proprio grazie all’aiuto anche economico di  altre nostre provincie, attraverso la nostra curia generalizia, abbiamo realizzato un collegio dove cristiani e musulmani studiano insieme. Questo è  segno di speranza: dobbiamo continuare a promuovere  la fratellanza fra persone di fedi differenti mettendo in luce la buona volontà delle persone”. L’impegno degli Agostiniani in Nigeria è molto intenso anche nel campo dell’educazione e dell’insegnamento: per promuovere la persona umana i frati agostiniani cercano di aprire una scuola in ogni parrocchia dove sono chiamati ad operare.

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