Ex-caserma Serena a Treviso, una bomba sanitaria: 260 positivi al Sars-CoV-2 su 300 migranti ospiti della struttura

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Nella ex-caserma Silvio Serena di Casier a Treviso c’è il più grosso focolaio di migranti positivi al Sars-CoV-2 presenti sul suolo italiano. Nel pieno centro del capoluogo veneto convivono 260 positivi, con una pericolosa promiscuità tra cittadinanza e migranti ospitati, i quali da tempo minacciano ed effettuano sommosse e rappresentano un rischio alto di contagio. La situazione è sempre più insostenibile: i vertici del SAP-Sindacato Autonomo di Polizia, con il Segretario Generale Aggiunto Michele Dressadore, il Segretario Regionale Veneto Fabio Ballestriero e con il Segretario Provinciale di Treviso, Maurizio Casagrande, hanno denunciato l’eccessivo impegno in termini di risorse umane per la vigilanza del centro, impegno che distoglie forze per tutte le altre attività di polizia, con ripercussioni sostanziali, ad esempio, per il controllo del territorio.

«Abbiamo chiesto ai cittadini di fare sacrifici, di rimanere chiusi in casa, abbiamo chiuso le attività; hanno fatto chiudere i bar se per caso c’erano tre persone senza mascherina e poi scopriamo che in una struttura dello Stato fanno quello che vogliono e può succedere di tutto». Per il Sindaco di Treviso, Mario Conte la misura è colma per la vicenda dell’ex caserma Serena, il centro di accoglienza trevigiano balzato agli onori della cronaca per essere diventato una bomba sanitaria con 260 positivi al Sars-CoV-2 su 300 ospiti nella struttura. Oltre alla preoccupazione per il rischio sanitario, si aggiunge anche quello dell’ordine pubblico: i quasi 300 migranti illegali non ne vogliono proprio sapere di rispettare la quarantena e si accaniscono contro le forze dell’ordine. Per loro non valgono le misure restrittive e i sacrifici a cui tutti i trevigiani (comme tutti gli italiani) hanno dovuto sottostare nei mesi scorsi.

Il Sindaco di Treviso chiede i danni allo Stato

E allora il Sindaco Conte ha deciso di chiedere i danni allo Stato. «Ho dato mandato all’Avvocatura dello Stato – spiega intervistato sul sito del Giornale – per studiare la pratica affinché si chiedano i danni. Per noi è un grosso danno. Per un lungo periodo abbiamo chiesto ai nostri cittadini di fare sacrifici e ora ci troviamo con una struttura gestita dallo Stato e dalla Prefettura dove all’interno può succedere di tutto». Una situazione esplosiva, una struttura dove nemmeno il Sindaco ha la facoltà di accedere: «Io non posso entrare, non ci lasciano fare i controlli. La situazione è molto tesa. E la cooperativa che ha in gestione il centro non riesce a tenere divisi i positivi dai negativi». Lo si è visto nelle scorse settimane: da due, i positivi sono passati a 157, poi a 260. E la colpa è degli immigrati: il posto per dividerli ci sarebbe anche, «basterebbe spostarli di palazzina. Positivi da una parte e negativi dall’altra, ma gli ospiti non vogliono. Tutti noi dobbiamo sottostare ai capricci di queste persone», accusa il Sindaco Conte, che è per lo smantellamento della ex-caserma. «Salvini aveva iniziato un processo di svuotamento. Ora siamo presi così, con queste persone che fanno ciò che vogliono. Salvini era venuto a vedere la situazione, questi giorni non ho visto una presenza che fosse una da parte del ministro Lamorgese».

Nel pomeriggio di venerdì scorso, quando l’azienda sanitaria stava per entrare nella struttura per effettuare il secondo giro di tamponi, che avrebbe permesso ai negativi di essere trasferiti in altra struttura, un gruppo di ospiti ha messo sotto scacco l’intera struttura, impedendo l’accesso degli operatori e costringendo la polizia ad intervenire.

Il livello di guardia è superato

Il SAP annuncia addirittura una possibile clamorosa protesta “incisiva”, perché “il livello di guardia è superato”. “Siamo sfiniti dall’essere usati come guardiani di una struttura di richiedenti asilo che dall’interno tira sassi mentre sei di vigilanza, e tutto passa in sordina per non agitare gli animi”, denuncia il SAP. “Siamo sfiniti di stare in quarantene Covid preventive dopo aver avuto contatti con richiedenti asilo positivi, e questi invece decidono a modo loro se fare o no la quarantena. Sfiniti nel vedere la politica usare un momento di criticità come questo per indirizzare il prossimo voto elettorale. Sfiniti di vedersi ritirare dai presidi sul territorio lasciando città sguarnite, per essere impiegati a piantonare frontiere e centri di accoglienza vari”. Il SAP punta il dito sulle “quotidiane schizofrenie di un apparato politico incapace di gestire le situazioni difficili” e si dicono “sfiniti dalle richieste di gestire con sistemi di ordine pubblico fenomeni di massa come le immigrazioni di cui la politica si è occupata solo in senso di buonismo elettorale”.

Silenzio tombale dalle istituzioni

«La nostra azienda sanitaria sta facendo uno sforzo enorme per cercare di fare a tutti i tamponi in tempi record» e gli immigrati «se la prendono con la polizia, con i medici. La conclusione è che gli unici che mi chiamano sono le Tv nazionali, i giornalisti. Capisci che danno possiamo avere». Un danno di immagine considerevole, e proprio nella stagione turistica già incerta: il Sindaco Conte parla di «tantissime disdette, la gente ha paura. Mi sono confrontato con associazioni di categoria e da questa ondata di contagi ne riceviamo sicuramente un danno», di immagine ed economico: «La responsabilità non è di certo dell’amministrazione comunale, è una struttura gestita da una cooperativa che ha vinto l’appalto della prefettura. È lì la responsabilità è dello Stato».

Fonti: Il Primato Nazionale, La Tribuna di Treviso, Libero, Il Giornale, SAP.

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