Apurimac Sant’ Agostino in Perù
La Provincia Agostiniana d’Italia è in festa per l’elezione del nuovo responsabile religioso della missione di Apurímac, in Perù, missione affidata agli Agostiniani d’Italia da Paolo VI. Il nuovo Vicario, Padre Lizardo Estrada Herrera, è originario di Cotabambas ed è il primo religioso peruviano ad assumere la guida della missione posta in una zona del Perù molto povera anche se ora calata in una nuova fase della sua storia per la presenza di multinazionali straniere, per lo più svizzere, interessate allo sfruttamento dei giacimenti di oro e rame recentemente scoperti. Padre Lizardo, sacerdote dal 2005, ha vissuto per due anni nel Professorio di S. Agostino di Roma, dove ha conseguito la licenza in morale: ha svolto il suo ministero pastorale in Perù, Colombia e negli Stati Uniti. La presenza agostiniana in Apurímac risale ufficialmente alla fine degli anni ’60 del secolo scorso anche se, una volta arrivati, i Padri hanno scoperto tracce del passaggio di confratelli spagnoli giunti all’epoca dei Conquistadores.
I religiosi italiani hanno iniziato a collaborare con la popolazione, imparando il dialetto locale dato che gli indigeni conoscono poco lo spagnolo, e arrivando a edificare quanto oggi costituisce il vanto della zona: un complesso poliambulatoriale, la chiesa e il seminario, una scuola primaria. Fedeli al compito ricevuto e al proprio carisma che li porta a operare dove la Chiesa ha bisogno, negli anni successivi i religiosi agostiniani hanno sviluppato un nuovo centro a Cuzco, propulsivo, anche dal punto di vista economico, per il sostentamento della missione di Apurímac che sta assumendo caratteristiche sempre più auctoctone: fino al 1990 c’erano solo religiosi italiani, oggi vi sono quindici sacerdoti peruviani e altrettanti religiosi in periodo di formazione. Ciò che anima la missione, come sottolinea Padre Luciano De Michieli, responsabile della Provincia agostiniana d’Italia, è la fedeltà al mandato ricevuto dal Santo Padre, attuata nel consolidamento della chiesa locale e nell’evangelizzazione.
Il fatto che il superiore locale sia peruviano e così anche i consiglieri che lo affiancano contribuisce alla stabilità della missione che, sempre con l’aiuto della Provincia Agostiniana d’Italia, ora cerca di creare maggiore sviluppo a Cuzco, soprattutto migliorando il servizio sanitario che diventa sempre più problematico, e di far sì che la chiesa di Santa Rita, la chiesa della missione, possa diventare centro spirituale e punto di riferimento culturale. La delegazione italiana guidata dal Padre Provinciale che si è recata in Apurímac nel mese di gennaio ha chiesto ai confratelli di rileggere la situazione attuale in rapida evoluzione: da un lato il proliferare delle sette che si stanno diffondendo in quei territori, e dall’altro il mutato assetto economico che genera nuovi problemi come l’abbandono delle abitazioni tradizionali fatte di mattoni di terra e paglia per le nuove case costruite dalle multinazionali, la trasformazione dell’economia che porta i genitori a lavorare in miniera e i bambini a essere lasciati soli durante la giornata, il perdurare dell’estrema povertà della popolazione locale, lo sfruttamento ambientale.