In forse il viaggio del papa in Terra Santa. Padre Lombardi: serve prudenza

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Un invito alla ”prudenza” su diversi punti molto attesi dell’agenda di papa Benedetto XVI per il 2009, come il viaggio in Israele o la pubblicazione della terza enciclica del pontificato, dedicata a ‘temi sociali’: lo ha lanciato il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, in un’intervista alla Radio Vaticana in cui traccia un bilancio dell’anno che si va a concludere.

”Diversi punti sui quali si nutrono delle aspettative sono tuttora problematici: bisognera’ essere piuttosto prudenti nel guardare a questo anno che inizia”, ha detto Lombardi, rispondendo ad una domanda sulle aspettative per il 2009 di papa Ratzinger. Gia’ si conoscono le mete di alcuni viaggi del Papa, tra appunto la visita in Terra Santa. Ma e’ in programma anche il Sinodo per l’Africa, in ottobre, preceduto dal viaggio che Benedetto XVI compira’ in Africa in marzo. Inoltre, come detto, si aspetta la pubblicazione della terza Enciclica, quella a carattere sociale.

Nell’intervista, padre Lombardi ricorda i ripetuti appelli di Benedetto XVI per fermare la persecuzione dei cristiani in varie parti del mondo, in particolare nello Stato indiano dell’Orissa. “La situazione in India e anche, per certi aspetti, quella nel Medio Oriente – spiega il direttore della Sala Stampa della Santa Sede – e’ connessa al fatto che, purtroppo, nel mondo di oggi i fondamentalismi sono in grande crescita e questo porta a negare il rispetto per la fede, per la credenza degli altri, ad emarginare, ad usare violenza nei confronti di chi ha una fede diversa. E’ un problema molto grosso”.

“Nel Medio Oriente – aggiunge Lombardi – avviene altrettanto: il fatto che tanti cristiani vengano spinti ad emigrare, vengano messi in condizioni molto difficili di vita, e’ un segno che un equilibrio di civilta’, di convivenza, che ha potuto durare per secoli, anche se attraverso vicende diverse, e’ messo in questione”. “Per noi, come persone religiose – osserva – e’ uno dei fatti piu’ drammatici del tempo di oggi: che il nome di Dio, che la religione come tale, siano occasione di tensione e di violenza invece che di armonia, di amore e di contributo ad una costruzione dell’umanita’ di oggi nella pace. Su questo dobbiamo essere molto consapevoli e non abbassare assolutamente la guardia”.

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