Il calore e la festa con i giovani, i sacerdoti e i religiosi conclude la visita del papa sulle orme di San Pio

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E’ nella Chiesa di San Pio che si sprigiona l’entusiasmo e il calore della visita pastorale di Benedetto XVI a San Giovanni Rotondo. Incontrando i 5mila giovani, sacerdoti e religiosi, il papa ha dettato il suo “programma di vita”, orientato alla fedeltà ai sacramenti, in particolare all’Eucarestia e alla Penitenza, dono “che va ancora di più valorizzato”. “Come Padre Pio siate fedeli amici del Signore Gesù, intrattenendo con Lui un quotidiano rapporto  mediante la preghiera e l’ascolto della sua Parola, l’assidua pratica dei Sacramenti e l’appartenenza cordiale alla sua sua famiglia che è la Chiesa”.
Nel primo appuntamento con i presbiteri, a pochi giorni dall’indizione dell’anno sacerdotale, il papa si lancia in un sublime parallelismo tra Giovanni Maria Vianney, il curato d’Ars, nel cui 150esimo si fonda l’anno sacerdotale, e Padre Pio.

 

“Dall’amore per l’Eucarestia scaturiva in lui come nel Curato d’Ars, una totale disponibilità all’accoglienza dei fedeli, soprattutto dei peccatori. – ha detto Benedetto XVI – Inoltre se San Giovanni Maria Vianney, in un epoca tormentata e difficile, cercò in ogni modo, di far riscoprire ai suoi parrocchiani il significato e la bellezza della penitenza sacramentale, per il santo Frate del Gargano, la cura delle anime e la conversione dei peccatori furono un anelito che consumò fino alla morte. Quante persone hanno cambiato vita grazie al suo paziente ministero sacerdotale; quante lunghe ore egli trascorreva in confessionale!”

Ai religiosi e alle religiose, in particolare, il papa ricorda che sono “chiamate ad offrire una testimonianza di totale devozione a Cristo mediante la fedele pratica dei consigli evangelici”. Un ”pensiero speciale”, invece, è riservato ai frati Cappuccini, che curano “con amore questa oasi di spiritualità e di solidarietà evangelica, accogliendo pellegrini e devoti richiamati dalla viva memoria del vostro santo confratello Padre Pio da Pietrelcina.”

I veri boati, i cori, e il calore, i tanti “Benedetto, Benedetto”, si sentono quando il papa soltanto nomina i giovani, “numerosi ed entusiasti”.
“Cari amici, grazie per la vostra accoglienza calorosa”, dice loro. E aggiunge, anche scendendo nel concreto delle piaghe sociali dei giovani del sud: “Ho presente i problemi che vi assillano, cari ragazzi e ragazze, e rischiano di soffocare gli entusiasmi tipici della vostra giovinezza. Tra questi, in particolare, cito il fenomeno della disoccupazione, che interessa in maniera drammatica non pochi giovani e ragazze del Mezzogiorno d’Italia. Non perdetevi d’animo!”

“Siate ‘giovani dal cuore grande’”, esorta; “La Chiesa non vi abbandona. – aggiunge – Voi non abbandonate la Chiesa! C’è bisogno del vostro apporto per costruire comunità cristiane vive, e società più giuste e aperte alla speranza. E se volete avere il ‘cuore grande’, mettetevi alla scuola di Gesù.”

Anche in questa celebrazione il papa è stato salutato dall’arcivescovo mons. Domenico Umberto D’Ambrosio, al quale si sono aggiunti Fr. Mauro Johri, ministro generale dei Cappuccini,  Maria Celeste Buenza e Luigi Gravina, a nome dei giovani.

“A nome delle moltitudini di fedeli che oggi ha incontrato, le rinnovo gratitudine immensa per il dono della vita vissuta. Posso assicurarle che da tutti noi e da questa Chiesa che oggi gioisce per la sua presenza, sale incessantemente a Dio la preghiera per la sua persona e il suo ministero”.

Infine, l’arcivescovo coglie l’occasione di “un’ultima parole di gratitudine”“personale” al papa, e lo ringrazia per il suo ministero episcopale nella diocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo e per il suo imminente trasferimento. “Levo la tenda per andare a piantarla nella Chiesa di Lecce, confortato e sostenuto dalla sua apostolica benedizione.”

Alla fine della celebrazione il papa ha benedetto la nuova cripta della Chiesa di San Pio, arricchita dei mosaici di Padre Marko Ivan Rupnik, e che presto dovrebbe accogliere le spoglie di San Pio, non prima però della fine dell’ostensione, prevista per il 23 di settembre.

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