Il papa: la luce di Maria brilli nelle regione dove la luce della fede rischia di spegnersi

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Un mare di luce intorno ad una semplice cappelletta: il rosario recitato sulla spianata che i pellegrini percorrono in ginocchio nella fredda notte di Fatima sono le luci delle fiaccole e delle candele che scaldano i cuori delle centinaio di migliaia che pregano con il papa. E’la luce di Maria che guida la preghiera nella notte. “Però -dice il papa- sia Maria che noi stessi non godiamo di luce propria: la riceviamo da Gesù.” E’ questa la riflessione di Benedetto XVI davanti alla cappellina delle apparizioni al termine di questa prima giornata a Fatima. “La presenza di Lui in noi rinnova il mistero e il richiamo del roveto ardente, quello che un tempo sul monte Sinai ha attirato Mosè e non smette di affascinare quanti si rendono conto di una luce speciale in noi che arde però senza consumarci” .

La riflessione dal papa corre sui temi biblici e rilegge il passo dell’ Antico Testamento e vede la terra come luogo di obbedienza a Dio con una meditazione sulla vita della fede con al centro Cristo”. Benedetto XVI ricorda quando “A Mosè, Dio aveva ordinato: «Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è un suolo santo”. E così ha fatto; calzerà nuovamente i sandali per andare a liberare il suo popolo dalla schiavitù d’Egitto e guidarlo alla terra promessa” … alla libertà di adorazione, alla libertà di un culto proprio. Quindi lungo il corso della storia del popolo eletto, la promessa della terra va assumendo sempre di più questo significato: la terra è donata perché ci sia un luogo dell’obbedienza, affinché ci sia uno spazio aperto a Dio”. Terra e fede, libertà di culto pubblico e fede da far rivivere: “Nel nostro tempo, in cui la fede in ampie regioni della terra, rischia di spegnersi come una fiamma che non viene più alimentata, la priorità al di sopra di tutte è rendere Dio presente in questo mondo ed aprire agli uomini l’accesso a Dio.” Ecco allora cosa significa recitare il Rosario nella spianata del santuario in centinaia di migliaia.

“Non abbiate paura di parlare di Dio – dice nella notte riempita dal canto e dalla preghiere- di manifestare senza vergogna i segni della fede, facendo risplendere agli occhi dei vostri contemporanei la luce di Cristo”. La riflessione con la quale il papa introduce la preghiera del Rosario porta lo sguardo e il cuore in Gesù e così “contempliamo l’intima partecipazione di Maria a questo mistero e la nostra vita in Cristo oggi, La grazia invade il nostro cuore suscitando il desiderio di un incisivo ed evangelico cambiamento di vita.” Dopo la riflessione al papa è stato donato il primo rosario ufficiale del santuario con i grani azzurri, ed è iniziata la recita intervallata dai canti e dalle riflessioni.

Terminata la recita del Rosario, il papa è rientrato nella casa che lo accoglie dall’ altro lato della spiana: Nossa Senhora do Carmo. I fedeli poi si sono trattenuti nella spianata per seguire la messa celebrata dal cardinale Tarcisio Bertone. Nella omelia il segretario di stato vaticano ha proposto una riflessione sulla testimonianza e la professione collettiva della fede.

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