Le traduzioni della Evangelii gaudium, ancora da rivedere

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Uno dei problemi dei testi dei Pontefici è la traduzione nelle diverse lingue. Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha spiegato che il testo di riferimento per gli scritti di Papa Francesco è lo spagnolo e in subito dopo l’italiano. Per le altre lingue si tratta ancora di traduzioni di lavoro. Rimane il problema per  lingue come il polacco ad esempio.  

Un nostro lettore ha messo in evidenza la questione. Ecco la sua testimonianza

La pubblicazione dell’esortazione apostolica “Evangelii gaudium” del Papa Francesco è stata seguita e largamente commentata da tutte le principali testate giornalistiche nel mondo. Anche in Polonia il nuovo documento del Santo Padre, giudicato come programmatico per il suo pontificato, ha destato l’interesse dei mass-media. Purtroppo, questo interesse nel paese del beato Papa Giovanni Paolo II è legato con una polemica nata dalla lettura della traduzione in lingua polacca dell’ esortazione “Evangelii gaudium” apparsa inizialmente e poi ritirata sul sito ufficiale della Santa Sede (www.vatican.va) accanto alle traduzioni nelle altre lingue moderne. All’attento lettore, quale il giornalista del principale settimanale religioso polacco “Tygodnik Powszechny” Piotr Sikora, non potevano sfuggire gli errori nel testo magisteriale di Papa Francesco.

Uno dei quali merita particolarmente l’attenzione, non essendo semplicemente un errore estetico ma piuttosto una vero proprio travisamento del pensiero del pontefice argentino. Nel punto 31 dell’Evangelii gaudium il Papa trattando dei compiti del vescovo diocesano scrive che il vescovo “in alcune circostanze dovrà camminare dietro al popolo, per aiutare coloro che sono rimasti indietro e – soprattutto – perché il gregge stesso possiede un suo olfatto per individuare nuove strade”. Una frase alquanto coraggiosa ma completamente compatibile con l’ecclesiologia del Papa Francesco nella quale i preti e i laici sono veri fratelli che dovrebbero formare “un cuore solo e un’anima sola”. Un concetto che suonava probabilmente come una quasi eresia per il traduttore polacco che ha deciso di correggere il pensiero del Papa. Infatti, nella traduzione polacca questa frase recita così: (il vescovo) “in alcune circostanze dovrà camminare dietro al popolo, per aiutare coloro che sono rimasti indietro, perché è il pastore del suo gregge e il suo (del vescovo!) olfatto gli permette di individuare nuove strade”… È evidente, che in questo caso non si tratta soltanto di un semplice errore di traduzione.

Non mancano nel testo della traduzione polacca altri esempi della inutile complicazione del linguaggio profondo ma semplice del Papa Francesco, un tentativo di renderlo “più teologico” al costo di oscurare così il messaggio del testo volutamente di carattere divulgativo. Dopo che la notizia degli evidenti errori della traduzione dell’Evangelii gaudium in lingua polacca ha fatto il giro dei principali quotidiani in Polonia, il testo della traduzione polacca è scomparso dal sito vaticano. Possiamo solo sperare, che la nuova traduzione si limiterà a rendere parola per parola quello che il Santo Padre ha voluto dire anche alla Chiesa nel paese del suo beato precessore Giovanni Paolo II.

http://www.naszdziennik.pl/wiara-stolica-apostolska/60792,evangelii-gaudium-radosc-ewangelii.html

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