Lettera del Santo Padre ai Vescovi della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina: portate consolazione e incoraggiamento al vostro popolo

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In una Lettera in polacco, indirizzata a Sua Beatitudine Svjatoslav Ševčuk (foto di copertina), Arcivescovo maggiore di Kiev-Halyč, Arcieparca metropolita di Kiev, Padre e Capo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, Papa Francesco si rivolge ai vescovi Greco-Cattolici Ucraini riuniti in Sinodo in Polonia, ribadendo la sua vicinanza al popolo ucraino: “Mi unisco spiritualmente alla vostra sofferenza”.

Il Padre e Capo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina Sua Beatitudine Svjatoslav Ševčuk, nell’omelia durante la Divina Liturgia che ha aperto il Sinodo dei Vescovi della CGCU nella Cattedrale di San Giovanni Battista a Przemyśl, ha detto: «Questa giornata scrive la storia della nostra Chiesa e del nostro popolo. Nella festa della Natività di San Giovanni Battista, questa festa della vita e della rinascita dell’uomo in Dio, diamo inizio allo storico Sinodo dei Vescovi della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, che è l’atto della misericordia di Dio verso di noi».

Il modello è sempre lo stesso, quello del pastore che ha l’odore delle pecore. Un pensiero caro a Papa Francesco, riproposto anche ai vescovi Greco-Cattolici Ucraini, che dal 7 al 15 luglio 2022 sono riuniti in Sinodo a Przemysl, in Polonia, sede scelta in alternativa a quella naturale di Kiev, diventata impraticabile per la guerra. Papa Francesco assicura innanzitutto le sue preghiere e la sua vicinanza alle sofferenze del popolo ucraino.

Ricordando la commemorazione dei Martiri di Lviv, celebrata lo scorso 27 giugno – martiri elevati agli altari nel 2001 da San Giovanni Paolo II durante il suo viaggio in Ucraina – Papa Francesco sottolinea come le attuali circostanze del conflitto rendano meglio comprensibili le circostanze di quei sacerdoti, monaci e monache vittime del regime comunista. E incoraggia i vescovi Greco-Cattolici Ucraini ad “avere come obiettivo il bene della Chiesa e di ciascun fedele”. Una Chiesa, dunque, che sia “luogo d’incontro e di aiuto reciproco” specie nell’accompagnare i fedeli.

Un accompagnamento che Francesco aveva delineato nell’incontro con Sua Beatitudine Svjatoslav Ševčuk, incontrato con i metropoliti a Roma nel 2019. Il Papa riprende un passaggio chiave di quell’intervento nella Lettera inviata ora al Sinodo in corso a a Przemysl. La vicinanza dei pastori ai fedeli, aveva affermato in tale circostanza, “è un canale che si costruisce giorno per giorno e che porta l’acqua viva della speranza”. Si costruisce “incontro dopo incontro”, con sacerdoti “che conoscono e prendono a cuore le preoccupazioni della gente, e i fedeli che, mediante le cure che ricevono, assimilano l’annuncio del Vangelo che i Pastori trasmettono”. La Chiesa, aveva concluso Papa Francesco con un invito che riprende nel messaggio, “sia il luogo dove si attinge speranza, dove si trova la porta sempre aperta, dove si ricevono consolazione e incoraggiamento”.

La Divina Liturgia nella Cattedrale di San Giovanni Battista a Przemyśl che ha aperto il Sinodo dei Vescovi della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina.

Lettera del Santo Padre
(Traduzione italiana dal polacco a cura della CGCU)

Al venerabile Fratello
Sua Beatitudine
Arcivescovo maggiore di Kiev-Halyč
Svjatoslav Ševčuk


Beatitudine,

Venerabili Fratelli Vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina,

Saluto cordialmente tutti Voi, riuniti al Sinodo di Przemysl nei giorni 7-15 luglio a.c. L’attuale Sinodo, come da programma precedente, si sarebbe dovuto tenere a Kyiv, ma la drammatica situazione della guerra, che dura ormai da cinque mesi, non lo ha permesso.

Pochi giorni fa, il 27 giugno, la Chiesa greco-cattolica ucraina ha celebrato la Liturgia di Commemorazione dei benedetti martiri beatificati da Papa Giovanni Paolo II a Leopoli durante il suo pellegrinaggio in Ucraina nel 2001. Ma proprio in questo momento comprendiamo meglio le circostanze in cui hanno vissuto e sono morti quei martiri tra cui c’erano vescovi, sacerdoti, monaci e monache e i laici divenuti vittime del regime comunista sovietico. Oggi loro dal cielo difendono il proprio popolo che soffre. A loro cura affido tutti i Membri del Sinodo.

Cari Fratelli Vescovi, mi unisco spiritualmente alla vostra sofferenza, assicurandovi delle mie preghiere e del mio coinvolgimento che, considerando la situazione attuale, non appaiono nei mezzi di comunicazione. Il Sinodo dei Vescovi dedicato al tema di “Sinodalità e universalità: esperienza della Chiesa greco-cattolica ucraina” deve avere come obiettivo il bene della Chiesa e di ciascun fedele. Inoltre, deve essere un luogo d’incontro e di aiuto reciproco sul percorso comune della vita, nella ricerca dei nuovi mezzi di accompagnamento dei fedeli. Vorrei ricordare ancora una volta le parole che ho rivolto all’Arcivescovo Maggiore e ai Metropoliti durante il nostro incontro a Roma nel 2019:

“La vicinanza dei pastori ai fedeli è il canale che viene costruito giorno dopo giorno, e che porta l’acqua viva della speranza. In questo modo viene costruito, incontro dopo incontro, con i sacerdoti che conoscono e prendono a cuore la cura delle persone, e con i fedeli che grazie alla cura che ricevono, rendono propria la proclamazione del Vangelo, tramandato dai Pastori. Non la capiscono, se i Pastori sono intenzionati di parlare solo di Dio; comprendono invece se essi fanno tutto quello che possono per portare Dio a loro: dando se stessi, stando vicini come mezzi della speranza di Dio che si è fatto carne per percorrere le vie dell’uomo. Sia la Chiesa il luogo dove si attinge la speranza, dove si trova sempre la porta aperta, dove si riceve consolazione e incoraggiamento” (cif. AAS 7/2019/, 1126-1127).

Possa questo incontro ispirarvi alla creativa continuazione della straordinaria tradizione della fede dei Padri, radicata e sostenuta da generazioni nel Popolo di Dio della vostra nazione. Prego affinché la vostra Chiesa e il vostro Popolo, che sono animati dalla forza dei sacramenti e guardano il Cuore immacolato di Maria, non perdano la speranza cristiana in un domani migliore.

A tutti i Membri del Sinodo do la mia benedizione.

Roma, da San Giovanni in Laterano, 30 giugno 2022

Francesco

La Divina Liturgia nella Cattedrale di San Giovanni Battista a Przemyśl che ha aperto il Sinodo dei Vescovi della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina.

Lettera del Santo Padre
(Testo originale in polacco)

Do Czcigodnego Brata
Jego Świątobliwości
Arcybiskupa Większego Kijowsko-Halickiego
Światosława Szewczuka


Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus!

Wasza Świątobliwość,

Czcigodni Bracia Biskupi Kościoła Grecko-Katolickiego Ukraińskiego, serdecznie pozdrawiam Was wszystkich, zebranych na Synodzie w Przemyślu, w dniach od 7 do 15 lipca bieżącego roku. Obecny Synod, jak było wcześniej planowane, miał odbyć się w Kijowie, ale dramatyczna sytuacja wojny, która toczy się już piąty miesiąc, nie pozwoliła na to.

Niedawno, 27 czerwca, Kościół Grecko-Katolicki Ukraiński obchodził liturgiczne wspomnienie błogosławionych Męczenników, beatyfikowanych przez świętego Jana Pawła II we Lwowie, podczas jego pielgrzymki na Ukrainę w 2001 roku. Ale właśnie w tym momencie, rozumiemy lepiej okoliczności, w jakich żyli i ponieśli śmierć ci Męczennicy, wśród których byli biskupi, kapłani, zakonnicy, siostry zakonne i świeccy, którzy padli ofiarami komunistycznego reżimu sowieckiego. Dzisiaj, bronią oni z nieba swój Naród, który cierpi. Ich opiece polecam wszystkich Członków Synodu.

Drodzy Bracia Biskupi, łączę się duchowo z waszym cierpieniem, zapewniając o mojej modlitwie oraz zaangażowaniu, które niekiedy, ze względu na delikatną sytuację, nie pojawiają się w mediach. Synod Biskupów, którego tematem jest: “Synodalność i katolickość: doświadczenie UKGK”, musi mieć na celu dobro Kościoła i poszczególnych wiernych. Musi on być także miejscem spotkania i wzajemnej pomocy na wspólnej drodze życia, w poszukiwaniu nowych sposobów towarzyszenia wiernym. Chciałbym też przypomnieć raz jeszcze słowa, które skierowałem do Arcybiskupa Większego i Metropolitów na naszym spotkaniu w Rzymie, w lipcu 2019 roku: “Bliskość Pasterzy z wiernymi jest kanałem, który buduje się dzień po dniu i który przynosi żywą wodę nadziei. W taki sposób buduje się go, spotkanie za spotkaniem, z kapłanami, którzy znają i biorą sobie do serca troski ludu, oraz z wiernymi, którzy poprzez opiekę, jaką otrzymują, przyswajają sobie głoszenie Ewangelii, którą przekazują Pasterze. Nie rozumieją jej, jeśli Pasterze są nastawieni tylko na mówienie o Bogu; rozumieją, jeśli robią oni wszystko, co w ich mocy, aby dać im Boga: dając siebie, będąc blisko, jako świadkowie Boga nadziei, który stał się ciałem, aby kroczyć drogami człowieka. Niech Kościół będzie miejscem, gdzie się czerpie nadzieję, gdzie się znajduje zawsze otwarte drzwi, gdzie otrzymuje się pociechę i zachętę” (por. AAS 7 /2019/, 1126-1127).

Niech to spotkanie inspiruje Was do twórczego kontynuowania nadzwyczajnej tradycji wiary Ojców, zakorzenionej i podtrzymywanej od pokoleń w Ludzie Bożym Waszego Narodu. Modlę się, aby Wasz Kościół i Wasz Naród, ożywiane mocą sakramentów świętych, wpatrzone w Niepokalane Serce Maryi, nie straciły chrześcijańskiej nadziei na lepsze jutro.

Wszystkim Członkom Synodu udzielam mojego Błogosławieństwa.

Rzym, u św. Jana na Lateranie, 30 czerwca 2022 r.

FRANCISZEK


Foto di copertina: la Divina Liturgia nella Cattedrale di San Giovanni Battista a Przemyśl che ha aperto il Sinodo dei Vescovi della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina.

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