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Mons. Savino scrive ai ragazzi in carcere: non siete soli

“Carissimi ragazzi, varcare la soglia di questo luogo mi riempie il cuore di emozioni contrastanti. Da una parte, sento il peso delle vostre storie, spesso intrecciate con il dolore, la solitudine, e talvolta la disperazione. A questo si aggiunge, troppo spesso, il peso dello stigma: un giudizio ingiusto che ferisce e separa, ma che non ha il potere di definire chi siete veramente. Dall’altra, intravedo in ciascuno di voi una luce, anche se talvolta nascosta o offuscata dalle ombre del passato. Parla di forza interiore, di un desiderio ardente di riscatto e di rinascita”: così inizia la lettera che il vescovo di Cassano all’Jonio e vicepresidente Cei, mons. Francesco Savino, ha scritto ai giovani del carcere minorile di Catanzaro.

In modo particolare si è rivolto ai giovani migranti africani con l’invito a non perdere la fiducia, in quanto ogni luogo si può trasformare in ‘terra di resurrezione’: “Penso, in particolare, a chi viene da terre lontane, come l’Africa, ricche di storie e culture che portate con voi, spesso intrise di sfide e sacrifici. Questo bagliore, radicato in esperienze profonde, non si spegne, ma attende di essere alimentato dalla fiducia in un domani colmo di opportunità.

Per molti di voi questa terra, la Calabria, rappresenta una tappa forzata, un approdo non scelto, lontano dalle persone care. Eppure, permettetemi di dirvi che ogni luogo, anche il più inaspettato, può diventare una terra di resurrezione. E’ qui, in questo frangente della vostra vita, che avete l’opportunità di trasformare il dolore in forza, le ferite in cicatrici che raccontano non solo la sofferenza, ma anche la guarigione”.

Per questo possono trovare aiuto nelle persone, che offrono percorsi per la crescita personale, in modo da non farli sentire soli: “Non siete soli. La vostra presenza qui è accompagnata da mani pronte ad aiutare, da sguardi attenti e pieni di empatia, anche se talvolta il linguaggio della cura può sembrarvi lontano.

Mi riferisco al personale che, nelle sue diverse e variegate articolazioni, ogni giorno, si impegna con dedizione per offrirvi non solo regole e confini, ma anche opportunità di crescita, percorsi educativi, e soprattutto una speranza. A loro va il mio ringraziamento più sincero: il loro compito è arduo, spesso ingrato, ma è indispensabile per coltivare nuove prospettive e restituire dignità dove sembra non essercene affatto”.

Per questo mons. Savino invita a ricostruire la vita chiedendo di realizzare il loro sogno: “Non lasciate che il passato oscuri la luce del vostro futuro. Ogni uomo è più grande delle sue cadute, voi non siete i vostri errori, i vostri reati, e Dio vi guarda con l’amore di un padre che vede sempre in voi un figlio amato.

Questo è il momento di ricostruire, un passo alla volta, una vita nuova. Dentro di voi c’è una forza che forse non conoscete ancora, capace di guidarvi oltre ogni ostacolo. Avete mai pensato a quale segno volete lasciare nel mondo? Qual è il sogno che non avete ancora avuto il coraggio di inseguire?”

E’ anche un invito a riscoprire il valore di una ‘nuova’ famiglia e della fede: “Permettetemi di dirvi che, anche se sentite il peso dell’assenza o della distanza, qui non siete soli. Questo luogo può diventare una famiglia diversa, dove trovare nuovi punti di riferimento e sguardi che vi incoraggiano a credere in voi stessi e nel futuro.

E nella fede, se lo desiderate, troverete un Padre che non abbandona mai, che cammina accanto a voi anche nelle notti più buie. E’ Colui che accende stelle nel cielo delle vostre inquietudini e che, con mani amorevoli, trasforma il vostro dolore in forza e i vostri timori in nuove possibilità. La Sua luce vi guida, come un faro che illumina il cammino anche nei momenti più incerti”.

La lettera è anche un invito a costruire un futuro ‘diverso’: “La vostra presenza qui è una parentesi, non un punto finale. Ogni giorno è una nuova pagina da scrivere, un capitolo che potete riempire con scelte di speranza e cambiamento. Il passato, per quanto difficile o ingiusto, non ha il potere di definire per sempre chi siete o chi potrete diventare.

Ciò che conta è come decidete di affrontare il presente e costruire il futuro. La vostra vita ha un senso profondo, un potenziale che aspetta solo di emergere. E’ come un campo in attesa di essere coltivato: con impegno e coraggio, potete trasformare ogni sfida quotidiana in un passo verso una meta nuova e luminosa”.

Poi si rivolge anche alle loro famiglie, chiedendo di non lasciarli soli: “Un pensiero speciale va anche alle vostre famiglie, vicine o lontane, e a coloro che, per molteplici ragioni, hanno finito per allontanarsi da voi o lasciarvi soli. A loro voglio rivolgere un appello carico di speranza e fiducia: non smettete di credere in questi ragazzi, che sono sempre i vostri figli.

Anche nei momenti più difficili, il vostro affetto, la vostra preghiera e la vostra fiducia possono fare la differenza. Siate per loro un porto sicuro, una fonte di ispirazione che li incoraggi a credere in sé stessi e nelle loro capacità di rinascere. Non sottovalutate il potere di una presenza, anche silenziosa, che possa ridare forza e dignità ai loro cuori”.

Oltre ai ragazzi ed alle famiglie la lettera si rivolge agli educatori del carcere, chiedendo di aiutare questi giovani nel ‘rifarsi’ una vita: “Ed a voi, operatori, educatori, responsabili di questo istituto, voglio dire: non perdete la fiducia, non vi abbandoni la speranza. So che il vostro lavoro è spesso faticoso, carico di ostacoli e, talvolta, di delusioni. Ma ricordate: ogni gesto, anche il più piccolo, può lasciare un segno profondo nella vita di questi ragazzi.

Il vostro compito non è solo quello di mantenere ordine o di educare, ma di saper credere in un cambiamento anche quando tutto sembra remare contro. Vi siete mai chiesti quale segno lasciate nella vita di questi ragazzi? Ogni parola, anche sussurrata, può essere una scintilla che accende il loro futuro. Non accontentatevi mai di essere solo osservatori: siate protagonisti di una storia di rinascita. Coraggio!”

Infine anche alle Istituzioni ha chiesto di ‘investire’ nei progetti di recupero per il reinserimento nella società civile: “Ed a voi, uomini e donne delle Istituzioni, rivolgo un appello accorato: investite con coraggio e lungimiranza nelle persone, rafforzando le risorse umane e migliorando le infrastrutture carcerarie. Promuovete politiche che vadano oltre la gestione dell’emergenza, attivando percorsi di de-sovraffollamento e garantendo che le persone più fragili trovino risposte adeguate alle loro necessità”.

Un’accortezza particolare è chiesta per chi ha motivi di salute: “Tossicodipendenti, malati psichiatrici e affetti da AIDS meritano progetti di recupero in comunità terapeutiche e strutture specializzate, dove possano essere sostenuti con dignità e cura. Allo stesso modo, non dimenticate di investire nella formazione e nella riabilitazione, strumenti essenziali per restituire speranza e opportunità a chi ha vissuto l’ombra dell’esclusione sociale. Solo così potremo costruire un sistema che non si limiti a punire, ma che sappia anche rieducare, includere e far rinascere”.

Insomma è un invito ad essere ‘costruttori di orizzonti’: “Siate costruttori di orizzonti: insieme possiamo abbattere i muri della diffidenza, del pregiudizio e del dolore. Ricordate che ogni alba porta una nuova opportunità, come il sole che illumina anche il giorno più buio. Abbracciate il domani con coraggio, perché ogni passo in avanti è una vittoria contro il passato. Dio cammina accanto a voi come un padre premuroso che non abbandona mai i suoi figli”.

A Torino grande festa per il ventennale della Piazza dei Mestieri

La Piazza dei Mestieri ha festeggiato dal 23 al 27 settembre i suoi vent’anni con 5 giornate di dialogo in cui ci si è confrontati per approfondire le sfide legate alle grandi transizioni in atto.

Sono state oltre 2.500 le presenze al dialogo che si è dipanato attraverso 12 incontri dove sono intervenuti, tra gli altri, il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’Arcivescovo di Torino Monsignor Roberto Repole, il Cardinale Matteo Zuppi, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, la Parlamentare europea Letizia Moratti, il CEO di Talent Garden Davide Dattoli, il Consigliere Delegato di Enel Cuore Onlus Filippo Nicolò Rodriguez, il Presidente di IREN Luca Dal Fabbro, il Presidente del CDA di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros Pietro, il Presidente della Fondazione CRT Anna Maria Poggi, il Presidente della Compagnia di San Paolo Marco Gilli, il Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà Giorgio Vittadini.

Un dialogo in cui i giovani sono stati protagonisti interloquendo con le loro domande con gli autorevoli ospiti della settimana. Non sono mancati poi momenti di festa con serate dedicate alla musica (Jazz e Cabaret) e con eventi dedicati agli ex allievi per i quali in questi giorni è stata fondata un’associazione.

Al centro del dibattito i giovani e il modello della Piazza dei Mestieri. Tra i temi sono emersi quelli della necessità di una più stretta ed efficace collaborazione tra pubblico e privato negli investimenti strategici e nelle politiche per la formazione dei giovani e degli adulti.

Un punto del modello Piazza dei Mestieri che tutti hanno sottolineato è la sua capacità di essere stato capace di far emergere i talenti dei giovani accompagnandoli nel loro percorso educativo e di inserimento lavorativo, ma anche offrendo proposte per il loro tempo libero come, ad esempio, quelle del ricco cartellone di eventi culturali. Non basta vietare l’eccesso di uso del cellulare, ci vuole qualcosa cha attrae di più, servono luoghi che rispondano al desiderio di felicità dei giovani partendo da un abbraccio capace di accoglierli e di fargli sentire il loro valore.

Molti degli intervenuti hanno sottolineato che l’Italia non ha solo punti di debolezza; infatti, la sua struttura imprenditoriale agile e ricca di know-how diffuso ci ha permesso di reagire meglio alle crisi recenti, a partire da quella del covid. Inoltre, anche sull’evoluzione delle tecnologie dell’informazione e di quelle alla base della transizione ambientale abbiamo molte carte da giocare. Servono scelte coraggiose e capaci di guardare ai tempi lunghi, ma la partita è aperta. In sintesi, una settimana che anziché accodarsi allo sconforto generalizzato, ha sottolineato le grandi opportunità che abbiamo davanti, soprattutto i giovani, pur nella coscienza dei rischi esistenti.

La settimana si è conclusa con la graditissima sorpresa di una lettera del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha voluto raggiungere la Piazza dei Mestieri e tutti i partecipanti, esprimendo il suo apprezzamento per ‘una intuizione cha ha saputo stabilire nel tempo una solida ed efficace rete di solidarietà e di inclusione attraverso un’alleanza tra formazione e mondo del lavoro’. Comunque la Piazza dei Mestieri non si è fermata nemmeno nella grande festa finale del week end con il BierFest Platz 2024: protagoniste le birre della Piazza e quelle di alcuni dei birrifici più amati del panorama brassicolo italiano.

Papa Francesco ai ‘Custodi del bello’: custodire non ammette distrazioni

Fino al 29 settembre il progetto ‘Custodi del Bello’ è stato al centro della campagna RAI per la raccolta fondi, con l’obiettivo di sostenere questa concreta iniziativa di inclusione sociale e lavorativa, invitando i telespettatori a fare una donazione al progetto tramite bonifico bancario (IBAN: IT13T0306909606100000189849) per contribuire alla rigenerazione delle nostre città e delle persone più in difficoltà.

Lo slogan della campagna, ‘Con i Custodi del Bello facciamo rinascere città e persone’, ha iniziato una riflessione sulla missione del progetto che offre nuove opportunità di lavoro e di reinserimento sociale a persone in condizioni di fragilità, in quanto esso si rivolge a persone in difficoltà economica, over 50 senza lavoro, persone in carico ai servizi sociali, coinvolgendole in attività di cura delle città: dalla manutenzione di aree verdi alla tinteggiatura di edifici pubblici come le scuole, dalla pulizia di strade e portici al semplice ripristino di arredi urbani e manufatti. Attraverso una formazione e la partecipazione a squadre di lavoro, acquisiscono competenze utili per il reinserimento nel mondo del lavoro.

Attualmente il progetto ‘Custodi del Bello’, promosso dalla CEI, è attivo a Milano, Roma, Firenze, Brescia, Savona, Finale Ligure, Matera, Caltanissetta, Bari, Bitonto, Biella e Cagliari; oggi papa Francesco ha ricevuto in udienza alcuni partecipanti, accompagnati da mons. Giuseppe Baturi, segretario generale della CEI, e mons. Carlo Redaelli, presidente di Caritas Italiana, sottolineando la responsabilità nella custodia della bellezza:

“Essere ‘Custodi del Bello’ è una grande responsabilità, oltre che un messaggio importante per la comunità ecclesiale e per tutta la società. Vorrei perciò riflettere con voi proprio sul nome del vostro progetto che non è un semplice slogan, ma indica un modo di essere, uno stile, una scelta di vita orientata a due grandi finalità: il custodire e il bello”.

E si è soffermato sul significato della custodia quale atto di responsabilità: “Custodire significa proteggere, conservare, vigilare, difendere. È un’azione multiforme, che richiede attenzione e cura, perché parte dalla consapevolezza del valore di chi o di ciò che ci viene affidato. Per questo non ammette distrazioni e pigrizia. Chi custodisce tiene gli occhi ben aperti, non ha paura di spendere del tempo, di mettersi in gioco, di assumersi delle responsabilità”.

La custodia implica una prospettiva di impegno, come invita san Paolo: “E tutto ciò, in un contesto che spesso invita a non ‘sporcarsi le mani’, a delegare, è profetico, perché richiama all’impegno personale e comunitario. Ognuno, con le proprie capacità e competenze, con l’intelligenza e con il cuore, può fare qualcosa per custodire le cose, gli altri, la casa comune, in una prospettiva di cura integrale del creato.

San Paolo ci dice che ‘la creazione geme e soffre’; il suo grido si unisce a quello di tanti poveri della terra, che chiedono con urgenza decisioni serie ed efficaci volte a promuovere il bene di tutti, in una prospettiva che dunque non può essere solo ambientale, ma deve farsi ecologica in senso più ampio, integrale”.

Ma essere ‘custodi del bello’ significa soprattutto avere cura delle persone: “Sono tante oggi le persone ai margini, scartate, dimenticate in una società sempre più efficientista e spietata: i poveri, i migranti, gli anziani e i disabili soli, gli ammalati cronici. Eppure, ciascuno è prezioso agli occhi del Signore. Per questo vi raccomando, nel vostro lavoro di riqualificazione di tanti luoghi lasciati all’incuria e al degrado, di mantenere sempre come obiettivo primario la custodia delle persone che vi abitano e che li frequentano. Solo così restituirete il creato alla sua bellezza”.

Quindi la custodia è un richiamo alla bellezza, consegnando loro modello san Giuseppe: “Oggi se ne parla molto, fino a farne un’ossessione. Spesso però la si considera in modo distorto, confondendola con modelli estetici effimeri e massificanti, più legati a criteri edonistici, commerciali e pubblicitari che non allo sviluppo integrale delle persone. Un approccio di questo genere è deleterio, perché non aiuta a far fiorire il meglio in ciascuno, ma porta al degrado dell’uomo e della natura…

Si tratta, invece, di imparare a coltivare il bello come qualcosa di unico e sacro per ogni creatura, pensato, amato e celebrato da Dio fin dalle origini del mondo come unità inscindibile di grazia e di bontà, di perfezione estetica e morale. Questa è la vostra missione; e io vi incoraggio, come cooperatori al grande disegno del Creatore, a non stancarvi di trasformare il brutto in bello, il degrado in opportunità, il disordine in armonia”.

(Foto: Santa Sede)

Save the Children: in Italia scuole ‘diseguali’

In Italia solo 2 bambini su 5 della scuola primaria hanno accesso al tempo pieno, mentre meno della metà degli alunni della primaria e secondaria può utilizzare una palestra o una mensa. Sembra che il nuovo anno scolastico non riparta con il piede giusto, al contrario, è segnato dalla mancanza di servizi educativi.

In occasione della riapertura delle scuole, l’ong ‘Save the Children’ pubblica il rapporto ‘Scuole disuguali. Gli interventi del PNRR su mense, tempo pieno e palestre’, che mostra le disuguaglianze territoriali nell’offerta di spazi e servizi educativi nella scuola italiana: mensa, tempo pieno, palestre sono i temi affrontati nel report, insieme ad un’analisi degli investimenti PNRR, da cui emerge il rischio che molte province, con famiglie in condizioni socioeconomiche di svantaggio, continuino a rimanere indietro:

“Quindi la scuola rappresenta uno spazio essenziale in cui dare a bambini, bambine e adolescenti uguali opportunità di crescita, contrastando la povertà educativa. I servizi e le strutture scolastiche, come il tempo pieno, la mensa e le palestre, sono importanti per ridurre la dispersione scolastica. Offrono a bambini e ragazzi la possibilità di partecipare a attività educative, ricreative, culturali e sportive, migliorando così il loro apprendimento”.

Il Rapporto approfondisce le diseguaglianze territoriali nell’offerta di spazi e servizi educativi a scuola (dalla mensa al tempo pieno e alle palestre) e analizza, attraverso un confronto puntuale della distribuzione delle risorse a livello provinciale, se e in quale misura gli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) già avviati possano contribuire a ridurre i divari esistenti.

Dall’analisi di Save the Children su alcuni degli interventi relativi alla ‘Missione Istruzione’ finanziati dal PNRR e già avviati, emerge una distribuzione disomogenea delle risorse tra le province più svantaggiate e la necessità di integrare le risorse del PNRR con altri investimenti per garantire livelli essenziali delle prestazioni per l’accesso alle mense scolastiche, e così al tempo pieno, nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, nonché la presenza di palestre scolastiche su tutto il territorio nazionale, a partire dalle aree dell’Italia dove la scuola rappresenta spesso l’unica opportunità per bambini, bambine e adolescenti di praticare attività sportiva.

Dall’analisi svolta da Save the Children sui 975 interventi del PNRR (presenti sulla piattaforma ReGIS a giugno 2024) avviati per ampliare l’offerta di mense scolastiche, emerge che alle regioni del Sud e Isole è stato destinato il 38,1% delle risorse, sebbene queste risorse finanzino circa il 50% del totale dei progetti. Dall’analisi provinciale dei fondi del PNRR investiti sino ad oggi, si rileva che queste risorse, senz’altro utili per ampliare l’offerta complessiva, stanno producendo un impatto disomogeneo nella riduzione delle disuguaglianze territoriali:

“Le 6 province dove gli studenti che usufruiscono della mensa sono meno del 10% (Agrigento, Foggia, Catania, Palermo, Siracusa e Ragusa) hanno ricevuto finanziamenti per 49 interventi di costruzione, ristrutturazione o riqualificazione di spazi mensa per un valore di circa € 21.500.000, pari a 2,1 progetti ogni 10.000 studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado.

Di contro, le sei province con le più alte percentuali di alunni che usufruiscono del servizio mensa a livello nazionale (oltre il 65%), ovvero Trento, Biella, Monza e della Brianza, Verbano-Cusio-Ossola, Udine e Milano, hanno ricevuto 30 milioni di euro per 34 progetti, pari a 1,8 progetti ogni 10.000 studenti”.

Nelle province più svantaggiate per l’offerta del servizio mensa e del tempo pieno si concentra anche la percentuale più alta di studenti provenienti da famiglie con un livello socioeconomico basso: sono il 26,4% nelle province dove meno del 10% degli studenti usufruisce della mensa (contro il 17,2% di quelle dove oltre il 65% degli alunni accede alla mensa).

Dall’analisi di Save the Children emerge, anche, che anche tra le stesse province più svantaggiate la distribuzione delle risorse per l’accesso al servizio mensa è disomogenea: “Ad esempio, Palermo ha ricevuto circa € 2.000.000 per la realizzazione di 6 interventi; mentre Foggia, dove gli studenti che usufruiscono del servizio mensa è simile (8,7% contro il 6,7% di Palermo), ha ricevuto quasi € 6.500.000 per 18 interventi.

Ed ancora: le province di Lecce e Napoli, che registrano percentuali di accesso al servizio di refezione praticamente uguali (12,4% e 12,5%), hanno ricevuto la stessa quantità di fondi (circa € 13.000.000), ma a Lecce sono stati avviati più di 5 interventi ogni 10.000 studenti, mentre a Napoli soltanto uno ogni 10.000 studenti.

Proprio per raggiungere le aree meno coperte dai servizi, recentemente il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha disposto un avviso pubblico rivolto agli enti locali per la costruzione e ristrutturazione di spazi adibiti a mense scolastiche, con uno stanziamento di ulteriori € 515.400.000:

“La mensa scolastica è fondamentale per garantire a studentesse e studenti, soprattutto quelli in condizioni di maggior bisogno, il consumo di almeno un pasto sano ed equilibrato al giorno. E’, inoltre, un servizio essenziale nell’ottica di incentivare l’estensione del tempo pieno e quindi di potenziare l’offerta formativa, con benefici sia per i ragazzi, sia per le famiglie con effetti positivi in particolare per l’occupazione femminile”.

Eppure solo due alunni della scuola primaria su cinque beneficiano del tempo pieno con le percentuali più basse in Molise (9,4%), Sicilia (11,1%) e Puglia (18,4%), le più alte nel Lazio (58,4%), in Toscana (55,5%) e in Lombardia (55,1%) e solo poco più di un quarto delle scuole (il 28,1% delle classi della primaria e secondaria di primo grado) offrono il tempo prolungato:

“Sono ancora troppo pochi i bambini, le bambine e gli adolescenti che ne usufruiscono e con forti discontinuità territoriali che rischiano di penalizzare intere aree del Paese, in particolare nel Mezzogiorno.

La maggior parte delle province dove la percentuale di classi a tempo pieno o prolungato è inferiore al 10% si trova nelle regioni del Sud e nelle Isole: Ragusa, Catania, Palermo, Siracusa, Campobasso, Isernia. In molti casi si tratta delle stesse province dove minore è anche l’offerta del servizio di refezione e, come per le mense, dove la percentuale di alunni che provengono da famiglie con livelli socioeconomici bassi è particolarmente elevata. Invece, le province del Centro e del Nord mostrano percentuali di offerta superiori alla media nazionale e, in alcuni casi, come la Provincia Autonoma di Trento, Milano e Monza e della Brianza, superiori al 65%”.

Anche la possibilità di praticare attività sportiva a scuola in una palestra rappresenta una grande opportunità per la crescita di bambine, bambini e adolescenti. Ma, ad oggi, meno della metà (il 46,4%) delle scuole statali primarie e secondarie hanno una palestra. Dall’analisi di Save the Children sui 433 interventi del PNRR registrati sul ReGIS per costruire o riqualificare le palestre a scuola emerge che il 62,8% è stato avviato nelle regioni del Sud e Isole, a cui sono stati destinati il 52,7% dei fondi complessivi, come ha dichiarato Raffaela Milano, direttrice della ricerca di ‘Save the Children Italia’:

“Il problema che abbiamo davanti come Paese non è solo riuscire a garantire la tabella di marcia della spesa, ma fare in modo che le risorse del PNRR raggiungano effettivamente i territori dove i bambini e le bambine scontano le maggiori difficoltà nel percorso educativo. Il PNRR rappresenta un’occasione unica per superare le disuguaglianze di offerta educativa tra nord e sud, tra centri urbani e aree interne. Ma dall’analisi della distribuzione delle risorse e degli interventi ad oggi avviati, l’obiettivo di riequilibrio sembra raggiunto solo parzialmente.

E’ un campanello di allarme che deve spingere a realizzare al più presto un’analisi di impatto sulla povertà educativa di tutti gli investimenti della missione 4 del PNRR, dedicati all’istruzione, in corso ed in programma. Nei territori più svantaggiati, è necessario integrare le risorse del PNRR con altri fondi disponibili, per garantire un’offerta di servizi educativi a tutti i minori.

Allo stesso tempo, giunti a questa fase del percorso, le istituzioni tutte, per i diversi livelli di responsabilità, devono attrezzarsi per garantire la copertura dei costi di funzionamento dei nuovi servizi in via di attivazione grazie al PNRR (le mense così come gli asili nido) senza che l’aggravio di spesa corrente vada a ricadere solo sui comuni più virtuosi o sulle famiglie, e senza correre il rischio che i nuovi spazi, una volta pronti, restino chiusi per mancanza di risorse umane ed economiche, come purtroppo già tante volte è accaduto in passato”.

L’intelligenza artificiale per una sapienza del cuore

“L’evoluzione dei sistemi della cosiddetta ‘intelligenza artificiale’, sulla quale ho già riflettuto nel recente Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, sta modificando in modo radicale anche l’informazione e la comunicazione e, attraverso di esse, alcune basi della convivenza civile. Si tratta di un cambiamento che coinvolge tutti, non solo i professionisti.

Per le Acli dignità e lavoro sono vie per la speranza

Termina oggi ad Assisi il 54° Incontro nazionale di Studi, dedicato al tema ‘Dignità e Lavoro: vie per la Speranza’. Nella presentazione dell’Incontro Nazionale di Studi è stato sottolineato il senso del lavoro:

YouTopic Fest: dal 17 al 19 giugno il festival di Rondine con protagonisti giovani e adulti

Si aprirà venerdì 17 giugno 2022 alle ore 10.00, presso il teatro tenda di Rondine, la sesta edizione di YouTopic Fest, il festival internazionale della Cittadella della Pace che richiama centinaia di giovani dall’Italia e dal mondo in uno spazio aperto, dove incontrarsi, confrontarsi e trasformare i conflitti in opportunità a servizio del bene comune.

Da Roma un invito a pensare il futuro

Ieri si è aperto l’Incontro internazionale ‘Popoli fratelli, terra futura’, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio a Roma, con la partecipazione di leader delle grandi religioni mondiali e rappresentanti del mondo della cultura e delle istituzioni, provenienti da 40 Paesi del mondo, introdotto dal presidente di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, in dialogo con il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, l’arcivescovo di Canterbury e primate anglicano, Justin Welby, il presidente della conferenza dei rabbini europei, Pinchas Goldschmidt, lo sheykh vicario del Grande Imam di al-Azhar, Mohamed Al-Duwaini, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e lo sheikh Nahyan bin Mubarak Al Nahyan, ministro della Tolleranza e della Convivenza degli Emirati Arabi Uniti.

AC ambrosiana e Città dell’uomo propongono idee per sconfiggere la pandemia

“La pandemia da Coronavirus Covid-19, che molti pensavano di potersi lasciare alle spalle dopo pochi mesi, continua a mietere vittime e a colpire inesorabilmente, soprattutto le persone più fragili. Nel nostro Paese la campagna vaccinale procede lentamente, con deprecabili intoppi di vario genere. Ciò non permette, ad oggi, di fare previsioni precise sulle possibili ripartenze a pieno regime di molte attività”.

Papa Francesco: Il Paraclito dà coraggio

Dopo la recita del Regina Coeli si è affacciato dal palazzo apostolico e, impartendo la benedizione, ha salutato i fedeli che si erano radunati aldilà  del transennato di piazza san Pietro, ricordando che da domani si potrà celebrare in Italia le messe con il popolo: “Ma per favore andiamo avanti con le norme e le prescrizioni che ci danno, per custodire la salute di ognuno e del popolo”.

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