La settimana di Papa Francesco, la tutela dell’ambiente al centro del suo pensiero

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Oggi leggevo sul giornale di quei due grandi ghiacciai dell’Antartide che stanno per cadere, sarà terribile perché il livello del mare crescerà e questo porterà tanto male e questo per non curare la nostra casa comune”, Papa Francesco lo ha detto alla udienza generale di questa mattina ancora dedicata alle sfide della pandemia, una sfida legata alla custodia del Creato: “ C’è una cosa che non dobbiamo dimenticare chi non sa contemplare la natura e il Creato non sa contemplare le persone, questa è una legge universale. Se non sai contemplare la natura non saprai contemplare il fratello, la sorella, tutti noi. Dio perdona sempre, noi perdoniamo delle volte, la natura non perdona mai”.

Che il tema del Creato sia centrale nel pensiero di Papa Francesco si fa sempre più evidente. 

Sabato scorso il Papa ha ricevuto le Comunità Laudato si’, contemplazione e compassione, sono queste le due parole chiave per la ecologia secondo Papa Francesco: “L’incuria del creato – ha detto il Papa- e le ingiustizie sociali si influenzano a vicenda: si può dire che non c’è ecologia senza equità e non c’è equità senza ecologia. Voi siete motivati a prendervi cura degli ultimi e del creato, e volete farlo sull’esempio di San Francesco d’Assisi, con mitezza e laboriosità” e invita a “lottare contro lo scarto e lo spreco, esigiamo scelte politiche che coniughino progresso ed equità, sviluppo e sostenibilità per tutti, perché nessuno sia privato della terra che abita, dell’aria buona che respira, dell’acqua che ha il diritto di bere e del cibo che ha il diritto di mangiare.

Sono certo che i membri di ogni vostra Comunità non si accontenteranno di vivere da spettatori, ma saranno sempre protagonisti miti e determinati nel costruire il futuro di tutti”.

Il Papa negli anni ha avuto dei colloqui con Carlo Petrini fondatore di Sloow food, agnostico ed ex comunista che ora lavora nelle Comunità Laudato sì insieme al vescovo di Rieti Pompili.

Ne è nato un libro, Terra Futura molto particolare nel quale il Papa dice tra l’altro che la sua conversione ecologica maturata nel tempo. “All’inizio -dice il Papa – non comprendevo nemmeno io questi temi. Poi, quando mi sono messo a studiare ho preso coscienza, ho tolto il velo. Penso sia giusto lasciare a tutti il tempo di capire. Nello stesso tempo però bisogna anche fare in fretta a cambiare i nostri paradigmi, se vogliamo avere un futuro.”

Conversione e misericordia che sono le basi del perdono che potrebbe evitare guerre e lacerazioni come ha detto Francesco all’angelus di domenica scorsa: “è necessario applicare l’amore misericordioso in tutte le relazioni umane: tra i coniugi, tra i genitori e i figli, all’interno delle nostre comunità e anche nella società e nella politica”. Del resto dice il Papa meglio perdonare per essere perdonati, ma il rancore torna come una mosca fastidiosa, allora perdonare non è solo un momento ma un impegno continuo, dice il Papa. L’altro tema nel cuore del Papa è quello dei migranti e per questo ha definito “Un progetto lungimirante” il progetto europeo “Snapshots from the Borders”: “Le frontiere, da sempre considerate come barriere di divisione, possono invece diventare “finestre”, spazi di mutua conoscenza, di arricchimento reciproco, di comunione nella diversità; luoghi in cui si sperimentano modelli per superare le difficoltà che i nuovi arrivi comportano per le comunità autoctone”.

La attenzione agli ultimi è attenzione ai malati: “Non bisogna permettere che l’economia entri così prepotentemente nel mondo della sanità al punto da penalizzare aspetti essenziali come la relazione con i malati”. Papa Francesco lo ha detto ai  partecipanti al Congresso mondiale di Ginecologia Oncologica che he ricevuto in settimana. “Quando l’ammalato vede riconosciuta la propria singolarità- ha detto- la vostra esperienza può confermarlo, cresce ulteriormente la fiducia verso l’équipe medica e verso un orizzonte positivo”.

E chi è più bisognoso di amore se non dei genitori che hanno perso dei figli: “Ogni morte tragica porta con sé un dolore grande”, ma “quando rapisce cinque adolescenti e una giovane mamma, è immenso, insopportabile senza l’aiuto di Dio”. Un dolore reso ancora più grande dalla perdita di un figlio, che “non ha aggettivo”, perché non si può descrivere. Papa Francesco lo ha detto ai familiari delle vittime di una incidente in una discoteca di Corinaldo nelle Marche, che causò 6 morti e 59 feriti.

Il ricordo di una vittima speciale il Papa lo ha avuto oggi per Don Roberto Malgesini, il sacerdote della Diocesi di Como che è stato ucciso da una persona bisognosa che lui stesso aiutava, una persona malata di testa: “”Preghiamo in silenzio per lui e per tutti i preti e le suore che lavorano con le persone bisognose e scartate della società”.

Oggi La Sala Stampa ha comunicato che Papa Francesco rivolgerà un messaggio il 22 settembre alla Assemblea delle Nazioni Unite. Il Papa era stato al Palazzo di vetro il 26 settembre del 2015.

Il 4 ottobre invece verrà pubblicata alle 12 ora di Roma la prossima enciclica di Francesco “ Fratelli tutti” che avrà firmato il 3 ottobre in forma privata, ma in diretta tv, ad Assisi. Non si sa ancora se ci sarà una presentazione alla stampa.

Nella Foto Papa Francesco con Carlo Petrini e il vescovo Pompili

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