Viva la Vida! 52° viaggio di solidarietà e speranza della Fondazione Santina in Colombia, Bolivia e Peru. Le inaugurazioni dall’Amazzonia alle Ande

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 27.09.2022 – Vik van Brantegem] – Mons. Luigi (Don Gigi) Ginami prosegue il suo 53° viaggio di solidarietà e speranza della Fondazione Santina in Kenya, via Vienna a Mombasa, da ieri fino al 12 ottobre (chiede una preghiera). Lo racconteremo dopo aver recuperato i racconti del suo 52° viaggio in Colombia, Bolivia e Peru dal 19 giugno all’11 luglio 2022, che avevamo iniziato tre mesi fa con il Report 52/01 [QUI].

A presto qui i report di questo 53° viaggio.

Il suo quinto report, che presentiamo oggi, Don Gigi l’ha scritto durante la prima tratta del volo di ritorno, da Bogotà via Toronto e Montreal a Milano. Nel cuore, ha la storia di Mauricio raccontata nel Report 52/2 [QUI], il giovane uomo colombiano, che a Bogotà sta cercando con tutte le forze di disintossicarsi dalla droga e da una vita vissuta tra guerriglia e narcotraffico. A lui è dedicato il 38° libretto della collana #VoltiDiSperanza.

Poi, nel cuore Don Gigi ha anche la storia di Carolina, la prostituta con cui ha pregato nella foresta amazzonica di Puerto Maldonado, che ha raccontata nel Report 52/03 [QUI] e la storia di Gerald, il boss del narcotraffico peruviano nel carcere di Yanamayo sulle Ande, che ha raccontata nel Report 52/04 [QUI].

E non dimentichiamo le storie di 15 bambini adottati a distanza, delle loro famiglie e della loro miseria e povertà, di cui racconta il video che segue.

Fondazione Santina. Incontro con i bambini in adozione a distanza a Puerto Maldonado.

Infine, non può dimenticare due momenti bellissimi del suo 52° viaggio, due inaugurazioni, che racconta in questo quinto report:

  • dell’illuminazione notturna della scuola materna di Villa San Roman a Juliaca;
  • del refettorio, della cucina, della dispensa e del bagno nel Seminario di Puerto Maldonado.

Tutti e due degli eventi molto suggestivi, anche se l’inaugurazione dell’illuminazione gli ha preso il cuore.

Fondazione Santina. Visita all’impianto di illuminazione della scuola materna di Villa San Roman a Juliaca sulle Ande di Perù.
Fondazione Santina. L’inaugurazione della cucina, del refettorio, della dispensa e del bagno al Seminario di Puerto Maldonado.

Report 52/5 – Le inaugurazioni dall’Amazzonia alle Ande

Ho il cervello sbranato dalla stanchezza che regala stati altalenanti dell’umore, una centrifuga di pensieri ed emozioni che si mescolano, regalando alcune oasi di pace e gioia, altre volte di profonda stanchezza. Il volo è particolarmente pesante. Dopo aver lasciato il Perù ed avendo percorso 7 ore in combi, attraversata la frontiera di Desaguadero, arriviamo a La Paz. Da La Paz questa notte sono volato in Colombia e da Bogotà ora vado a Toronto, da Toronto a Montreal e finalmente da Montreal a Milano Malpensa questa notte. Le valigie chissà dove finiranno? Il volo è pieno di ragazzini “in gita” da qualche parte del mondo. Mi faccio cambiare con il posto 35C più comodo, ma sempre vicino ad una ragazzina che appare però molto tranquilla.

Fondazione Santina. L’inaugurazione dell’impianto di illuminazione della scuola materna di Villa San Roman a Juliaca sulle Ande del Perù.

Ripenso alla piccola scuola materna di Villa San Roman a Juliaca, che anni fa non aveva nulla. Negli anni abbiamo costruito il muro di cinta, abbiamo portato la fogna, acqua potabile, un orto, il campo di pallavolo per i genitori, un’aula, un bellissimo murales coloratissimo e con questa inaugurazione la scuola materna ha la luce notturna dalle ore 17.30 fino alle ore 04.00 del mattino.

Nel corso degli anni la bellezza della scuola materna ha attirato tanti genitori e bambini e così dai 15 nell’anno 2016 siamo arrivati ai 60 nell’anno 2022. La Direttrice Nelia, una buona amica, mi dice che deve rifiutare delle iscrizioni per mancanza di posti e che vengono anche da lontano in macchina. Queste cose mi dicono che siamo sulla strada giusta e penso che sia proprio così.

Al mio arrivo sono accolto dai canti dei piccoli vestiti con costumi delle Ande. Nelia mi pone al collo nastri di stelle filanti e mi cospargono di coriandoli. Poi arriva il Vescovo di Puno, Mons. Jorge Pedro Carrión Pavlich, stesso trattamento, i rappresentanti regionali di Juliaca e del Ministero dell’Educazione. Nella Santa Messa Mons. Carrión dice il suo stupore per questa opera, che dal nulla si sta trasformando in una bellissima realtà educativa: “Tutto questo non sarebbe possibile se non ci fosse Dio in queste opere di solidarietà”.

Al termine della Santa Messa iniziano spettacoli di danze, canti e scenette che distendono l’anima e il cuore. Seguono i discorsi ufficiali e i rappresentanti del Ministero dell’Educazione ci portano in regalo delle onorificenze, sono cinque: per il Vescovo di Bergamo, Olinda, Josmell, Silvana e me. Orgogliosi accettiamo il riconoscimento.

Prima del pranzo si svolge il momento bello e significativo dell’inaugurazione. Con Mons. Carrión sveliamo la lapide. E sulla lapide appare, oltre al logo di Fondazione Santina il ricordo di Ismaele Manara, morto dopo atroci sofferenze di SLA. Il Vescovo di Puna ringrazia il Vescovo di Bergamo e poi prendo la parola dicendo: “Nella vita tutti incontriamo la sofferenza, oggi celebriamo una sofferenza atroce che diventa luce, quella di Ismaele. Del resto, Gesù sulla croce è luce per l’intera umanità. Ismaele oggi torna a rivivere qui, nella luce che questa notte risplenderà a Villa San Roman. Tutte le nostre sofferenze, se vissute cristianamente, possono essere una luce che illumina la nostra vita e quelle di molte altre persone attorno a noi. Qui a Villa San Roman vi è molta sofferenza. Coraggio, trasformiamola in luce”.

Le giovani mamme applaudono e iniziano a gettare petali rossi e bianchi sulla nostra lapide. Lo fanno con dolcezza e tanto amore. Quei sei pali della luce diventano così luogo di memoria e riflessione.

Davvero, questo lungo viaggio in America Latina, che mi ha visto attraversare Colombia, Brasile, Bolivia e Perù, oltre al Canada, è un grande corso di esercizi spirituali. Guardo Olinda, questa donna meravigliosamente semplice, che ha fatto da Cireneo a Santina per 7 anni. Appare più stanca degli scorsi anni, forse a motivo dell’intensa settimana a Puerto Maldonado. Dico a lei grazie, perché dopo 10 anni il dolore di Santina continua ad illuminare la vita di tante persone povere ed abbandonate.

Il nostro lungo volo da Bogotà a Toronto sta sorvolando Cuba e mi ricordo le sofferenze di Josmell nell’anno 2010. Anche la sua sofferenza ha prodotto grandi frutti. Prego per Olinda. A La Paz ci siamo lasciati in modo frettoloso e forse stanco e questo mi dispiace. Molte volte nella mia casa a Bergamo, ora vuota, ritorno con la memoria alla sua presenza e a quella di Santina. In quei ricordi trovo forza, come quando giungevo da Roma a Bergamo, e attraversando il fiume Olio, che ricorda il confine di Desaguadero tra Perù e Bolivia, dicevo: “Olinda, sono a Desaguadero. Prepara la minestra!”. Lei rideva e diceva a mia madre: “Santina, tuo figlio sta arrivando. Preparati, ti farà un buco sulla guancia con tutti i baci che ti darà”. Santina rideva e mi aspettavano. Ora non mi aspetta più nessuno e la casa appare vuota, a me il compito di riempirla di Dio.

Fondazione Santina, by GGSport. La partita di calcio Perù-Italia a Puerto Maldonado, 1-2.

Con Olinda e Hernan non posso dimenticare la bella inaugurazione a Puerto Maldonado, dove, con il Vescovo del Vicariato Apostolico di Puerto Maldonado, Mons. David Martínez de Aguirre Guinea, O.P. abbiamo svelato un’altra targa per il rinnovamento degli ambienti del Seminario, la cucina, il refettorio, la dispensa e il bagno.

L’inaugurazione della cucina, del refettorio, della dispensa e del bagno al Seminario di Puerto Maldonado.

Dal freddo delle Ande scendere al caldo dei tropici dell’Amazzonia non è stato semplice per i due sposi andini e la fatica si è fatta sentire per tutti, ma la felicità è stata grande.

Ora, in questo lungo viaggio di rientro a Bergamo, il cuore si appesantisce di nostalgia per Olinda, Hernan, Josmell e Jofran. È stato bellissimo consumare con loro i pasti della sera nel freddo dei 4.100 m.s.l.m. e la conversazione serena riempiva quella casa di pace. Guardando durante la notte le stelle dal mio caldo letto sotto tre coperte di alpaca, mi addormentavo nella gioia di essere accolto come uno di famiglia.

Ieri sera ci siamo salutati a La Paz, ma in modo veloce e stanco. Forse questo saluto è stato per me il meno bello dal 2014. Ma sono sicuro che Olinda ed Hernan mi vogliono bene. Tutti mi hanno detto che quest’anno stavo meglio dello scorso anno. È vero, ma qualche calda lacrima mi è scesa nascostamente questa notte nel freddo aeroporto di La Paz, però nel cuore era forte la sicurezza, quella di ritornare presto per inaugurare una cappella nel carcere di Yanamayo sulle Ande e rinnovare il tetto di un’ala del seminario a Puerto Maldonado nell’Amazzonia. Guardo al polso destro e vedo il braccialetto regalatomi da una prostituta, Carolina nella foresta amazzonica di Puerto Maldonado. Ricordo Mauricio a Bogotà ed il mio ricordo abbraccia anche un narcos dal nome Gerald, tutte queste persone di cui ho parlato: Mauricio, Carolina, Gerald, Ammon, Ismaele, Olinda, Hernan, i dodici bambini di Puerto Maldonado nell’Amazzonia presi in adozione a distanza e i cinque bambini del SOS vittime di violenza sulle Ande del Perù, mi spingono a gridare a squarcia gola la frase slogan di questo cinquantaduesimo viaggio di solidarietà e speranza, durato per ben 23 giorni: Viva la Vida! Questa frase è il titolo del mio nuovo libro – che potrete acquistare su Amazon [QUI] – e che il 18 luglio 2022 Emanuele, Paolo e Don Lino presentano a Bergamo in Città Alta, al monastero di Santa Grata delle monache benedettine di clausura [di cui parleremo a conclusione dei report del 52° viaggio. V.v.B.].

Fondazione Santina. Il Vescovo del Vicariato Apostolico di Puerto Maldonado, Mons. David Martínez de Aguirre Guinea, O.P. ringrazia il Vescovo di Bergamo, Mons. Francesco Beschi.

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