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Papa Leone XIV invita a cambiare prospettiva

“Sono lieto di incontrarvi, alcune di voi in occasione del Capitolo Generale, altre per il pellegrinaggio giubilare. In tutti e due i casi venite presso la tomba di Pietro per rinnovare il vostro amore al Signore e la vostra fedeltà alla Chiesa”: oggi papa Leone XIV ha ricevuto le Figlie della Divina Carità, le Suore dell’Ordine di San Basilio Magno e della Congregacion Agustinas Hermanas del Amparo, e le Hermanas Franciscanas de los Sagrados Corazones, in occasione dei rispettivi Capitoli generali.

Ed ha trovato un ‘filo conduttore’ comune di questi Ordini religiosi: “Eppure le vostre storie mostrano una dinamica comune, per cui la luce di grandi modelli di vita spirituale del passato (come Agostino, Basilio, Francesco) attraverso l’ascesi, il coraggio e la santità di vita di fondatori e fondatrici, ha suscitato e fatto crescere nuove vie di servizio, soprattutto nei confronti dei più deboli: bambini, ragazze e ragazzi poveri, orfani, migranti, a cui si sono aggiunti col tempo anziani e malati, oltre a tanti altri ministeri di carità”.

Alla base di tutto ciò, però, c’è la fedeltà al Vangelo: “Le alterne vicende del vostro passato e la vivacità del presente fanno toccare con mano come la fedeltà alla sapienza antica del Vangelo sia il miglior propellente per chi, spinto dallo Spirito Santo, intraprende nuove vie di donazione, votate all’amore di Dio e del prossimo in ascolto attento dei segni dei tempi”.

Quindi ha ripreso un passo del Commento al Vangelo di san Giovanni di sant’Agostino per ribadire il ‘primato’ della Parola di Dio (‘Dio è il tuo tutto. Se hai fame, Dio è il tuo pane; se hai sete, Dio è la tua acqua; se sei nelle tenebre, Dio è la tua luce che non ha tramonto; se sei nudo, Dio è la tua veste immortale’): “Sono parole da cui ci fa bene lasciarci interrogare: in che misura questo è vero per me? Quanto il Signore sazia la mia sete di vita, d’amore, di luce?

Sono domande importanti. Infatti è questo radicamento in Cristo che ha portato chi ci ha preceduto (uomini e donne come noi, con doti e limiti come i nostri) a fare cose che forse mai avrebbero pensato di poter realizzare, permettendo loro di lanciare semi di bene che, traversando secoli e continenti, oggi hanno raggiunto praticamente tutto il mondo, come dimostra la vostra presenza”.

Mentre nel messaggio ai partecipanti alla 44^ sessione della Conferenza FAO, in svolgimento in questi giorni, papa Leone XIV ha stigmatizzato il fatto che tante persone soccombono al flagello della fame: “La Chiesa incoraggia tutte le iniziative per porre fine allo scandalo della fame nel mondo, condividendo i sentimenti del suo Signore, Gesù, il quale, come raccontano i Vangeli, vedendo una grande folla avvicinarsi a lui per ascoltare la sua parola, si preoccupò soprattutto di sfamarla e, a tal fine, chiese ai suoi discepoli di farsi carico del problema, benedicendo abbondantemente i loro sforzi”.

Ed ha fatto rifermento alla ‘moltiplicazione dei ‘pani’, sottolineando il bisogno della condivisione, offerto da Gesù: “Qualcosa che oggi abbiamo forse dimenticato perché, nonostante alcuni passi importanti siano stati compiuti, la sicurezza alimentare globale continua a deteriorarsi, rendendo sempre più improbabile il raggiungimento dell’obiettivo ‘Fame Zero’ dell’Agenda 2030. Ciò significa che siamo ben lontani dall’adempiere al mandato che ha dato vita a questa istituzione intergovernativa nel 1945”.

Nel messaggio il papa ha denunciato l’uso della fame come strumento di guerra: “D’altro canto, assistiamo oggi, sgomenti, all’uso iniquo della fame come arma di guerra. Far morire di fame una popolazione è un modo molto economico per fare la guerra. Pertanto, oggi, quando la maggior parte dei conflitti non è combattuta da eserciti regolari, ma da gruppi di civili armati con poche risorse, incendiare terre, rubare bestiame e bloccare gli aiuti sono tattiche sempre più utilizzate da coloro che cercano di controllare intere popolazioni indifese. Così, in questi tipi di conflitti, i primi obiettivi militari diventano le reti di approvvigionamento idrico e le vie di comunicazione. Gli agricoltori non possono vendere i loro prodotti in ambienti minacciati dalla violenza e l’inflazione sale alle stelle. Questo porta un gran numero di persone a soccombere al flagello della fame e a morire, con l’aggravante che, mentre i civili sono indeboliti dalla povertà, i leader politici sono ingrassati dalla corruzione e dall’impunità”.

I conflitti e le economie sono fattori determinanti che aggravano la crisi alimentare: “Crisi politiche, conflitti armati e sconvolgimenti economici giocano un ruolo centrale nell’aggravare la crisi alimentare, ostacolando gli aiuti umanitari e compromettendo la produzione agricola locale, negando così non solo l’accesso al cibo, ma anche il diritto a una vita dignitosa e ricca di opportunità. Sarebbe un errore fatale non sanare le ferite e le fratture causate da anni di egoismo e superficialità”.

Solo la pace determina la stabilità: “Inoltre, senza pace e stabilità, non sarà possibile garantire sistemi agroalimentari resilienti né assicurare cibo sano, accessibile e sostenibile per tutti. Da qui la necessità di un dialogo, in cui le parti coinvolte siano disposte non solo a dialogare, ma anche ad ascoltarsi, a comprendersi e ad agire insieme. Gli ostacoli non mancheranno, ma con un senso di umanità e fraternità, i risultati non potranno che essere positivi”.

Infine il papa ha sottolineato che i sistemi alimentari influenzano il cambiamento climatico: “L’ingiustizia sociale causata dai disastri naturali e dalla perdita di biodiversità deve essere invertita per realizzare una giusta transizione ecologica che ponga al centro l’ambiente e le persone. Per proteggere gli ecosistemi e le comunità svantaggiate, compresi i popoli indigeni, dobbiamo mobilitare risorse da governi, enti pubblici e privati, e organizzazioni nazionali e locali per adottare strategie che diano priorità alla rigenerazione della biodiversità e della ricchezza del suolo”.

Ecco quindi la richiesta di un nuovo atteggiamento contro lo sfruttamento alimentare: “Senza un’azione climatica decisa e coordinata, sarà impossibile garantire sistemi agroalimentari in grado di nutrire una popolazione globale in crescita. Produrre cibo non è sufficiente; è anche importante garantire che i sistemi alimentari siano sostenibili e offrano diete sane e accessibili a tutti. Ciò significa ripensare e rinnovare i nostri sistemi alimentari in una prospettiva di solidarietà, superando la logica dello sfruttamento selvaggio del creato e orientando meglio il nostro impegno nella coltivazione e nella cura dell’ambiente e delle sue risorse, per garantire la sicurezza alimentare e procedere verso un’alimentazione sufficiente e sana per tutti”.

(Foto: Santa Sede)

Papa Francesco: Gesù annuncia la liberazione

“Dopodomani, 27 gennaio, si celebra la Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto. Il ricordo di quello sterminio di milioni di persone ebree e di altre fedi non può essere né dimenticato né negato. Non può esserci un impegno costante nel costruire insieme la fraternità senza aver prima dissipato le radici di odio e di violenza che hanno alimentato l’orrore dell’Olocausto.

La beata suor Maria Costanza Panas: il profumo della santità accogliente

“Grande gioia per la Chiesa di Fabriano-Matelica che apprende la notizia della beatificazione di suor Costanza Panas. Per la nostra diocesi e tutta la Chiesa questa notizia è un grande dono che ci sprona a vivere questo segno provvidenziale con gratitudine al Signore e verso il Santo Padre che ha autorizzato la Congregazione delle cause dei Santi a promulgare il decreto riguardante il miracolo attribuito all’intercessione della Venerabile Serva di Dio Maria Costanza Panas, monaca professa delle Clarisse Cappuccine del Monastero di Fabriano”:

Nella Quaresima gli ortodossi glorificano Dio

Anche nel mondo ortodosso è iniziato il periodo quaresimale, che ha una durata di sei settimane, e per l’occasione il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, ha invitato i fedeli a ‘glorificare’ Dio per prepararsi a vivere la Settimana Santa:

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