L’udienza generale. Appello del papa per la difesa dell’ambiente

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“Ci avviciniamo ormai alla fine del mese di agosto che per molti significa la conclusione delle vacanze estive. Mentre si torna alle attività quotidiane, come non ringraziare Dio per il dono prezioso del creato, di cui è possibile godere, e non solo durante il periodo delle ferie!”. Il Papa ha dedicato la catechesi dell’udienza generale da Castel Gandolfo al tema della tutela dell’Ambiente e della Creazione, in vista della Giornata per la salvaguardia del Creato che verrà celebrata il 1° settembre.

“L’uso sconsiderato della creazione – ha affermato Benedetto XVI – inizia quando Dio è emarginato o addirittura se ne nega l’esistenza; quando la materia è ridotta al possesso egoistico, e lo scopo dell’esistenza si riduce a essere un’affannata corsa, a possedere il più possibile”. Il Papa ha ricordato i “differenti fenomeni di degrado ambientale e le calamità naturali che purtroppo non raramente la cronaca registra”. Da qui un forte appello sull'”urgenza del rispetto dovuto alla natura, recuperando e valorizzando nella vita di ogni giorno un corretto rapporto con l’ambiente”. “La terra – ha proseguito – è un dono prezioso del Creatore” e “la chiesa considera le questioni legate all’ambiente e la sua salvaguardia intimamente connesse con il tema dello sviluppo umano integrale”. Per Ratzinger, dunque, è “urgente” la “necessità morale di una rinnovata solidarietà non solo nei rapporti tra i paesi ma anche dei singoli uomini perchè l’ambiente naturale è dato da Dio per tutti gli uomini”. “La chiesa è impegnata nella difesa della terra, dell’acqua, dell’aria donata dal Creatore a tutti, ma soprattutto – ha aggiunto – per proteggere l’uomo contro la distruzione di se stesso. Infatti quando l’ecologia umana è rispettata dentro la società, anche l’ecologia ambientale ne trae beneficio”.

“La terra – ha proseguito Benedetto XVI – è dono prezioso del Creatore, il quale ne ha disegnato gli ordinamenti intrinseci, dandoci così i segnali orientativi a cui attenerci come amministratori della sua creazione. E’ proprio a partire da questa consapevolezza, che la Chiesa considera le questioni legate all’ambiente e alla sua salvaguardia intimamente connesse con il tema dello sviluppo umano integrale”. “L’uomo – ha aggiunto il Papa – è chiamato ad esercitare un governo responsabile per custodire il Creato, metterlo a profitto e coltivarlo per l’esistenza dignitosa di tutti. L’umanità deve assolvere al grave dovere di consegnare alle nuove generazioni un ambiente degno. E’ indispensabile – ha ribadito – lo sviluppo di quell’alleanza tra essere umano e ambiente che deve essere specchio dell’amore di Dio, riconoscendo che proveniamo tutti da Dio. È importante che i singoli governi sappiano dare i giusti segnali ai propri cittadini per contrastare in modo efficace le modalità d’utilizzo dell’ambiente che risultino ad esso dannose” e sappiano agire in “solidarietà soprattutto nei confronti delle regioni più deboli della terra”.

“Perché ciò avvenga – ha ribadito il Pontefice – è indispensabile convertire l’attuale modello di sviluppo globale verso una più grande e condivisa assunzione di responsabilità nei confronti del creato: lo richiedono non solo le emergenze ambientali, ma anche lo scandalo della fame e della miseria. Insieme – ha concluso – possiamo costruire uno sviluppo umano integrale, ispirato al valore della carità e della verità. Indispensabile è convertire l’attuale modello di sviluppo globale verso un più grande modello di responsabilità verso il creato. Lo richiedono anche lo scandalo della miseria e della fame”.

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