Il vaccino occasione di fratellanza tra le religioni provoca la reazione cristianofobica e di odio antireligioso dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionali

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Il centro vaccinale del Cottolengo di Torino – che ha già proceduto a somministrare centinaia di dosi a suore anziane e agli ospiti della Rsa nelle scorse settimane – dal 7 aprile 2021 è a disposizione per le vaccinazioni destinate ai religiosi  e altri ministri di culto appartenenti alla Chiesa Cattolica Romana e alle altre confessioni religiose presenti in Piemonte (buddhisti, musulmani, ebrei, valdesi), non per motivo della loro condizione religiosa, ma se rientrano nelle categorie attualmente in fase di vaccinazione secondo quanto previsto dal Piano nazionale del Governo.  Il piccolo hub dell’ospedale Cottolengo, con tre postazioni, medici dell’ospedale e volontari, è stato “inaugurato” da due anziane suore cappuccine, le prime convocate dall’Asl e tra le prime ad aver aderito a questo nuovo capitolo della campagna vaccinale della Regione Piemonte.

Non passo un giorno che l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionali (UAAR) non crea un pretesto per fare campagna cristianofobica e di incitamento all’odio antireligioso. Puntualmente, anche quanto detto prima ha provocato la scomposta reazione dei campione delle tolleranza. I più recenti appelli dell’UAAR – che riportiamo di seguito – costituiscono incitamento alla discriminazione di ministri del culto, ovvero la persecuzione di una minoranza per motivi religiosi. Attendiamo l’apertura di un fascicolo da parte della procura per presunto reato. Poi, di fronte alla fakenews cristianofobica e all’odio antireligioso dell’UAAR, vediamo come stanno le cose veramente.

9 aprile 2021 – L’ennesima esternazione dell’UAAR oggi alle ore 14.58: «Il presidente del consiglio Draghi ha criticato politiche regionali su vaccini contro coronavirus e tendenza a saltare la fila, a scapito di anziani e più fragili. Sarebbe bello sentirgli dire che anche ministri di culto dovrebbero essere trattati al pari degli altri cittadini» (UAAR @UAAR_it).

8 aprile 2021 – «Macerata, benedizione del vescovo con politici per nuovo centro vaccinale coronavirus. Generale Figliuolo commissario emergenza ringrazia per il rito magico: “Per chi come me ci crede è una cosa importantissima”. La laicità? A farsi benedire» (UAAR @UAAR_it).

8 aprile 2021 – «”Altra corsia preferenziale ecclesiastica” stavolta per vaccini contro coronavirus a ministri di culto: denuncia segretario Uaar @rgrendene ricordando che dovrebbero essere vaccinati senza priorità rispetto a lavoratori che svolgono un servizio per tutti» (UAAR @UAAR_it).
Comunicato Stampa UAAR
Vaccini a preti e suore: no all’ennesima corsia preferenziale

«Un’altra corsia preferenziale ecclesiastica si aggiunge a un’autostrada che già ne aveva diverse (chiese sì ma teatri no; catechismo sì ma altre forme di aggregazione per ragazzi no): nelle vaccinazioni il Servizio sanitario nazionale mette preti e suore davanti a chi è malato e ai tanti lavoratori che svolgono un servizio davvero per tutti (cassieri e fattorini, per esempio). Se l’ignobile concordato costringe ancora oggi a pagare come infermieri i “preti in corsia” (35 milioni l’anno di spesa e personale non sanitario che circola indisturbato nei reparti anche in tempo di pandemia), stavolta il privilegio è una scelta altrettanto insensata ma totalmente a discrezione della politica. Perché?».
È la domanda che il segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar), Roberto Grendene, si pone alla luce delle notizie di questi giorni sui vaccini somministrati a esponenti religiosi o del clero.
«Ovviamente il problema non lo solleviamo per coloro che rientrano nelle categorie attualmente in fase di vaccinazione secondo quanto previsto dal Piano nazionale del governo, ma per quanti tra preti e suore hanno avuto accesso al vaccino, prima di altre categorie fragili, in ragione del contatto che hanno con i fedeli. Perché – spiega Grendene – come si legge per esempio sul sito della Regione Piemonte, tra quanti sono stati vaccinati in questi giorni al presidio ospedaliero del Cottolengo di Torino (espressamente diventato “centro vaccinale per i religiosi”) oltre a quanti appartenenti alle categorie fragili ci sono anche i ministri di culto che operano negli ospedali, nelle Rsa, nelle strutture per anziani autosufficienti e presso il domicilio dei fedeli. Cioè potenzialmente tutti».
«Non è semplice, ci rendiamo conto, stilare una lista delle priorità. Ciò che amareggia ma ormai neppure stupisce più – conclude Grendene – è la costanza con la quale ogniqualvolta possibile, anche in questa situazione, la politica avvantaggia la Chiesa cattolica, dà contentini a selezionate confessioni religiose e lascia all’ultimo posto i dieci milioni di cittadini atei e agnostici».

7 aprile 2021 – «La seconda Pasqua nell’era coronavirus è purtroppo stata caratterizzata da sfacciata espressione di impunità confessionalista. Sono stati segnalati numerosi #assembramenti religiosi. Mentre teatri, cinema e auditorium sono chiusi ormai da ottobre» (UAAR @UAAR_it).

L’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti con un tweet cristianofobico contro la Veglia Pasquale dei Salesiani di Don Bosco a Livorno, presentata come un “raduno con falò” – 5 aprile 2021

Il vaccino occasione di fratellanza tra le religioni
di Gianni Gennaro
Piemonteinforma, 6 aprile 2021

Da mercoledì 7 aprile il Presidio ospedaliero del Cottolengo di Torino diventerà un centro vaccinale per i religiosi che rientrano nelle categorie attualmente in fase di vaccinazione secondo quanto previsto dal Piano nazionale del Governo:
– ultraottantenni;
– soggetti estremamente vulnerabili o con grave disabilità;
– 70-79enni:
– religiosi che operano come personale scolastico e come operatori di Protezione civile e assistenza spirituale negli ospedali, nelle Rsa, nelle strutture per anziani autosufficienti e presso il domicilio dei fedeli.

I vaccini saranno forniti con la collaborazione dell’Asl Citta di Torino.

La vaccinazione contro il Covid-19 diventa quindi un momento di fratellanza e condivisione tra i rappresentanti delle religioni presenti in Piemonte e riconosciute dallo Stato italiano: buddista, cattolica, ebraica, islamica, valdese e tutte le diverse confessioni a cui dà voce il Coordinamento interconfessionale del Piemonte.

Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’Assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi non hanno mancato di esprimere gratitudine “per la disponibilità che la Piccola Casa della Divina Provvidenza ha voluto manifestare, nel solco della solidarietà verso tutta la popolazione che ha sempre contraddistinto la sua opera meritoria. Si tratta di un grande esempio di fratellanza e di condivisione tra le diverse confessioni religiose”.

Come afferma Don Carmine Arice, Padre generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino, “il Presidio ospedaliero del Cottolengo è ben lieto di poter diventare, fino a quando ci sarà bisogno, un centro vaccinale per il personale religioso di tutte le confessioni. In questo modo sarà possibile tutelare la sicurezza dei ministri del culto, che sono quotidianamente a contatto con persone fragili, e dei loro fedeli, soprattutto di quelli che vivono in condizioni di difficoltà. Saremo lieti di procedere successivamente con le vaccinazioni di coloro che ne avranno bisogno, in particolare delle fasce più indigenti della popolazione”.

Si tratta di un’iniziativa che tutti i massimi esponenti delle diverse confessioni hanno accolto con favore.

Monsignor Cesare Nosiglia, Arcivescovo metropolita di Torino, ha dichiarato di “apprezzare molto la decisione presa dalla Regione Piemonte nell’ottica – inclusiva e plurale – della tutela di chi esercita una missione non solo utile ma necessaria” e si è detto “molto lieto che l’Istituto del Cottolengo abbia accettato di essere il luogo in cui si effettuano queste vaccinazioni, perché esprime nel concreto la storia di solidarietà e fraternità espressa da questa istituzione e condivisa da tutta la Chiesa cattolica”.

“Vivo apprezzamento per l’iniziativa che riconosce il ruolo dei ministri di culto delle varie confessioni religiose che svolgono un pubblico servizio per la collettività”, è stato espresso da Soka Gakkai Alberto Aprea, Presidente dell’Istituto Buddista italiano.

Rav. Ariel Di Porto, Rabbino capo della Comunità ebraica piemontese, ha parlato di “iniziativa tanto significativa quanto utile, dal momento che i religiosi in diversi contesti – sociale, didattico, liturgico, assistenziale – operano a contatto con il pubblico e potranno in questo modo proseguire con sicurezza”.

Younis Tawfik, Presidente dell’Unione della Comunità araba di Torino, l’ha definita “una iniziativa unica nel suo genere e nella sua umanità, in quanto non ha escluso nessuno dei ministri di culto e religiosi impegnati con le loro comunità”.

Patrizia Mathieu, Presidente del Concistoro Valdese di Torino, ha sottolineato che “pur nelle perduranti difficoltà di approvvigionamento dei vaccini, la Regione riconosce così l’importanza del ruolo di accompagnamento spirituale che le fedi svolgono” e che “vaccinare i pastori e le pastore valdesi e metodisti/e significa capire quanto i credenti e le credenti hanno bisogno della vicinanza spirituale e fisica dei loro ministri di culto, ma anche quanto questi e queste ultimi/e si espongono al rischio di contagio e di trasmissione del virus nello svolgimento del loro ministero”.

Postscriptum

«Vabbè. “Loro” [UAAR] in fondo in fondo ci vogliono bene. Cercano risposte a loro stessi, avendoci sempre in cima ai loro pensieri, discussioni, dibattiti, studi. Un vecchio detto: “Chi disprezza compra”. Da una parte fanno pena, non.sanno più che argomenti validi utilizzare, dopo che tutte le loro asserzioni, posizioni, petizioni assurde, possono essere tranquillamente confutate, sia a livello storico, culturale e scientifico. Sono bravi comunque sempre a svicolare agilmente da chi può loro autorevolmente rispondere. Preghiamo per loro. Finché c’è vita c’è speranza. Molti atei e agnostici razionalisti convinti alla fine hanno visto, toccato e creduto – con la loro vita e non con le idee – alla ragionevolezza, bellezza e gioia del Vangelo di Gesù Cristo» (Davide Orfei).

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