XXV Giornata Bambini Vittime 2021 della violenza, dello sfruttamento e della indifferenza, contro la pedofilia. Don Di Noto (Meter): “Stare dalla parte dei piccoli”

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Quest’anno ricorre il XXV anniversario della Giornata Bambini Vittime della violenza, dello sfruttamento e della indifferenza contro la pedofilia, che viene celebrata, come ogni anno, non in una giornata ma durante una settimana intera, da oggi domenica 25 aprile fino a domenica 2 maggio. Questi 25 anni sono stati caratterizzati dalle storie di tante vittime che hanno trovato speranza, accoglienza, cura e amorevole accompagnamento nel doloroso percorso di liberazione da queste nuove forme di schiavitù. Ogni bambino deve essere liberato è il tema di questa XXV edizione della Giornata Bambini Vittime, che vuole richiamare l’attenzione sulle piccole vittime di violenza, sfruttamento e indifferenza, che sono in continua crescita.

La Giornata Bambini Vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza viene organizzata da 25 anni dall’Associazione Meter Onlus, fondata da Don Fortunato Di Noto con sede ad Avola, provincia di Siracusa. Questa Giornata istituita nel 1995, in crescita anno dopo anno, vuol ricordare a tutti il valore e la sofferenza causata ai più piccoli da violenza, sfruttamento e indifferenza e nel tempo si è imposta all’attenzione di istituzioni, persone e comunità. Gli aderenti all’iniziativa spesso hanno partecipato, nella giornata conclusiva dell’evento, all’Angelus del Papa in Piazza San Pietro, ricevendo incoraggiamento e parole di gratitudine.

La pedofilia è un crimine contro l’umanità. Occorre tenere alta l’attenzione sul fenomeno. La Giornata come l’Associazione stessa sono un forte richiamo a tutelare i minori da ogni forma di sopruso e abuso. Quest’anno la Giornata cade in un momento storico eccezionale, a causa della pandemia da Covid-19, per questo sono stati pensati momenti di approfondimento, di preghiera e attività che non prevedano assembramenti e che si possano condividere sul web, coinvolgendo soprattutto le scuole e le parrocchie.

Cosa si può fare?

DIFFONDERE le iniziative proposte, per contribuire all’opera di sensibilizzazione sul fenomeno dei bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e della pedofilia, seguendo Meter su Facebook e Instagram e condividere.
PARTECIPARE ai webinar che vengono proposti e aderire alle iniziative per bambini e ragazzi.
ORGANIZZARE delle iniziative di informazione e sensibilizzazione sul tuo territorio, concordandole con Meter (Segreteria Sede Nazionale Avola – Telefono: 0931 564872 dal lunedì al venerdì, dalle ore 09.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18.00 – e-mail).

Iniziative di Meter per la XXV Giornata Bambini Vittime 2021

Meter ha organizzato due iniziative principali, proposte a grandi e piccoli, per la realizzazione di altrettante mostre virtuali che compariranno sulla pagina Facebook, sul profili Instagram e sul canale YouTube di Meter.

La prima iniziativa denominata Ti dono la mia infanzia felice è destinata ai bambini di fascia di età tra 6 e i 10 anni. A loro viene chiesto di andare alla ricerca di un oggetto che ha rappresento o che ancora rappresenta un momento particolarmente felice della loro infanzia. Attraverso i loro oggetti, restituiremo ai bambini l’infanzia rubata per donare ricordi, emozioni, speranze e progetti. All’oggetto dell’infanzia trovato bisogna abbinare un elemento giallo. Il giallo è il colore della Giornata Bambini Vittime, il colore della luce, della vita, della gioia. Si può legare un nastro giallo o inserire l’oggetto in una scatola gialla o ancora uno sfondo di cartone colorato di giallo.

La seconda iniziativa denominata Scatti e non scarti permette ai ragazzi di ampliare la conoscenza sulla tematica legata agli abusi sull’infanzia e renderli protagonisti nella tutela della loro infanzia e adolescenza, contro ogni forma di violenza, maltrattamento, contro gli abusi e l’indifferenza. Inoltre, consente di stimolare la creatività degli studenti appassionandoli all’arte fotografica anche attraverso l’utilizzo di un dispositivo elettronico (smartphone e tablet) educandoli al buon uso della tecnologia, intesa come mezzo di informazione e sensibilizzazione. La mostra fotografica virtuale è rivolta a ragazzi delle scuole superiori di I e II grado, e e agli adulti che vogliono donare un contributo artistico alla Giornata Bambini Vittime, professionisti o amatoriali, amanti della fotografia. La fotografia richiesta dovrà essere quella di un oggetto, un elemento naturalistico o anche un essere vivente che richiami il messaggio della tutela, della protezione e del sostegno dell’infanzia. Tutti gli scatti, contrassegnati da un titolo e dal nome dell’autore, andranno inviati via e-mail, entro il 28 aprile [QUI]. Per ulteriori informazioni, scarica l’immagine: QUI.

Diretta online

Poi, il 26 aprile alle ore 18.30 si terrà una diretta on line sui social di Meter, con Don Fortunato Di Noto e il Caporedattore di Radio Vaticana-Vatican News, Luca Collodi. Affronteranno il tema delle violenze sui minori e parleranno del lavoro di contrasto alla pedofilia di Meter. I crimini sui minori non sono diminuiti. “A maggior ragione – dice Meter – continueremo a tenere alta l’attenzione sull’abuso, perché in nessun modo, luogo o forma i bambini debbano sperimentare il dolore”.

Materiale informativo preparato da Meter sulla Giornata Bambini Vittime da scaricare online

25 anni GBV
Il Papa, i Vescovi, le Istituzioni accolgono la Giornata Bambini Vittime
Introduzione Don Fortunato Di Noto
Indice
GBV Breve nota storica
I saluti speciali Benedetto XVI e Francesco.
I messaggi Le Istituzioni ecclesiastiche e i Vescovi.
Le Istituzioni ecclesiastiche.
I Vescovi.
I Presidenti della Repubblica.
Le Istituzioni civili.

Link per il download del libro: QUI.

Il video – “Ogni bambino deve essere liberato!” è il tema che caratterizzerà i momenti di preghiera, le attività e le iniziative legate alla Giornata. Questi 25 anni sono stati caratterizzati dalle storie di tante vittime che hanno trovato speranza, accoglienza, cura e amorevole accompagnamento nel doloroso percorso di liberazione da queste nuove forme di schiavitù.

L’edizione della Giornata Bambini Vittime della violenza, dello sfruttamento e della indifferenza contro la pedofilia di quest’anno è la venticinquesima e viene spontaneo guardare un momento indietro, alla strada percorsa. Al microfono di Vatican News è lo stesso Don Fortunato Di Noto a farne un di bilancio [QUI]. Riportiamo di seguito il testo integrale dell’intervista.

Don Fortunato Di Noto – È stata una strada lunga, impervia, difficile. Però è nata nel profondo sud della Sicilia, e in una parrocchia di periferia, questa è la cosa più interessante: la parrocchia Madonna del Carmine di Avola, dove un gruppo di famiglie, a seguito di alcuni eventi tragici legati ai bambini, si è data da fare, impegnandosi per prime in Italia e nel mondo contro la pedofilia e pedopornografia on line e soprattutto per contrastare un’assurda e illogica giornata che era quella dell’orgoglio pedofilo. Abbiamo pensato di dare una risposta a tutto questo. Ricordo che la prima Giornata Bambini Vittime era chiamata la Giornata dei fiori recisi e, anno dopo anno, questa iniziativa è cresciuta, abbiamo ricevuto il sostegno anche da parte prima di Benedetto XVI e poi di Papa Francesco che ci ha ricevuti e incoraggiati e questo ci ha confermato che avevamo preso una strada giusta, una strada buona per sensibilizzare, per dare segni visibili che è possibile cambiare le cose, soprattutto dare risposta alla sofferenza dei bambini che è una cosa veramente drammatica.

Adriana Masotti -25 anni dopo, c’è più sensibilità da parte della società nei confronti di questo dramma della pedofilia e della pedopornografia?
Don Fortunato Di Noto – Parlare di pedofilia è sempre ricevere un pugno allo stomaco, a volte può arrivare anche a paralizzare. Qui stiamo parlando veramente di inenarrabili violenze a neonati, a bambini che sono diventati non solo scarto, ma business nelle mani delle organizzazioni criminali: ci sono milioni di persone con questa perversione pedofila che vogliono bambini, chiedono materiale e viene prodotto, perché il materiale che poi viene immesso è la testimonianza vivente di bambini già abusati. È un fenomeno drammatico perché se pensiamo che nel 2019 al Congresso mondiale promosso dalla Santa Sede è stato detto che, solo in Europa, sono circa 19 milioni i minori abusati sessualmente, voi capite che possiamo ipotizzare altrettanti milioni di predatori di bambini, se poi guardiamo a tutto il mondo, il problema è serio, globale e drammatico. Certamente è cambiata un po’ la sensibilità, la coscienza di uomini e donne di buona volontà che hanno cercato e cercano di reagire. Le istituzioni, a mio modesto parere, devono fare ancora molto di più e probabilmente anche mettersi d’accordo se l’abuso sessuale sui minori possiamo definirlo, senza remore e senza discussioni, un crimine contro la piccola umanità, perché quei bambini sono fratellini e sorelline di noi tutti.

Adriana Masotti -Quando le ho chiesto una sorta di bilancio di questi 25 anni, lei mi ha raccontato un po’ le origini del vostro impegno, ma sono stati raggiunti anche dei risultati…
Don Fortunato Di Noto – Certo che ce ne sono stati! Innanzitutto la gente reagisce, denuncia di più, facendo riferimento anche a Meter, sia la Chiesa che la società. All’inizio eravamo soli, ora l’appuntamento che ci diamo a piazza San Pietro è diventato veramente un popolo che si incontra e soprattutto si sono fatte nuove leggi, la Chiesa ha risposto in maniera più efficace a questi problemi anche legati al mondo dei sacerdoti e quindi ha affrontato il problema degli abusi in maniera decisa. Si tratta di una storia, di un patrimonio che ci permette di vedere cose buone e che ci sostiene nel far sì che ogni bambino sempre di più sia liberato da questa forma di schiavitù. È un impegno che va avanti e che deve continuare.

Adriana Masotti -Il tema della Giornata di quest’anno è proprio: “Ogni bambino deve essere liberato”, fa pensare al fatto che non basta bloccare i siti pedopornografici o i gruppi criminali che fanno dei bambini una merce, ma occorre anche liberare proprio i bambini vittime di abusi. È così?
Don Fortunato Di Noto – Ma certo, perché la pornografia e la pedopornografia è ormai una nuova forma di schiavitù. Dobbiamo sempre considerare che anche attraverso internet il traffico dei bambini e il loro reclutamento è qualcosa di evidente, di chiaro. Le organizzazioni criminali schiavizzano i bambini, si tenga presente che ogni foto, ogni video con un bambino, ritrae un bambino reale che è stato prelevato, un bambino che è stato sfruttato, un bambino che viene abusato anche per anni. Allora, non conta tanto chiudere un sito, perché se ne aprono altri centomila, ma l’importante è trovare chi ha reclutato, chi ha messo le foto, chi ha organizzato e in questo la collaborazione è fondamentale a livello globale. L’impegno per individuare i bambini abusati fa parte della storia di Meter, in tutti questi anni abbiamo cercato di favorire la possibilità di individuare i bambini abusati e violati. E questa è la dimostrazione che si può fare ancora molto di più, sempre di più, per quei bambini, che sono persone vere, persone a immagine e somiglianza di Dio, quindi manifestazione di una vita da rispettare e credo che tutti ci dobbiamo impegnare a fare questo tipo di servizio, ciascuno nel proprio ruolo e grado di responsabilità.

Adriana Masotti -Cosa ciascuno di noi può fare per contribuire alla lotta alla pedofilia e per il rispetto di ciascun bambino?
Don Fortunato Di Noto – Sono tanti i gesti che possiamo fare: garantire la tutela e la crescita integrale della persona e quindi dei bambini, e di conseguenza far sì che dove c’è un bambino ci siano luoghi e persone che vigilino perché il male non venga mai a ferire un piccolo. Possiamo dar vita ad una campagna di informazione, si può ragionare insieme, ci si può incontrare per parlare di questo tema, si può diffondere la Giornata Bambini Vittime. Certamente si possono creare percorsi che permettano di diventare responsabili in tutte le comunità ecclesiali.  stato Papa Francesco a dire che tutti i battezzati siamo chiamati ad operare e a stare dalla parte dei bambini. Ogni piccolo gesto che può portare speranza è certamente una possibilità per riscattarli e per farli vivere bene. E perché no, dire e dichiarare che Dio sta dalla parte dei bambini, credo che sia forse l’azione più grande e più intelligente da fare, perché non accada mai più del male ai piccoli.

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