Oggi memoria di Santa Barbara, consolatrice dei viventi e dei moribondi

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Oggi, 4 dicembre 2021 celebriamo la memoria liturgica di Santa Barbara, Vergine e martire. Nacque a Nicomedia nel 273. Si distinse per l’impegno nello studio e per la riservatezza, qualità che le giovarono la qualifica di «barbara», cioè straniera, non romana.

Tra il 286-287 Barbara si trasferì presso la villa rustica di Scandriglia, oggi in provincia di Rieti, al seguito del padre Dioscoro, collaboratore dell’Imperatore Massimiano Erculeo. La conversione alla fede cristiana di Barbara provocò l’ira di suo padre pagano. La ragazza fu così costretta a rifugiarsi in un bosco dopo aver distrutto gli dei nella villa del padre. Trovata, fu consegnata al Prefetto Marciano e rinchiusa in una torre. Durante il processo che iniziò il 2 dicembre 290, Barbara difese il proprio credo ed esortò il padre, il Prefetto ed i presenti a ripudiare la religione pagana per abbracciare la fede cristiana. Questo le costò dolorose torture. Il 4 dicembre, infine, fu decapitata con la spada dallo stesso padre, che fu colpito ed incenerito da un fulmine celeste.

Il martirio di Santa Barbara, quadro nella chiesa parrocchiale a lei intitolata a Paternò.

Condotta al martirio a causa della sua indiscussa ed indomita fede cristiana, la tradizione invoca Santa Barbara in difesa dai pericoli del fuoco, dei fulmini, di esplosione e la morte improvvisa. Per questo, sulle navi da guerra vengono affisse le immagini della Santa protettrice. Tali immagini sono presenti dove sono posizionate le cariche di armi, negli appositi depositi, ad indicare che grazie alla influenza benefica della santa, il luogo non subirà mai esplosioni. I depositi di armi vengono denominati comunemente “santabarbara“, in onore della santa protettrice di coloro che si trovano “in pericolo di morte improvvisa dovuta al fuoco“, che rappresenta la capacità di affrontare il pericolo con fede, coraggio e serenità anche quando non c’è alcuna via di scampo.

Santa Barbara è particolarmente invocata contro la morte improvvisa, in allusione a quella del padre secondo la leggenda. In seguito la sua protezione fu estesa a tutte le persone che erano esposte nel loro lavoro al pericolo di morte istantanea, come gli addetti alla custodia e alla cura degli esplosivi e degli armaioli, i vigili del fuoco, gli artificieri, i carpentieri, i minatori, i geologi, i lavoratori nelle attività petrolifere, i montanari, gli architetti e gli appartenenti delle armi del Genio, dell’Artiglieria e della Marina Militare Italiana.

I suoi resti si trovano nella cattedrale di Rieti.

Il luogo e l’epoca in cui è vissuta, a causa delle numerose leggende sorte intorno al suo nome, non sono chiaramente identificabili, ma il suo culto è attestato presso le comunità cristiane d’Oriente (Egitto e Costantinopoli) e Occidente (Roma e Francia) sin dal VI-VII secolo e conobbe una grande popolarità nel Medioevo grazie alla Legenda Aurea. Rimossa dal calendario romano generale nel 1969 a causa dei dubbi sulla sua storicità, rimane una santa molto popolare grazie al numero dei suoi patronati. Nel culto popolare si usava rivolgersi alla Santa protettrice con le seguenti parole: «Santa Barbara benedetta, liberaci dal tuono e dalla saetta».

Preghiera a Santa Barbara per ottenere una buona morte

Signore, che avete eletto santa Barbara per la consolazione dei viventi e dei moribondi, accordateci per la sua intercessione di vivere sempre nel vostro divino amore, e di mettere tutta la nostra speranza nei meriti della dolorosissima passione del vostro Figlio, affinché la morte del peccato ma non ci incolga: ma che muniti dei santi Sacramenti della Penitenza, della Eucarestia e della Estrema Unzione, possiamo incamminarci senza timore nella gloria eterna. Noi ve ne supplichiamo per il medesimo Gesù Cristo nostro Signore. Così sia (Papa Leone XIII, 21 marzo 1879).

Preghiera a Santa Barbara
Patrona della Città e della Diocesi di Rieti

Amata e venerata martire Barbara, che hai sperimentato l’amore di Dio e hai visto sempre la luce dove il buio sembrava prevalere; che hai saputo vedere il bene quando il male sembrava trionfare, intercedi con benevolenza a nostro favore. Fa’ che la nostra Chiesa di Rieti, che ti venera quale patrona, sia animata dalla tua stessa fede, spinta dallo stesso tuo amore, incoraggiata dalla stessa tua speranza. Ascolta il grido di aiuto che sale da tante famiglie dilaniate dalle divisioni e dai conflitti, dalla mancanza di lavoro e di serenità, dalle malattie e dall’indifferenza. Soprattutto ti chiediamo di coltivare sempre la fede, di ascoltare sempre la Parola di Gesù, di accostarci con frequenza ai sacramenti, di essere pronti a offrire noi stessi per la causa del Vangelo, come facesti tu, con libertà e generosità. Amen (+ Delio Lucarelli, Vescovo di Rieti).

Foto di copertina: Santa Barbara, Patrona di Paternò (Foto della Parrocchia di Santa Barbara V.M. di Paternò. Collezione privata di A. Carobene).

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