Il papa celebra la Santa Messa a Malta: “Dipendiamo interamente da Dio”, “La tecnologia non risponde ad ogni desiderio”

Condividi su...

Il piazzale dei Granai a San Floriano, proprio alla spalle delle mura antiche di Valletta, ha accolto la grande folla di maltesi che si è stretta attorno al papa come 1950 anni fa lo fece attorno a Paolo. E Benedetto lo dice subito: “ho avvertito la stessa calorosa accoglienza che i vostri antenati hanno riservato all’apostolo Paolo nell’anno sessanta.” E’ questo del resto il tema del viaggio. Confermare i maltesi nella fede che Paolo ha donato loro.
L’accoglienza è stata davvero festosa, in migliaia hanno salutato il papa che si è affacciato dal palazzo presidenziale augurando a tutti “buona domenica” in italiano, una lingua che i maltesi conoscono bene grazia ai molti scambi culturali con il nostro paese.

“La ricchezza e la varietà della cultura maltese- ha detto il papa nella omelia della affollatissima messa- è un segno che il vostro popolo ha tratto grande profitto dallo scambio di doni ed ospitalità con i viaggiatori venuti dal mare. Ed è significativo che voi abbiate saputo esercitare il discernimento nell’individuare il meglio di ciò che essi avevano da offrire.”   Benedetto però ha messo in guardia i maltesi : “Non tutto quello che il mondo oggi propone è meritevole di essere accolto dai Maltesi. Molte voci cercano di persuaderci di mettere da parte la nostra fede in Dio e nella sua Chiesa e di scegliere da se stessi i valori e le credenze con i quali vivere. Ci dicono che non abbiamo bisogno di Dio e della Chiesa”.
Rileggendo il racconto della pesca miracolosa il papa ha ricordato come gli apostoli “Lasciati a se stessi, i loro sforzi erano infruttuosi; quando Gesù è rimasto accanto a loro, hanno catturato una grande quantità di pesci. Miei cari fratelli e sorelle, se poniamo la nostra fiducia nel Signore e seguiamo i suoi insegnamenti, raccoglieremo sempre grandi frutti”.

Spiegando il racconto del naufragio di Paolo il papa ha ripresentato il lo stesso tema della fiducia da riporre solo in Dio. “i componenti dell’equipaggio della barca, per poter sopravvivere, furono costretti a gettare fuori il carico, l’attrezzatura della barca ed anche il frumento che era il loro unico sostentamento. Paolo li esortò a porre la loro fiducia solo in Dio, mentre la barca era scossa dalle onde. Anche noi dobbiamo porre la nostra fiducia in lui solo. Si è tentati di pensare che l’odierna tecnologia avanzata possa rispondere ad ogni nostro desiderio e salvarci dai pericoli che ci assalgono. Ma non è così. In ogni momento della nostra vita dipendiamo interamente da Dio, nel quale viviamo, ci muoviamo ed abbiamo la nostra esistenza”.
Parole che in queste ore in cui la natura ha prevalso sulla tecnologia con la nube vulcanica cha ha bloccato mezzo mondo suonano estremamente forti. Il papa prosegue ricordando che solo Dio “può proteggerci dal male, solo lui può guidarci tra le tempeste della vita e solo lui può condurci ad un porto sicuro, come ha fatto per Paolo ed i suoi compagni, alla deriva sulle coste di Malta.”
E prosegue: “Più di ogni carico che possiamo portare con noi – nel senso delle nostre realizzazioni umane, delle nostre proprietà, della nostra tecnologia – è la nostra relazione con il Signore che fornisce la chiave della nostra felicità e della nostra realizzazione umana. Ed egli ci chiama ad una relazione di amore”.

Da Paolo a Pietro le parole del papa si basano sulle domande che Gesù fece a Simone quando lo stabilì a capo della Chiesa: “Qui vediamo il fondamento di ogni ministero pastorale nella hiesa. E’ il nostro amore per il Signore che deve plasmare ogni aspetto della nostra predicazione ed insegnamento, della celebrazione dei sacramenti, e della nostra cura per il Popolo di Dio. E’ il nostro amore per il Signore che ci spinge ad amare quelli che Egli ama, e ad accettare volentieri il compito di comunicare il suo amore a coloro che serviamo.” Quello tra Pietro e Gesù è un dialogo in cui si sottolinea il bisogno dell’ uomo della misericordia divina “per guarire le loro ferite spirituali, le ferite del peccato. In ogni ambito della nostra vita necessitiamo dell’aiuto della grazia di Dio. Con lui possiamo fare ogni cosa: senza di lui non possiamo fare nulla”.
Proseguendo la lettura dell’ arrivo di Paolo e dell’arrivo della fede nell’ isola, il papa ha poi esortato: “Continuate ad esplorare la ricchezza e la profondità del dono di Paolo e procurate di consegnarlo non solo ai vostri figli, ma a tutti coloro che incontrate oggi. Ogni visitatore di Malta dovrebbe essere impressionato dalla devozione della sua gente, dalla fede vibrante manifestata nelle
celebrazioni nei giorni di festa, dalla bellezza delle sue chiese e dei suoi santuari. Ma quel dono ha bisogno di essere condiviso con altri, ha bisogno di essere espresso.”

Un ricordo poi per Dun orŸ “prete di straordinaria umiltà, bontà, mitezza e generosità,  profondamente dedito alla preghiera e con la passione di comunicare le verità del vangelo. Prendetelo come modello ed ispirazione per voi, mentre adempite la missione che avete ricevuto di pascere il gregge del Signore”.
Come  sempre nelle parole di Benedetto il rapporto con Dio si gioca sull’ amore.  “Ricordate- ha concluso- anche la domanda che il Signore Risorto ha rivolto tre volte a Pietro: “Mi ami tu?”. Questa è la domanda che egli rivolge a ciascuno di voi. Lo amate? Desiderate servirlo con il dono della vostra intera vita? Desiderate condurre altri a conoscerlo ed amarlo? Con Pietro abbiate il coraggio di rispondere: “Sì, Signore, tu sai che io ti amo” e accogliete con cuore grato il magnifico compito che egli vi ha assegnato. La missione affidata ai sacerdoti è veramente un servizio alla gioia, alla gioia di Dio che brama irrompere nel mondo.”

Prima della recita del Recina Coeli il papa ha ricordato il suo dono di una rosa d’ oro alla immagine di  Nostra Signora di Ta’ Pinu  portata da Gozo a Malta per questa occasione. Poi un pensiero a Maria, Regina della Famiglia, “un titolo aggiunto alle Litanie Lauretane dal mio amato predecessore, Papa Giovanni Paolo II, egli stesso ospite, in varie occasioni, di queste terre”. Un saluto anche agli italiani che sono giunti da Lampedusa e Linosa!

Free Webcam Girls
151.11.48.50