Numeri ufficiali Covid-19 del 10 febbraio 2021. Von der Leyen fa autocritica su vaccini: peccato di ottimismo

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Il Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento alla plenaria dell’Eurocamera, ha fatto autocritica sui vaccini, insistendo però sulla volontà di raggiungere “l’obiettivo di immunizzare il 70% della popolazione in Europa entro l’estate”. “Siamo arrivati in ritardo con le autorizzazioni, siamo stati troppo ottimisti sulla produzione di massa, e forse siamo stati un po’ troppo sicuri sul fatto che le quantità ordinate sarebbero state consegnate in tempo utile. Dovremmo chiederci perché è successo e quali insegnamenti trarne”, ha detto (Fonte SkyTG24).
Lo sanno anche le pietre e i muri. Fallita rimane comunque bullonata alla sua poltrona. “Von der Leyen fa autocritica: ‘Sui vaccini troppo ottimista. Bene l’Italia’. Ma come? E le primuleeeeehhh? E le siringheeeeehhhh? E il governo di incapaciiiiihhh? E Burioniiiihhh?” (la manina @La_manina – Twitter, 10 febbraio 2021).
“In Polonia, all’inizio di febbraio il 94% del personale medico e l’80% dei residenti di case di riposo erano stati vaccinati”, dice von der Leyen. Ma la Polonia non era un Paese sovranista cattivo?

Ringraziando i nostri lettori e sostenitori, ricordiamo che è possibile inviare comunicazione presso l’indirizzo di posta elettronica del “Blog dell’Editore”: QUI.

I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi mercoledì 10 febbraio 2021

Ricoverati con sintomi: 19.280 (-232) (-1,19%)
In terapia intensiva: 2.128 (-15) (-0,70%) [con 155 nuovi ingressi del giorno] [*]
Deceduti: 92.338 (+336) (+0,37%)
Vaccinati [**] e percentuale sulla popolazione (aggiornato al 10 febbraio 2021 Ore 18:00): 1.236.884 (2,05%)

[*] Dato molto importante, perché permette di verificare al di là del saldo quante persone sono effettivamente entrate in terapia intensiva nelle ultime 24 ore oggetto della comunicazione.
[**] Persone che hanno completato la vaccinazione (prima e seconda dose). Vaccinazione in tempo reale: QUI.

Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia

Media giornaliera dei decessi: 259 (-)

Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.

Il punto della situazione a cura di Lab24

Qualche aggiornamento positivo, oggi, sui vaccini: anche se per ora con dati preliminari in attesa della pubblicazione ufficiale sui canali scientifici tradizionali.

Partiamo da Israele, Paese che per Pfizer-BioNTech è diventato una sorta di laboratorio su larghissima scala per verificare la reale efficacia del vaccino a mRna in condizioni di vita quotidiana, al di fuori dai gruppi di studio di Fase 3. Finora sono state vaccinate con dose singola (protezione parziale) o doppia (protezione totale) oltre 3 milioni e mezzo di persone, oltre la metà di quelle previste dal piano nazionale: i primi gruppi a essere immunizzati sono stati quelli dei soggetti più anziani e/o a rischio per la presenza di patologie pregresse. Tra le persone vaccinate con doppia dose, già nelle settimane tra il 15 gennaio e il 6 febbraio è stata osservata una riduzione del 53% dei nuovi casi, del 39% dei ricoveri in area medica e del 31% delle forme gravi (dati Weizmann Institute). Valori che sono attesi a un ulteriore migliorare con il passare del tempo e il raggiungimento di una piena efficienza della risposta immunitaria. Nello stesso periodo, tra i soggetti vaccinati con una singola dose e ancora in attesa di richiamo, il calo dei nuovi casi è stato del 20% ma è stato osservato un incremento dei ricoveri (+15%) e delle forme più gravi (29%) confermando quindi l’importanza di procedere in modo tempestivo, e nei tempi previsti, con la doppia somministrazione. Con i dati finora disponibili non è possibile ricavare informazioni sulla copertura di popolazione necessaria per raggiungere l’immunità di gregge, ma nel frattempo arrivano le prime indicazioni positive sull’efficacia del vaccino nei confronti della variante inglese: rilevata per la prima volta in Israele il 23 dicembre dello scorso anno e dilagata fino a rappresentare, meno di due mesi dopo, circa l’80% dei nuovi casi individuati. Anche in questo caso i risultati sono preliminari, ma per ora si conferma un’efficacia compresa tra il 90 e il 95%, come contro la forma originaria del Sars-CoV-2. Una settimana dopo la seconda somministrazione (quindi ancora entro il periodo finestra di 10-12 giorni necessario per l’immunizzazione completa) sono state registrate 254 infezioni su 416.900 vaccinati (efficacia del 91% rispetto a un gruppo di controllo con analoghe caratteristiche). Dopo tre settimane dal richiamo non è stata registrata nessuna infezione tra i soggetti vaccinati. Gli studi, condotti su una popolazione vastissima (dalle 10 alle 20 volte superiore a quella coinvolta negli studi di Fase 3) e differenziata per età, distribuzione geografica ed etnia, portano a concludere che la riduzione dei nuovi casi sia da attribuire alle vaccinazioni molto più che alle misure di restrizione attuate per contenere il virus. Il completamento della campagna vaccinale sulla popolazione over 60 (entro questa settimana in Israele dovrebbe essere raggiunta una copertura dell’80%) fornirà indicazioni più complete, ma è prevedibile un ulteriore calo dei nuovi casi e dei ricoveri. I primi studi in corso in Israele stanno anche confermando la capacità del vaccino di interrompere la trasmissione del virus, e non solo di proteggere i soggetti vaccinati dalla malattia: un aspetto centrale, come abbiamo sottolineato più volte, per arrivare all’obiettivo dell’immunità di gregge.

Cambiamo Paese (e vaccino) passando al Pakistan e all’Ad5-nCoV prodotto dalla cinese CanSino insieme all’Accademia delle Scienze militari. Il vaccino in questione è monodose e basato su un vettore virale, un Adenovirus completamente innocuo per l’uomo. Secondo quanto riferito dalla stessa CanSino è stato sottoposto a studi di Fase 3, certificati da un comitato indipendente, in Pakistan, Russia e Messico: le ricerche avrebbero finora confermato un’efficacia del 67,5% per quanto riguarda la prevenzione dei casi sintomatici, e del 90,9% nella riduzione delle forme più gravi della malattia. Valori che salgono ulteriormente nel sottogruppo pakistano, rispettivamente al 75% e 100%. Tutti i dati che abbiamo visto finora, lo ripetiamo, dovranno essere confermati e verificati con i normali canali della letteratura scientifica: ma si tratta di segnali importanti, che vanno nella direzione di avvicinare il traguardo di una convivenza meno problematica con il Sars-CoV-2. Per l’immunità di gregge, e soprattutto per una possibile eradicazione della malattia, la strada è ancora lunga: ma quella intrapresa sembra puntare, e non è poco, nella giusta direzione (Fonte Lab24.ilsole24ore.com/coronavirus).

Allarme contagi in Campania. De Luca pensa alla Dad in tutte le scuole

Si tratta al momento di indiscrezioni emerse dopo la riunione dell’Unità di Crisi regionale alla presenza del governatore campano sulla verifica della situazione Covid.19 nelle scuole (Fonte SkyTG24).

Eli Lilly: “Con cocktail anticorpi -70% rischio morte”

“L’autorizzazione all’uso di emergenza si basa sui dati di Fase 3 dello studio Blaze-1, annunciato il 26 gennaio 2021, che ha dimostrato che bamlanivimab ed etesevimab insieme hanno ridotto il rischio di ospedalizzazione e morte per Covid-19 del 70%”. Così l’azienda americana Eli Lilly and Company, in relazione all’ok all’uso di emergenza dato dall’Fda per i due anticorpi.
Combinazione anticorpi potenzialmente contro varianti
“Con il rischio di resistenza che emerge con la diffusione di vari ceppi del virus in tutto il mondo, bamlanivimab ed etesevimab insieme potrebbero potenzialmente essere efficaci contro una gamma più ampia di varianti di SARS-CoV-2 presenti in natura dal momento che questi nuovi ceppi si sono diffusi in tutto il mondo”,  ha affermato Daniel Skovronsky, chief scientific officer di Lilly e presidente dei Lilly Research Laboratories. La FDA oggi ha autorizzato la riduzione dei tempi di infusione per bamlanivimab da solo e bamlanivimab ed etesevimab insieme, rispettivamente di soli 16 o 21 minuti rispetto ai 60 minuti indicati prima (Fonte SkyTG24).

Merkel: vecchio virus sparirà, mutazione sarà dominante

La variante britannica del virus “prenderà il sopravvento”, “il vecchio virus sparirà e convivremo con un nuovo virus”, di cui ancora non abbiamo molte conoscenze. Lo ha detto Angela Merkel, spiegando dove risiedano le ragioni dell’atteggiamento prudente della Germania, nel corso della conferenza stampa in cui a Berlino si è annunciato il prolungamento del lockdown fino al 7 marzo. La diffusione delle mutazioni “potrebbe provocare una nuova crescita esponenziale” nei prossimi mesi, “e per questo dobbiamo stare molto attenti e tenere i contagi molto molto bassi”, ha concluso Merkel (Fonte SkyTG24).

Ancora assembramenti a Bologna, interviene polizia

Nonostante i ripetuti appelli continuano gli assembramenti serali a Bologna, nelle zone della movida cittadina. Ieri sera è intervenuta la polizia per disperdere gruppi tra le 50 e le 200 persone in vari punti del centro: in via Belle Arti, in piazza Aldrovandi ed in via Largo Respighi, nella zona universitaria. Dopo l’intervento degli agenti alle 22 le piazze erano vuote. Sanzionate quattro persone per il mancato rispetto delle norme anti-Covid-19. Un 43enne marocchino è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e sono scattate due denunce per spaccio di sostanza stupefacente e per resistenza a pubblico ufficiale (Fonte SkyTG24).

Von der Leyen fa autocritica: “Siamo stati troppo ottimisti sulla produzione dei vaccini”
Il Presidente della Commissione europea interviene in Europarlamento: “La scienza è stata più veloce dell’industria”. E annuncia una “task force per aumentare la fornitura di dosi” e cita l’Italia come esempio positivo dove “oltre il 4% della popolazione è stato già vaccinato”

Sui vaccini “la scienza è stata più veloce dell’industria” e questo ha portato ai “problemi di produzione delle dosi” in Europa. È l’ammissione del Presidente del Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento all’Europarlamento sulla strategia vaccinale. “Siamo stati troppo ottimisti sulla produzione di massa. E forse siamo stati troppo certi che ciò che avevamo ordinato sarebbe stato effettivamente consegnato in tempo”, ha detto senza giri di parole.

“Eravamo, giustamente, tutti molto concentrati sullo sviluppo del vaccino. Ma nel complesso abbiamo sottovalutato la difficoltà della produzione di massa. Normalmente ci vogliono dai cinque ai dieci anni per produrre un nuovo vaccino. Lo abbiamo fatto in dieci mesi. È un grande risultato scientifico, dovremmo esserne orgogliosi”, ha spiegato von der Leyen. “Ma in un certo senso, la scienza ha superato l’industria. La produzione di nuovi vaccini è un processo molto complesso. Semplicemente non è possibile creare un sito di produzione dall’oggi al domani. Inoltre, questi vaccini hanno fino a 400 componenti e la produzione coinvolge fino a 100 aziende”, ha evidenziato.

“Questo è il motivo per cui abbiamo creato una task force per aumentare la produzione industriale di vaccini, sotto l’autorità di Thierry Breton, il nostro Commissario responsabile per il mercato interno. L’obiettivo è individuare i problemi e aiutare a risolverli. L’industria deve stare al passo con la scienza”, ha annunciato von der Leyen.

“L’industria deve corrispondere al ritmo rivoluzionario della scienza. Comprendiamo perfettamente che sorgeranno difficoltà nella produzione di massa di vaccini. Ma l’Europa ha investito in anticipo miliardi di euro di capacità. E abbiamo esortato gli Stati membri a pianificare la somministrazione del vaccino. Quindi tutti abbiamo bisogno di prevedibilità”, ha aggiunto.

Tuttavia l’ottimismo resta. Insieme agli obiettivi ambiziosi. “In Polonia, all’inizio di febbraio il 94% del personale medico e l’80% dei residenti di case di riposo erano stati vaccinati. In Danimarca è addirittura del 93% nelle case per anziani. E in Italia ad oggi abbiamo più del 4% della popolazione vaccinato. Questi tre esempi mostrano che la campagna di vaccinazione ha acquisito velocità in molti luoghi in Europa”, ha affermato von der Leyen. “Da dicembre in Europa sono state distribuite in totale 26 milioni di dosi. Sono state vaccinate più di 17 milioni di persone. E lavoreremo il più duramente possibile per raggiungere il nostro obiettivo di vaccinare il 70% della popolazione adulta in Europa entro la fine dell’estate”, ha assicurato il Presidente della Commissione europea (Fonte AGI).

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