Venticinquesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Urge #ArtsakhAirlift umanitario delle Nazioni Unite per i 120.000 Armeni in Artsakh isolati dall’Azerbajgian

Condividi su...

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 05.01.2023 – Vik van Brantegem] – È sempre attivo il blocco illegale del Corridoio di Berdzor (Lachin). Tutto il traffico (di persone e merce) tra l’Artsakh/Nagorno-Karabakh e l’Armenia (e il resto del mondo) rimane interrotto dal 12 dicembre 2022. La #StradaDellaVita, lungo il segmento di Shushi dell’autostrada interstatale Stepanakert-Goris, è chiuso da sedicenti “eco-attivisti” organizzati e pagati dal regime autoritario dell’Azerbajgian, sostenuti dalla polizia azera e sotto l’occhio vigile delle forze armate azere. Ciò significa che i 120.000 cittadini Armeni Cristiani (tra cui 30.000 bambini e 20.000 anziani) dell’Artsakh vengono tenuti in ostaggi, con mancanza di cibo, carburante e medicine.

L’aeroporto di Stepanakert, che ha mai funzionato, perché l’Azerbajgian minaccia di abbattere qualsiasi aereo che dovesse decollare o atterrare.

Da più di 4 settimane l’Azerbajgian, uno dei paesi più repressivi e autocratici del mondo, ha attuato il blocco all’unica strada che collega l’Artsakh con l’Armenia e il mondo: la fame come forma di punizione collettiva. La crisi umanitaria si aggrava giorno dopo giorno e va verso il disastro. I Paesi co-Presidenti del Gruppo di Minsk dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (La Federazione Russa, gli Stati Uniti e la Francia) per primi hanno la responsabilità di ritenere responsabile l’Azerbajgian. Vladimir Putin, Joe Biden e Emmanuel Macron hanno il potere di aiutare, ma restano indifferenti.

I deputati dell’Assemblea Nazionale della Repubblica di Artsakh/Nagorno-Karabakh, presieduta da Artur Tovmasyan, hanno indirizzato un appello ai leader dei Paesi co-Presidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE, chiedendo azioni specifiche da intraprendere per l’apertura del Corridoio di Lachin o il funzionamento dell’aeroporto di Stepanakert:

«Oggi è il 25° giorno che l’unica strada che collega l’Artsakh all’Armenia e al mondo esterno continua a rimanere chiusa.
La questione dell’Artsakh è stato l’unico conflitto su cui tutti i Paesi co-Presidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE avevano quasi lo stesso punto di vista. La popolazione dell’Artsakh, di fronte a un disastro umanitario senza precedenti, in generale, non solo ha bisogno di dichiarazioni mirate, ma crediamo anche che sia necessario compiere passi efficaci e visibili in quella direzione. I pazienti con gravi problemi di salute sono privati delle medicine e dei servizi sanitari necessari, l’Artsakh è privato della fornitura di omogenizzati e alimenti per bambini e beni di prima necessità.
Chiediamo al mondo civile, in particolare ai Paesi co-Presidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE, di intraprendere azioni concrete per l’apertura del Corridoio o il funzionamento del ponte aereo con l’aeroporto di Stepanakert, che consentirà di prevenire l’allarmante crisi umanitaria in Artsakh nel periodo invernale».

Il Ministero degli Esteri dell’Azerbajgian afferma che la richiesta del Ministero degli Esteri dell’Armenia di porre fine al #ArtsakhBlockade che attualmente intrappola e fa morire di fame 120.000 persone nel Nagorno-Karabakh è “un’altra provocazione contro l’integrità territoriale dell’Azerbajgian”. Questo è solo un’altra prova che far morire di fame 120.000 armeni nell’Artsakh è ciò che l’Azerbaigian vuole davvero da questo blocco e non dall’eco blablabla; che è impossibile per gli Armeni vivere vicino agli Azeri né fisicamente né mentalmente; che l’Azerbajgian è uno stato terrorista.

L’Ambasciatore dell’Azerbajgian in Germania, l’armenofobico e razzista Nasimi Aghayev, che si vanta delle forniture di gas del suo paese all’Unione Europea (una piccola parte di cui non abbiamo realmente bisogno e che è in gran parte è gas russo riciclato da Baku) e quindi sottintende che probabilmente va bene imprigionare e far morire di fame 120.000 Armeni: «Se politici e media filo-armeni [questo in Azerbajgian è un insulto] non sono contenti del fatto che l’Azerbajgian fornisca grandi quantità di gas naturale all’Europa, riscaldi innumerevoli case e aiuti la prosperità dell’Unione Europea, dovrebbero allora optare per l’antico gas armeno e costruire un antico oleodotto armeno… Oh aspetta, l’Armenia non ha gas😞».

Questo è uno dei motivi per cui il suo governo può liberamente uccidere, stuprare e torturare innocenti Armeni Cristiani. Vergognoso. L’impunità al suo peggio.

«La morte per fame di 120.000 persone, inclusi 30.000 bambini, è in pieno esecuzione. #ArtsakhBlockade è un replay dell’assedio della città di mio nonno (e di molte altre città e villaggi armeni) da parte dell’esercito turco un secolo fa. Mio nonno e la sua intera città di Hadjin sono stati assediati per 9 mesi dall’esercito turco (un fattore che ha reso possibile le atrocità dell’Azerbajgian oggi) poco più di 100 anni fa. La città è stata ripulita etnicamente» (Taline Satamian).

La TV Ictimai, sotto controllo statale dell’Azerbajgian, riporta [QUI] che il 3 gennaio 20 veicoli hanno attraversato il posto di blocco nel Corridoio di Berdzor (Lachin), molto probabilmente del contingente di mantenimento della pace russo in Artsakh/Nagorno-Karabakh. Dal 12 dicembre vengono lasciati passare solo i veicoli delle forze russe e del Comitato Internazionale della Croce Rossa.

L’agenzia di stampa statale dell’Azerbajgian Azernews pubblica foto di veicoli del Comitato Internazionale della Croce Rosse, che attraversano il posto di blocco dell’Azerbaigian. Sputnik Armenia ha riferito che i veicoli hanno evacuato in Armenia due persone gravemente malate.

La Trend TV della Trend News Agency, sotto controllo statale dell’Azerbajgian, ha diffuso un filmato mostrando un camion di trasporto KAMAZ del contingente di mantenimento della pace russo in Artsakh/Nagorno-Karabakh, che attraversa il posto di blocco dell’Azerbaigian.

La foto diffusa su diversi social azeri mostra i dipendenti statali dell’ASAN xidmət [servizio] che presiedono il #ArtsakhBlockade. ASAN xidmət è un’agenzia statale per i servizi pubblici ai cittadini dell’Azerbaigian. L’obiettivo dell’agenzia è rendere i servizi più facilmente accessibili ai cittadini utilizzando le moderne tecnologie. L’acronimo ASAN sta per Azerbaijan Service and Assessment Network. La parola “asan” significa “facile” in azero. ASAN xidmət fa parte dell’Agenzia statale per i servizi pubblici e le innovazioni sociali sotto il Presidente della Repubblica dell’Azerbajgian.

Il Ministro della Difesa dell’Azerbajgian, Zakir Hasanov, ha visitato il quartier generale delle forze armate di terra del Paese, ha fornito un rapporto sulle condizioni operative, ha istruito il personale per mantenere alta la prontezza al combattimento e dei programmi di addestramento per le truppe. È interessante notare che una delle mappe mostra il lago di Sevan in Armenia, con il Nagorno Karabakh da un lato.

In determinate aree o villaggi, a volte in tutto l’Artsakh, si verificano regolarmente delle interruzioni di corrente. La star e imprenditrice Kim Kardashian sta sensibilizzando sul #ArtsakhBlockade e sulla conseguente situazione umanitaria. Nelle sue storie su Instagram Kadashian ha condiviso un post di Zartonk Media sulle interruzioni di corrente in tutta la Repubblica: “Artsakh cade nel buio mentre le temperature raggiungono 0°F dopo l’interruzione di corrente in tutto il Paese il giorno 23 del blocco dell’Azerbaigian”, si legge nel messaggio.

L’agenzia iraniana Mehr ha riferito che l’Ambasciatore iraniano in Azerbajgian, Said Abbas Mousavi, ha incontrato a Teheran il Ministro degli Esteri iraniano, Amir Abdollahian, sullo sfondo dell’escalation delle relazioni Iran-Azerbaigian. Durante l’incontro l’Ambasciatore ha presentato il rapporto sugli ultimi sviluppi e piani futuri delle relazioni bilaterali tra Iran e Azerbajgian. Sullo stesso tema i Ministri degli Esteri dell’Iran e dell’Azerbaijan hanno avuto una conversazione telefonica. L’Iran afferma l’opposizione alle potenze straniere nella regione (molto probabilmente riferendosi all’influenza di Israele in Azerbajgian) e problemi di scarsità d’acqua e inquinamento lungo il fiume Aras, che scorre alle pendici del monte Ararat, segnando il confine tra Turchia, Armenia, Iran e Azerbajgian, nonché dei territori della Repubblica di Artsakh, occupati dall’Azerbajgian con la guerra dei 44 giorni del 2020.

Indice – #ArtsakhBlockade [QUI].

Free Webcam Girls
151.11.48.50