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Agostino Burberi: don Lorenzo Milani ha dato la parola ai poveri

Oggi c’è anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Barbiana, nel Mugello, in occasione dell’apertura del Centenario della nascita di don Lorenzo Milani (1923-1967) per la XXII edizione della tradizionale Marcia della pace, curata dal comune di Vicchio con l’Istituzione culturale ‘Don Milani’, la Fondazione ‘Don Lorenzo Milani’, l’Associazione ‘Gruppo Don Milani’ di Calenzano, promotori del Comitato nazionale per il Centenario.

Mons. Domenico Cornacchia ricorda mons. Tonino Bello nel trentennale della morte

Nato ad Alessano (Lecce) il 18 marzo 1935, Antonio Bello rimarrà sempre, anche quando sarà vescovo, ‘don Tonino’. Figlio di un maresciallo dei carabinieri e di una donna semplice e di grande fede, trascorre l’infanzia in un paese ad economia agricola ed impoverito dall’emigrazione.

A Frascati l’Assemblea dell’Associazione Internazionale delle Carità

Oggi, martedì 21 marzo, si apre a Frascati (Roma) presso il Centro Giovanni XXIII l’Assemblea Internazionale dell’AIC, Associazione Internazionale delle Carità, sul tema: ‘Cittadini del mondo, in cammino uniti nella speranza’. L’Associazione, che nel 2017 ha festeggiato il quarto secolo di vita, essendo stata fondata nel suo nucleo originario nel 1617 a Châtillon in Francia da san Vincenzo de’ Paoli,, è oggi una rete internazionale che lotta contro ogni forma di povertà ed esclusione.

Gli auguri a papa Francesco

Questa mattina papa Francesco ha presieduto nella cappella di Casa Santa Marta una concelebrazione eucaristica con i cardinali presenti a Roma. In un tweet dal suo account @Pontifex, Francesco ha poi ringraziato per le preghiere ricevute: ‘Grazie di avermi accompagnato con le vostre preghiere. Per favore, continuate a farlo’, si legge sull’account social in nove lingue.

Francesco: 10 anni posson bastare?

Sono ormai dieci anni da quando Francesco è salito al soglio pontificio. Possiamo tentare di fare un timido e, pertanto, parziale bilancio di questi dieci anni. Attorno a tre nuclei possiamo raccogliere il significato e l’importanza di questo pontificato.

Massimo Borghesi racconta il papa da Bergoglio a Francesco

Raccontare i dieci anni intensi, talvolta drammatici, del pontificato di papa Francesco a partire dalla sua esperienza a Buenos Aires fino ad immaginare il futuro della Chiesa, è quanto si propongono 14 specialisti e studiosi (don Ezio Bolis e don Angelo Maffeis, prof. Francesco Bonini, prof. Rocco Buttiglione, prof. Giorgio Chiosso, prof. Massimo Faggioli, prof. Rodrigo Guerra Lopez, prof. Matteo Negro, prof. Fabio Pierangeli, prof. Andrea Riccardi, Austen Ivereigh, Alver Metalli, Javier Restan, Andrea Tornielli) nei loro saggi raccolti nel volume ‘Da Bergoglio a Francesco. Un pontificato nella storia’, curato dal prof. Massimo Borghesi, ordinario di filosofia morale all’Università di Perugia, che ha specificato durante la presentazione del volume:

In memoria di Biagio Conte: Il mio primo incontro con un personaggio che mi evocava san Francesco

Nel mese di dicembre del 1988, periodo natalizio, una domenica mattina a passeggio con i miei 2 figli, 10 anni R. e 3 anni A. al foro italico di Palermo era allestito un ‘Luna Park’, dove ci divertivamo insieme ad altri genitori con la prole. R. mi dice che a scuola la maestra raccontava di aver avuto come allievo molti anni prima un ragazzo, oggi giovanotto di 25 anni, del quale le avevano riferito i vecchi compagni di averlo notato alla stazione centrale mentre chiedeva elemosina e si erano meravigliati in quanto sapevano che era un benestante.

Papa Francesco invita a pregare Maria

Incontrando i partecipanti al Capitolo generale della Congregazione dei chierici mariani dell’Immacolata Concezione della beata Vergine Maria  in occasione del 350^ anniversario della fondazione dell’Istituto, avvenuta a Cracovia nel dicembre 1670, per opera di san Stanislao di Gesù e Maria, papa Francesco ha sottolineato che il fondatore ebbe alcune difficoltà per realizzare quest’opera:

“Sappiamo che non fu un inizio facile, sia per la ricerca di compagni adatti sia per il lungo iter di approvazione, ma San Stanislao non si arrese, confidando nella forza dello Spirito Santo. E proprio per fare tesoro dell’eredità che con la sua tenacia vi ha lasciato, vorrei ricordare con voi tre grandi linee della sua e vostra spiritualità, tutte segnate da una vivace dinamicità ascetica e pastorale: l’amore alla Vergine Maria, la preghiera di suffragio e l’attenzione ai poveri”.

Nel discorso papa Francesco ha sottolineato alcuni aspetti importanti, tra cui il fondamentale è l’amore a Maria: “E’ interessante vedere quello che san Stanislao insegna circa la devozione mariana: dice che il principale culto a Maria Immacolata è l’imitazione della sua vita evangelica. Questo è importante, perché la vera devozione alla Madre del Signore si nutre e cresce con l’ascolto e la meditazione della Parola di Dio: Maria è la Donna del Vangelo”.

L’altro aspetto sottolineato dal papa riguarda la preghiera di suffragio, che “che caratterizza la dimensione escatologica della vostra congregazione. San Stanislao, però, inserisce in questo sguardo sull’orizzonte ultimo la preghiera particolare per due grandi gruppi di poveri del suo tempo: i soldati caduti in battaglia e i morti di peste.

Oggi ci vuole per i soldati: stanno cadendo dappertutto! Pensiamo che nel XVII secolo circa il 60% della popolazione europea fu sterminata dalle epidemie e dalle guerre! Bisognava pregare allora per le anime dei defunti e per il conforto delle famiglie e delle comunità, segnate dal dolore e dal lutto per la perdita dei loro cari”.

E la terza caratteristica riguarda una particolare attenzione ai poveri ed ai sacerdoti: “E il terzo tratto che vorrei rimarcare è l’attenzione ai poveri, in particolare a supporto dei parroci. I Chierici Mariani contribuivano così a rispondere ad alcuni seri problemi del tempo: l’affievolimento della fede, specialmente tra le classi più umili, la carenza di vocazioni sacerdotali e religiose, lo stato di miseria di gran parte della popolazione”.

Queste tre caratteristiche sono fondamentali per una congregazione: “Ed è importante per voi ‘raccoglierne il testimone’, continuando a rispondere creativamente alle sfide che anche la nostra epoca presenta. Non scoraggiatevi se incontrate opposizioni o difficoltà.

Pensate alle grandi prove che ha affrontato la vostra famiglia religiosa nei secoli, ad esempio quanto all’inizio del Novecento si è ridotta ad un solo membro! Con l’aiuto di Dio vi siete ripresi, fino a trovarvi oggi ad essere circa cinquecento religiosi, presenti in 19 Paesi”.

E non ha dimenticato di citare il beato Matulaitis: “Ricordiamo, in questo contesto, la figura del beato Giorgio Matulaitis (1871-1927), chierico mariano, sacerdote, vescovo e Nunzio Apostolico in Lituania, uno dei protagonisti della vostra rinascita.

Egli seppe ridare vitalità alla comunità aggiornandone le Costituzioni e promuovendone l’opera senza paura, fino a dover agire in clandestinità e a rischiare l’arresto, senza mai rinunciare a promuovere tra i religiosi e tra i fedeli la carità e l’unità”.

E’ un invito a non perdere la propria vocazione di missione profetica: “Lo avete fatto in tempi recenti ponendo tra le vostre priorità pastorali l’apertura ai laici, la tutela della vita dal concepimento alla morte, l’attenzione agli ultimi e il sostegno alle famiglie in difficoltà; questo è molto importante: oggi la famiglia è sempre in pericolo…

Sono scelte che trovano riscontro ad esempio nel centro di naprotecnologia e di aiuto alla famiglia che avete attivato presso il Santuario di Licheń, in Polonia; e nelle nuove aree di missione a cui vi siete aperti in Asia e in Africa”.

L’incontro è stato concluso con la ripresa di tre titoli mariologici di san Giovanni Paolo II, quando li ha incontrati nel 1993: “Maria ‘Sede della Sapienza’, perché sia ferma e solida la vostra testimonianza evangelica; Maria ‘Consolatrice degli afflitti’, perché gli uomini del nostro tempo trovino in voi amore e comprensione, e siano attratti a Dio dalla vostra carità e dal vostro servizio disinteressato; e, terzo, Maria ‘Madre di Misericordia’, perché siate ricchi di compassione materna per le anime redente dal sangue di Cristo e a voi affidate”.

Mentre ad un gruppo di imprenditori messicani il papa ha ricordato chi è un imprenditore ‘cattolico’: “…per essere segno della presenza di Dio nel mondo dell’economia e del lavoro, deve curare il rapporto con il Signore. Il capitale più importante che possiamo avere è il capitale spirituale.

Quando il Signore tocca il nostro cuore, allarghiamo lo sguardo e siamo capaci di vedere chi è nel bisogno, di prenderci cura del creato; siamo capaci di mettere al primo posto il bene comune, il ‘noi’ di una famiglia, di mettere da parte la logica mondana dell’ ‘io’, il successo, il predominio, il denaro, escludendo gli altri”.

(Foto: Santa Sede)

Per mons. Battaglia i poveri ci salvano

107 migranti a bordo, tra cui 22 non accompagnati, sono giunti nel porto di Napoli a bordo della nave Sea-Eye 4: a loro si rivolge l’arcivescovo della diocesi partenopea, mons. Mimmo Battaglia, nel giorno in cui ha celebrato il 35^ anniversario di sacerdozio, con una lettera intitolata ‘I poveri ci salvano’. L’arcivescovo ha incentrato la lettera sul significato delle parole pronunciate da Gesù nel momento dell’ultima cena (‘Fatelo, fallo in memoria di me’), che è il centro della vita comunitaria:

Papa Francesco: il Signore va cercato nei poveri

Papa Francesco ha concluso la giornata della visita pastorale nella Repubblica democratica del Congo incontrando i rappresentanti delle Opere Caritative: Telema Ongenge, i Lebbrosi dell’ospedale del la Rive, l’Associazione Fasta, il Centro Dream con i Sordomuti del villaggio Bondeko, i ciechi delle Scuole di Petite Flamme del Movimento dei Focolari e le Monache Trappiste di Mvanda.

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