Korazym.org si presenta

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La nostra storia

Il blog, storicamente “quotidiano non profit on line”, Korazym.org nasce nel 2003 come frutto delle Giornate Mondiali della Gioventù. L’idea era semplice: coinvolgere in prima persona i giovani in una realtà informativa sui temi legati alla vita della Chiesa, della pastorale giovanile, del terzo settore, senza dimenticare la dimensione sociale della comunicazione. In sostanza, dare voce ai senza voce, a quanti – perché giovani o socialmente “deboli” – non godono della possibilità di un’informazione che li veda protagonisti, soggetti attivi e consapevoli. In questi anni, il gruppo iniziale di giovani è cresciuto sia sul piano professionale (alcuni sono diventati giornalisti professionisti) che anagrafico. E allo stesso modo è cresciuto il sito, sviluppatosi da semplice spazio web a testata giornalistica, con l’obiettivo di offrire un’informazione puntuale e corretta, lontana da un approccio confessionale, ma al tempo stesso capace di esprimere una visione chiara. Il tutto, costruito su base volontaria e gratuita, attraverso il contributo di giornalisti.

Chi non comunica non esiste. Una regola spietata della società dell’informazione che si ripercuote su tanti temi lasciati nel dimenticatoio: la fame e la povertà, ma anche realtà di speranza, come l’impegno che ognuno può dare per cambiare il mondo e gli ideali che muovono tante persone. Korazym.org nasce in questo contesto, per comunicare la fede dei giovani.

Le premesse. Siamo nel 2002, quando in occasione della Giornata di Preghiera per la Pace nel Mondo, convocata da San Giovanni Paolo II, il 21 gennaio ad Assisi, si incrociano i cammini di vita personali dei fondatori. Dopo quell’incontro, un gruppo di giovani parte per la Giornata Mondiale della Gioventù di Toronto, condivide un’esperienza umana e di fede importante, scopre l’amicizia e un comune interesse per il giornalismo e per la comunicazione. Spontaneo chiedersi come dare continuità alle emozioni vissute, ma soprattutto come comunicarle. Internet e le nuove tecnologie sembrano essere la soluzione migliore per raggiungere un numero alto di coetanei, a costi contenuti. Un anno dopo l’Incontro di Assisi e sei mesi dopo la Giornata Mondiale della Gioventù di Toronto, il 16 febbraio 2003 si svolge, presso il Centro Internazionale Giovanile San Lorenzo a Roma, la prima giornata di riflessione sul futuro Progetto Korazym. Presa formalmente la decisione, nella seconda giornata di riflessione del 15 marzo 2003, il sito Korazym.org è tecnicamente pronto per la pubblicazione nel mese di aprile. Si comincia a riflettere sul nome, che alla fine viene scelto, guardando proprio alla Giornata Mondiale della Gioventù del 2002. Korazym deriva dal nome ebraico Corazim del Monte delle Beatitudini in Terra Santa, il luogo in cui Giovanni Paolo II nel 2000 incontrò migliaia di giovani. Un nome evocativo che richiama l’insegnamento di Gesù, la testimonianza del papa e l’impegno dei giovani, invitati da San Giovanni Paolo II nel 2002 a Toronto a diventare il popolo delle Beatitudini.

Nato il 4 aprile 2003, il sito Korazym.org viene inaugurato il 13 aprile 2003, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, una ricorrenza che esprime bene lo spirito del gruppo di lavoro. Il quotidiano non profit on line Korazym.org fu registrato come testata giornalistica il 4 ottobre 2005 presso il Tribunale di Latina, per poi diventare il 10 giugno 2023 un blog.

In questi anni, Korazym.org è riuscito a ritagliarsi un proprio ruolo nel panorama dell’informazione religiosa e non solo, diventando un punto di riferimento per la correttezza, la precisione e la tempestività dell’informazione. Nonostante l’esiguità delle risorse economiche investite finora nel progetto, grazie alle qualità e alla disponibilità generosa di lavoro e di tempo dei suoi collaboratori, Korazym.org viene costruito giorno dopo giorno. E cresce con notevole rapidità.

Dopo un restyling nel 2006 e qualche momento di minor attività nel 2011 alla vigilia della GMG di Madrid Korazym.org ha ripreso le pubblicazioni regolari. Sono seguiti altri restyling nel tempo, il tutto senza rinunciare alla nostra linea editoriale sempre valida e messa nero su bianco nella Nota programmatica redatta nel 2007: “Fermo restando il rispetto della dottrina e delle verità di fede (non un solo articolo del nostro quotidiano è mai andato contro il Papa o il Magistero della Chiesa), anche la comunità ecclesiale deve accettare e trarre beneficio da un’opinione pubblica interna, che permetta ai giornalisti, ai fedeli e in generale alle numerose istanze presenti di far sentire la propria voce, sempre all’insegna di un confronto sereno che arricchisca la proposta cristiana al mondo di oggi. In sostanza, discutere, dialogare, anche criticare sono elementi necessari per un’informazione rispettosa, ma libera, in grado di proporre analisi e opinioni su cui essere più o meno d’accordo, senza per questo essere tacciati di dietrologia o di spirito antiecclesiale, come se esista un bollino di cattolicità o un approccio alla notizia ‘catholic correct’. Crediamo che sia questo il carattere giovanile della comunicazione, che prescinde dall’età: è piuttosto uno stile, una coerenza, uno spirito critico che aiuta a ragionare con la propria testa (anche negli ambienti più familiari), una lucidità che spinge a perseguire nel limite del possibile e della buona fede la verità di una notizia, avendo il coraggio di andare in controtendenza, se necessario. Obiettivo: offrire un’informazione non omologata e libera e di conseguenza fresca e alla portata di tutti, consapevoli che certamente il mondo dell’informazione ha bisogno di uno sguardo di carità in chi vi opera, se comunicare vuol dire autenticamente essere al servizio dell’uomo”.

V.v.B.

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