Il Cardinal Zen dovrebbe apparire in tribunale a Hong Kong il 24 maggio, festa di Maria Ausiliatrice e di Nostra Madre di Sheshan, che coincide con la Giornata Mondiale di Preghiera per la Chiesa in Cina
Una fonte a lui vicina ha detto che il Cardinale Joseph Zen Ze-kiun dovrebbe comparire in tribunale a Hong Kong il 24 maggio 2022, aggiungendo che potrebbe essere ulteriormente trattenuto nel caso di formalizzazione delle accuse. L’ha riferito Sum Lok-kei da Hong Kong in un articolo pubblicato su The Guardian online il 16 maggio 2022. La data coincide con la festa di Maria Ausiliatrice e di Nostra Madre di Sheshan (e nel medesimo giorno viene celebrata la Giornata Mondiale di Preghiera per la Chiesa in Cina).
Preghiera a Nostra Madre di Sheshan
Nella sua lettera del 27 maggio 2007 indirizzata ai cattolici della Repubblica Popolare Cinese, il Papa Benedetto XVI espresse il desiderio che ogni anno sia celebrata una Giornata di Preghiera per la Chiesa in Cina “il giorno 24 maggio, che è dedicato alla memoria liturgica della Beata Vergine Maria, Aiuto dei Cristiani, la quale è venerata con tanta devozione nel santuario mariano di Sheshan a Shangai”. Questo invito del Santo Padre a una speciale preghiera tocca non solo i cattolici cinesi, ma riguarda il mondo intero. Egli, infatti, aggiunse: “Nella medesima Giornata i cattolici del mondo intero, in particolare quelli che sono di origine cinese, mostreranno la loro fraterna solidarietà e sollecitudine per voi, chiedendo al Signore della storia il dono della perseveranza nella testimonianza, certi che le vostre sofferenze passate e presenti per il santo Nome di Gesù e la vostra intrepida lealtà al Suo Vicario in terra saranno premiate, anche se talvolta tutto possa sembrare un triste fallimento”. Tutti noi ci associamo volentieri all’auspicio del Papa impegnandoci a recitare nella ricorrenza del prossimo 24 maggio la seguente preghiera a Nostra Madre di Sheshan, che lo stesso Santo Padre ha composto per l’occasione, con la speciale intenzione di intercessione per il Cardinal Zen.
Vergine Santissima, Madre del Verbo incarnato e Madre nostra, venerata col titolo di “Aiuto dei cristiani” nel Santuario di Sheshan, verso cui guarda con devoto affetto l’intera Chiesa che è in Cina, veniamo oggi davanti a te per implorare la tua protezione.
Volgi il tuo sguardo al Popolo di Dio e guidalo con sollecitudine materna sulle strade della verità e dell’amore, affinché sia in ogni circostanza fermento di armoniosa convivenza tra tutti i cittadini.
Con il docile “sì” pronunciato a Nazaret tu consentisti all’eterno Figlio di Dio di prendere carne nel tuo seno verginale e di avviare così nella storia l’opera della Redenzione, alla quale cooperasti poi con solerte dedizione, accettando che la spada del dolore trafiggesse la tua anima, fino all’ora suprema della Croce, quando sul Calvario restasti ritta accanto a tuo Figlio che moriva perché l’uomo vivesse.
Da allora tu divenisti, in maniera nuova, Madre di tutti coloro che accolgono nella fede il tuo Figlio Gesù e accettano di seguirlo prendendo la sua Croce sulle spalle.
Madre della speranza, che nel buio del Sabato santo andasti con incrollabile fiducia incontro al mattino di Pasqua, dona ai tuoi figli la capacità di discernere in ogni situazione, fosse pur la più buia, i segni della presenza amorosa di Dio.
Nostra Signora di Sheshan, sostieni l’impegno di quanti in Cina, tra le quotidiane fatiche, continuano a credere, a sperare, ad amare, affinché mai temano di parlare di Gesù al mondo e del mondo a Gesù.
Nella statua che sovrasta il Santuario tu sorreggi in alto tuo Figlio, presentandolo al mondo con le braccia spalancate in gesto d’amore.
Aiuta i cattolici ad essere sempre testimoni credibili di questo amore, mantenendosi uniti alla roccia di Pietro su cui è costruita la Chiesa.
Madre della Cina e dell’Asia, prega per noi ora e sempre. Amen!
La dura accusa del Cardinal Bo e l’invito alla preghiera del 24 maggio
Riportiamo di seguito da Asia News la dura accusa alle autorità cinesi del Cardinale Charles Maung Bo, S.D.B., Arcivescovo metropolita di Yangon in Myanmar. Il confratello salesiano del Cardinal Zen esprime preoccupazione per il mancato rispetto dei diritti umani e le minacce alla libertà religiosa nell’ex colonia britannica. In uno Stato di diritto è legittimo aiutare chi deve affrontare un processo, osserva. Conclude con l’invito a pregare il 24 maggio prossimo per Hong Kong e la Cina.
Cardinal Bo su arresto del card. Zen: Hong Kong è ormai ‘Stato di polizia’
Asia News, 16 maggio 2022
“Era una delle città asiatiche più libere e aperte. L’hanno trasformata in uno Stato di polizia”. È la dura accusa lanciata in una nota pubblicata il 14 maggio dal Cardinale Charles Maung Bo, presidente della Federazione delle conferenze episcopali dell’Asia, dopo l’arresto l’11 maggio del Cardinale Joseph Zen Ze-kiun, vescovo emerito di Hong Kong.
In riferimento alla politica repressiva adottata dalle autorità di Hong Kong su dettato del governo centrale cinese, l’Arcivescovo di Yangon ha espresso profonda preoccupazione per il mancato rispetto dei diritti umani e le minacce alla libertà religiosa nell’ex colonia britannica.
Il Cardinal Bo denuncia che il governo di Hong Kong ha smantellato le tradizionali libertà cittadine di espressione, stampa, riunione, associazione e quella accademica. Egli lancia l’allarme per i primi segnali di aggressione alla libertà religiosa: “Sono consapevole dei recenti attacchi propagandistici dei media pro-Pechino di Hong Kong contro la Chiesa e della crescente autocensura tra i leader religiosi dovuta alla circostanze”.
Secondo il porporato, vedere una città conosciuta in passato come un faro di libertà, compresa quella religiosa, muoversi in modo così rapido e radicale lungo un sentiero più oscuro e repressivo “spezza il cuore”. Egli si è detto scioccato per le ripetute e palesi violazioni da parte della Cina dei suoi impegni internazionali riguardo lo status autonomo di Hong Kong, come definiti dalla dichiarazione congiunta sino-britannica del 1984.
La polizia ha liberato su cauzione il 90enne Cardinal Zen il giorno stesso del suo fermo. Su di lui e altri tre noti esponenti del fronte democratico di Hong Kong rimane in piedi un procedimento sulla gestione del Fondo 612, che fino alla sua chiusura ha assistito migliaia di manifestanti pro-democrazia coinvolti nelle proteste del 2019. Il card. Zen era uno degli amministratori fiduciari dell’organizzazione benefica, che ha smesso di operare nell’ottobre scorso. L’indagine delle Forze dell’ordine si concentra sull’eventuale “collusione” del Fondo 612 con forze straniere, in violazione della draconiana legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino nell’estate 2020.
Il Cardinal Bo contesta con forza l’arresto del suo confratello salesiano: “In uno Stato di diritto, fornire assistenza a persone che devono affrontare un’accusa, facendo fronte alle loro spese legali, è un diritto giusto e accettato. Come può essere un reato aiutare gli imputati ad avere una difesa e rappresentanza legale?”.
Egli ha invitato tutti i cattolici e i cristiani a pregare per Hong Kong e per la Cina il 24 maggio, in occasione della festa di Maria Ausiliatrice e di quella di Nostra Madre di Sheshan. La data coincide con la Giornata Mondiale di Preghiera per la Chiesa in Cina. Su richiesta del Cardinal Bo, l’anno scorso in questo periodo cattolici e laici di tutto il mondo hanno osservato una settimana di preghiera “globale” per i perseguitati in Cina: cattolici, protestanti, musulmani, attivisti di Hong Kong e prigionieri di coscienza.
La Basilica di Sheshan
La Basilica di Sheshan, ufficialmente Santuario Nazionale e Basilica Minore di Nostra Madre di Sheshan e conosciuta anche come Basilica di Maria Ausiliatrice, è un’importante chiesa a Shanghai. Il suo nome comune deriva dalla sua posizione sulla cima occidentale della collina Sheshan, situata nel distretto di Songjiang, a ovest dell’area metropolitana di Shanghai.
All’interno del santuario, la Beata Vergine Maria sotto il titolo di Maria Ausiliatrice è venerata come patrona della basilica, insieme a Nostra Madre di Sheshan (la cui statua si trova in cima alla torre del Santuario), entrambi venerati dai cattolici cinesi.
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