Il Papa protettore degli animali. Inaugurata targa al bioparco

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“Dio ci ha unito tanto strettamente al mondo che ci circonda, che possiamo lamentare l’estinzione di una specie come fosse una mutilazione”. Non era mai accaduto, nel magistero della Chiesa, che un Papa si esprimesse in forma tanto diretta ed esplicita sulla conservazione delle specie animali. Lo ha fatto Francesco, nella cornice della Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium, Magna Carta del suo pontificato, dove dedica un intero paragrafo alla biodiversità e alle gravi minacce che incombono su di essa.

La frase di Papa Francesco figura dal 29 aprile in un una grande targa all’ingresso del Bioparco, che è stata inaugurata dall’arcivescovo argentino Marcelo Sánchez Sorondo, Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze, alla presenza di Mons.  Fabiano Longoni, Direttore Ufficio nazionale per i problemi sociali e per la custodia del Creato della CEI, del giornalista vaticanista Piero Schiavazzi, del Presidente della Fondazione Bioparco di Roma, Federico Coccìa e del Direttore della Fondazione Bioparco, Tullio Scotti.

Mons. Sorondo nel suo intervento ha sottolineato come “lo scambio di geni con l’ambiente tutto, animali e piante, ha dato più complessità alla biodiversità”.

Con la frase estrapolata dall’Esortazione, il Santo Padre ha dato seguito dottrinale all’impegno di “custodire il creato”, assunto il 19 marzo 2013, nell’omelia d’inizio del pontificato.

Nell’Esortazione Apostolica, inoltre, Francesco fa suo “il lamento dei Vescovi delle Filippine” sulla scomparsa dell’avifauna, colpita dall’inquinamento e dalla deforestazione: “Gli uccelli volavano nell’aria, le loro brillanti piume e i loro differenti canti aggiungevano colore e melodie al verde dei boschi”.

 

Concetti che il Bioparco ha inteso “visualizzare” con una gigantografia che mostra il Papa nell’atto di accogliere un Amazzone, variopinto volatile che ultimamente ha “colonizzato” i giardini vaticani.

Insieme ad essa campeggia la celebre foto con un koala di Karol Wojtyla, primo “Pontefice animalista” dei tempi moderni, che nei suoi viaggi si è spesso fatto riprendere con le specie rare, dal rinoceronte bianco africano ai marsupiali d’Australia, anticipando attraverso le immagini l’odierno magistero di  Jorge Bergoglio.

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