Il vescovo Toso all’ONU: “L’energia sostenibile è questione di giustizia e di pace”

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È necessario un “radicale cambio di paradigma” nel modo di comportarsi gli uni con gli altri per realizzare il diritto-dovere “di ciascun essere umano allo sviluppo integrale” e allo stesso tempo cercare veramente di ottenere energia sostenibile per tutti. Lo ha sottolineato il vescovo Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, che ha guidato la delegazione della Santa Sede al primo Sustanaible Energy For All Forum, che si è tenuto presso il quartier generale delle Nazioni Unite a New York dal 4 al 6 giugno scorsi.

Da sempre, il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace porta avanti un impegno importante sui temi dell’energia, che è sfociato di recente nella pubblicazione del libro “Energia, giustizia e pace. Una riflessione sull’energia nell’attuale contesto dello sviluppo e della protezione dell’ambiente”.

E l’energia è diventata uno dei temi più importanti per il conseguimento della giustizia e della pace. Conferenze episcopali in tutto il mondo inviano al Pontificio Consiglio rapporti sulla creazione di nuovi conflitti a causa dell’accesso alle forme di energia. In una serie di interventi, il Pontificio Consiglio ha sviluppato un approccio pragmatico alle questioni, sempre alla luce del raggiungimento dello sviluppo umano integrale. Un approccio che da una parte non nega la necessità dell’accesso all’energia, ma dall’altro sottolinea che questa necessità vada portata avanti in maniera sostenibile, con principi di equa distribuzione e l’appianamento di sprechi e ineguaglianze.

È questo il sottotesto dell’intervento del vescovo Toso alle Nazioni Unite, pronunciato lo scorso 6 giugno.

Toso ha sottolineato che “la Santa Sede concorda” con il documento finale della Conferenza di Rio+20, in cui veniva espressa la determinazione dei partecipanti “a lavorare affinché il fine dell’energia sostenibile per tutti si converta in realtà, e aiutare così a sradicare la povertà e andare avanti fino allo sviluppo sostenibile e alla prosperità mondiale”.

Sottolinea Toso che la Santa Sede dà “grande importanza al benestare e alla felicità di ogni persona umana, specialmente dei più poveri e vulnerabili, di tutti quelli cui manca opportunità di studiare, lavorare, partecipare all’attività economica e vivere con dignità”.

Per realizzare lo sviluppo umano integrale c’è bisogno però “di un radicale cambio di paradigma nel modo di comportarsi gli uni con gli altri, nel modo di percepire l’economia e lo sviluppo, a tutti i livelli, delle attività della famiglia umana”.

Questo cambio è atteso da tempo, ma la questione dell’energia può “dare un contributo fondamentale” affinché questo cambio abbia luogo, sottolinea Toso.

Toso sottolinea: “E’ fondamentale che, nello sforzo di promuovere energia sostenibile per tutti, si promuova una maggiore equità ed inclusione sociale nel mondo”. Il segretario di Giustizia e Pace afferma che devono “essere allo stesso modo abbandonate delle attitudini come quella di fornire energia solo a un livello tale per evitare i conflitti, solo per ottenere più consumatori, o solo per sembrare “verdi” e per non porre in pericolo garanzie future”.

Ci vuole “meno cinismo e opportunismo” a tutti i livelli, dalle imprese alle autorità politiche, le quali devono piuttosto “compromettersi con sincerità e responsabilità” per perseguire il bene comune.

Toso chiede anche una ulteriore riflessione sull’uso dell’energia, ovvero “sui nostri modi di trasformarla, consumarla e sprecarla.” C’è bisogno di “stabilire una gerarchia tra le priorità di consumo e distribuzione in base a criteri di necessità, giustizia, equità e solidarietà”.

La Santa Sede – annuncia Toso – darà il suo contributo, specialmente per “coltivare una visione ampia e ambiziosa” riguardo le modalità con le quali fornire energa, che “non devono soddisfare solo condizioni tecniche ed economiche, ma anche condizioni sociali, ambientali, culturali e politiche”.

Conclude Toso che è il momento favorevole per ampliare gli orizzonti sull’energia. E forse a questo ampliamento di dibattito contribuirà l’enciclica ecologica che ha annunciato Papa Francesco, cui anche Giustizia e Pace sta lavorando.

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