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Papa Francesco: lo Spirito Santo guida il popolo di Dio

“Il mio pensiero va alla martoriata Ucraina. L’altro giorno ho ricevuto bambini e bambine che hanno sofferto bruciature, hanno perso le gambe nella guerra: la guerra sempre è una crudeltà. Questi bambini e bambine devono incominciare a camminare, a muoversi con braccia artificiali … hanno perso il sorriso. E’ molto brutto, molto triste quando un bambino perde il sorriso. Preghiamo per i bambini ucraini. E non dimentichiamo Palestina, Israele che soffrono tanto: che finisca la guerra. E non dimentichiamo il Myanmar, e tanti Paesi che sono in guerra. I bambini soffrono, i bambini nella guerra soffrono. Preghiamo il Signore perché sia vicino a tutti e ci dia la grazia della pace”:
al termine dell’udienza generale in piazza san Pietro papa Francesco è tornato ad invocare la pace mel mondo, specialmente in Ucraina ed in Terra Santa, senza dimenticare il Myanmar e gli altri Stati in guerra, mentre in precedenza aveva ricordato san Paolo VI nella sua memoria liturgica con l’invito a leggere l’esortazione apostolica ‘Evangelii Nuntiandi’:
“Oggi celebriamo la memoria liturgica di San Paolo VI, pastore ardente di amore per Cristo, per la Chiesa e per l’umanità. Tale ricorrenza aiuti tutti a riscoprire la gioia di essere cristiani, suscitando un rinnovato impegno nella costruzione della civiltà dell’amore. E mi raccomando, per favore, se avete un po’ di tempo, leggete la lettera di Paolo VI ‘Evangelii Nuntiandi’ che è ancora attuale”.
Inoltre, salutando i fedeli polacchi, ha definito il card. Wyszyński ‘primate del millennio’: “Un pensiero speciale rivolgo ai pellegrini riuniti a Roma nel ricordo orante del beato card. Stefan Wyszyński. Il Primate del Millennio sia per la Chiesa in Polonia e nel mondo un modello di fedeltà a Cristo e alla Madonna. Impariamo da lui la generosità nel rispondere alle povertà del nostro tempo, comprese quelle causate dalla guerra in tanti Paesi, specialmente in Ucraina”.
In precedenza, durante l’udienza generale, papa Francesco aveva dato inizio ad un nuovo ciclo di catechesi dedicato al tema: ‘Lo Spirito e la Sposa. Lo Spirito Santo guida il popolo di Dio incontro a Gesù nostra speranza’, iniziando dall’Antico Testamento, che non è ‘archeologia biblica’: “Faremo questo cammino attraversando le tre grandi tappe della storia della salvezza: l’Antico Testamento, il Nuovo Testamento e il tempo della Chiesa. Sempre tenendo lo sguardo fisso su Gesù, che è la nostra speranza.
In queste prime catechesi sullo Spirito nell’Antico Testamento non faremo ‘archeologia biblica’. Scopriremo invece che quanto è donato come promessa nell’Antico Testamento si è realizzato pienamente in Cristo. Sarà come seguire il cammino del sole dall’alba verso il meriggio”.
Quindi ha iniziato la catechesi spiegando i primi due versetti della Bibbia, che racconta dell’armonia del creato grazie allo Spirito Santo: “Lo Spirito di Dio ci appare come la potenza misteriosa che fa passare il mondo dal suo iniziale stato informe, deserto e tenebroso, al suo stato ordinato e armonioso. Perché lo Spirito fa l’armonia, l’armonia nella vita, l’armonia nel mondo.
In altre parole, è Colui che fa passare dal caos al cosmo, cioè dalla confusione a qualcosa di bello e di ordinato. E’ questo, infatti, il significato della parola greca kosmos, come pure della parola latina mundus, cioè qualcosa di bello, di ordinato, pulito, armonico, perché lo Spirito è l’armonia”.
Mentre nell’Antico Testamento l’azione dello Spirito Santo è solo ‘accennato’, nel Nuovo Testamento la sua azione è molto chiara: “Questa linea di sviluppo diventa chiarissima nel Nuovo Testamento, che descrive l’intervento dello Spirito Santo nella nuova creazione, servendosi proprio delle immagini che si leggono a proposito dell’origine del mondo: la colomba che nel battesimo di Gesù aleggia sulle acque del Giordano; Gesù che, nel Cenacolo, soffia sui discepoli e dice: ‘Ricevete lo Spirito Santo’, come all’inizio Dio aveva alitato il suo soffio su Adamo”.
Ed anche san Paolo parla del rapporto tra lo Spirito Santo ed il creato: “Parla di un universo che ‘geme e soffre come nelle doglie del parto’. Soffre a causa dell’uomo che lo ha sottoposto alla ‘schiavitù della corruzione’. E’ una realtà che ci riguarda da vicino e drammaticamente. L’Apostolo vede la causa della sofferenza del creato nella corruzione e nel peccato dell’umanità che lo ha trascinato nella sua alienazione da Dio. Questo resta vero oggi come allora. Vediamo lo scempio che del creato ha fatto e continua a fare l’umanità, soprattutto quella parte di essa che ha maggiori capacità di sfruttamento delle sue risorse”.
Infine, citando il ‘Cantico delle Creature’ di san Francesco il papa ha sottolineato che lo Spirito Santo opera per trasformare ‘il caos in cosmo’ nelle persone: “Intorno a noi possiamo dire che c’è un caos esterno, un caos sociale, un caos politico: pensiamo alle guerre, pensiamo a tanti bambini e bambine che non hanno da mangiare, a tante ingiustizie sociali, questo è il caos esterno.
Ma c’è anche un caos interno: interno ad ognuno di noi. Non si può sanare il primo, se non si comincia a risanare il secondo! Fratelli e sorelle, facciamo un bel lavoro per fare della nostra confusione interiore una chiarezza dello Spirito Santo: è la potenza di Dio che fa questo, e noi apriamo il cuore perché Lui possa farlo… Chiediamo allo Spirito Santo che venga a noi e ci faccia persone nuove, con la novità dello Spirito”.
(Foto: Santa Sede)
1^ domenica di Quaresima: convertitevi

Con il mercoledì delle ceneri è iniziato il 2° periodo dell’anno liturgico che ci porta alla Pasqua di Risurrezione. Un periodo di 40 giorni: il 40 è un numero significativo; il diluvio universale durò 40 giorni e 40 notti; gli Ebrei, usciti dall’Egitto, migrarono nel deserto per 40 anni; sul Sinai Mosè stette davanti a Dio per 40 giorni; Gesù si ritirò nel deserto per 40 giorni. Il 40 è il risultato di 4×10: il quattro sta ad indicare la realtà creata da Dio (acqua, terra, aria e fuoco), il dieci è il numero che indica Dio e la Santissima Trinità.