Il Papa ha deciso. Lo IOR continua la sua missione

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L’Istituto per le Opere di Religione continuerà a fare la sua missione, e sarà inserito nella nuova struttura economica finanziaria che si sta adesso delineando secondo una proposta che verrà studiata dal Consiglio dei Cardinali e dalla Segreteria per l’Economia. Il comunicato con il quale si annuncia l’approvazione del Papa al piano per il futuro dell’Istituto per le Opere di Religione fa capire che la missione dello IOR (e quindi i servizi che fornisce)  resterà immutata. E che sarà continuato quel percorso di adeguamento alle normative internazionali che era stato avviato nel 2012 e che è stato “sensibilmente accelerato” – dice il comunicato – nel 2013.

“Lo IOR – si legge nel comunicato – continuerà a servire con attenzione e a fornire servizi finanziari specializzati alla Chiesa Cattolica in tutto il mondo. I significativi servizi che possono essere offerti dall’Istituto, assistono il Santo Padre nella sua missione di pastore universale e supportano inoltre istituzioni e individui che collaborano con lui nel suo ministero”.

Da vedere come lo IOR sarà inserito nella nuova struttura finanziaria della Santa Sede. Di certo, si sa che resterà – come tutti gli organi  finanziari – nella supervisione dell’Autorità di Informazione Finanziaria. Nel comunicato si parla vagamente di una proposta, “sviluppata congiuntamente da rappresentanti della Pontificia Commissione Referente sullo IOR (CRIOR), della Pontificia Commissione Referente di Studio e di Indirizzo sull’Organizzazione della Struttura Economico-Amministrativa della Santa Sede (COSEA), della Commissione Cardinalizia dello IOR, e del Consiglio di Sovrintendenza dello IOR, e presentata al Santo Padre dal Cardinale-Prefetto della Segreteria per l’Economia con il consenso del Cardinal Santos Abril y Castelló, Presidente della Commissione Cardinalizia dello IOR”.

Si annuncia anche che il “Presidente del Consiglio di Sovrintendenza, Ernst von Freyberg, e il management dello IOR porteranno a termine il loro piano al fine di assicurare che lo IOR possa compiere la sua missione come parte delle nuove strutture finanziarie della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano” .

L’annuncio rappresenta un riconoscimento per Ernst von Freyberg e i suoi collaboratori, che da quando sono entrati in servizio hanno lavorato moltissimo perché l’immagine dell’Istituto – coinvolto dai media in vari scandali, quasi come fosse un capro espiatorio – avesse un netto miglioramento, e allo stesso tempo portando avanti un processo di trasparenza avviato già dalla vecchia gestione.

E il comunicato rappresenta anche un riconoscimento per il percorso verso la trasparenza portata avanti dall’Istituto già da tempo. Basta guardare il rapporto del comitato europeo di MONEYVAL pubblicato il 4 luglio 2012 per notare come l’operazione trasparenza fosse cominciata da tempo, e avesse già ottenuto il riconoscimento europeo.

Scorrendo il rapporto, si scopre che le procedure IOR sull’adeguata verifica della clientela (customer due diligence) “vanno in alcuni casi oltre i requisiti disposti” dalla prima legge antiriciclaggio vaticana” (cioè la Legge n. CXXVII,che anche per queste sue lacune fu riformata con il Decreto del 25 gennaio 2012). Si legge al paragrafo 471 che “le procedure parzialmente contengono i requisiti che mancavano o non erano chiari nella versione originale della legge antiriciclaggio. Questo mitiga in qualche modo l’impatto negativo sull’efficacia dovuta al fatto che un significativo numero di elementi nel quadro legale sono stati introdotti solo dopo la prima on site visit di MONEYVAL.”

Ma gli attacchi mediatici erano serviti a colpire una istituzione il cui scopo è quello di coadiuvare il Papa nella sua missione. Lo hanno compreso bene i membri della CRIOR, guidati dal card. Raffaele Farina, che pure sembra abbiano avanzato alcune riserve sull’operatività dell’Istituto, pensando addirittura ad un allargamento delle sue funzioni. Lo IOR, infatti, non è una “banca” – come viene spesso detto – e non ha quella funzione di intermediazione del credito tipica delle banche. Per esempio, non può concedere prestiti.

Le funzioni dello IOR dovrebbero rimanere le medesime, e saranno inserite dentro quella che il segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati Dominique Mamberti aveva definito una sorta di “testo unico” della Santa Sede in materia finanziaria, ovvero la legge numero XVIII sulla trasparenza, supervisione e informazione finanziaria entrata in vigore l’8 ottobre 2013, è stata introdotta un’ampia e articolata struttura legale e istituzionale finalizzata a regolare le attività finanziarie all’interno della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano.

“A tale proposito – si legge nel comunicato – il Cardinale-Prefetto Pell ha confermato l’importanza di un allineamento sostenibile e sistematico delle strutture legali e normative della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano con le best practice regolamentari internazionali. Una efficace supervisione regolamentare e i progressi raggiunti nella compliance, trasparenza e operatività avviati nel 2012 e sensibilmente accelerati nel 2013, sono fondamentali per il futuro dell’Istituto”.

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