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Papa Francesco invita ad essere canali di misericordia

“Oggi varie Chiese orientali, cattoliche e ortodosse, e anche diverse comunità latine, celebrano la Pasqua secondo il calendario giuliano. Noi l’abbiamo celebrata domenica scorsa, secondo il calendario gregoriano. Porgo loro i miei auguri più cari: Cristo è risorto, è risorto veramente! Sia Lui a colmare di speranza le buone attese dei cuori. Sia Lui a donare la pace, oltraggiata dalla barbarie della guerra. Proprio oggi ricorrono due mesi dall’inizio di questa guerra: anziché fermarsi, la guerra si è inasprita. E’ triste che in questi giorni, che sono i più santi e solenni per tutti i cristiani, si senta più il fragore mortale delle armi anziché il suono delle campane che annunciano la risurrezione; ed è triste che le armi stiano sempre più prendendo il posto della parola”.

Seconda domenica di Pasqua: Mio Signore e mio Dio

Né i Romani né i greci conoscevano la settimana; per i Romani il mese si divideva in calende, idi e none, per i Greci il mese era formato da tre decadi. La settimana è di origine ebraica, di cui il settimo giorno è il sabato; nel mondo cristiano è festa l’indomani del sabato, detto ‘dies Domini’,  giorno del Signore: il giorno in cui i discepoli di Gesù esultarono per il Cristo risorto, come Egli stesso aveva detto.

La domenica del cieco

Liturgia ambrosiana

«Da che mondo è mondo, non si è mai sentito che uno abbia aperto gli occhi ad un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla» (Gv 9, 32-33). Con questa affermazione il cieco nato, guarito da Gesù, – la Quarta domenica di Quaresima in rito ambrosiano si può ascoltare lo stupendo di capitolo di Giovanni 9 – confessa la sua fede.

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