La saga della chimera “Decreto legge Rilancio”. La “manovra monstre” oltre il tempo massimo

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++++ Decreto legge Aprile, no Maggio, vabbè Rilancio: la Dadone (nella foto dell’ANSA di copertina), stasera o domani, doppio di manovra (ANSA, che la definisce “manovra monstre” e parla ancora di “corsa contro il tempo” – già scaduto – per la chimera) ++++

Comunque, che fine ha fatto il Decreto legge rilancio che promette 55 miliardi di Euro che dovrebbe rimettere in moto l’Italia? Fatto è che questa “manovra monstre” non è ancora operativa, perché a ieri sera la Ragioneria generale dello Stato non era ancora riuscita a individuare tutte le coperture. “Sono sicura che nelle prossime ore il decreto verrà pubblicato in Gazzetta quindi potremo iniziare a procedere con le misure che abbiamo approntato”, ha detto anche Nunzia Catalfo, Ministro del Lavoro, intervenendo a RaiNews, aggiungendo che “il decreto rilancio è complesso, ci sono più di 270 articoli che riguardano misure su lavoro, imprese, sanità, che riguardano tanti ministeri” (che era complesso non toglie niente all’obbligo di assicurare i fondi, prima di annunciarlo in un balconazo). Nessun mistero, il governo ne è convinto (hahahaha): “Tra oggi e domani il decreto Rilancio verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale”, ha affermato il Sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta ospite di Circo Massimo su Radio Capital. Per dire il vero, un Circo vero fa divertire veramente.

In ogni caso, anche se ci sarà, si prevedono tempi di erogazione lunghi per il “reddito di emergenza” (Rem). Lo scrive l’ANSA: «La domanda per l’assegno, che varierà tra i 400 e gli 800 euro a seconda dell’ampiezza del nucleo familiare, dovrà essere presentata entro giugno e avrà severi paletti di Isee e patrimonio: difficile che il pagamento arrivi prima del mese successivo». Ergo, sapevatelo se ne avete urgente necessità giù da aprile: continuate ad arrangiarvi. Cosa volete: i soldi non ci sono.

Un nuovo giorno e ricomincia il rincorso alla chimera… e della “manovra monstre”. Stamattina l’agenzia ANSA si presta nuovamente a dare voce ad un altro membro della banda dei Giuseppi, che “pensa” che oggi (o domani, chissà) esca sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto legge Rilancio (pensato in marzo, chiamato Decreto aprile e poi Decreto maggio). Dopo D’Inca ieri, oggi ci si butta Dadone.

Agenzia ANSA, oggi 19 maggio 2020 alle ore 09.21: il Decreto legge Rilancio “penso oggi” esca in Gazzetta ufficiale. Così il Ministro della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone, a 24 Mattino su Radio24. Il ministro ha spiegato come il lavoro (chiamatelo “lavoro” il pasticcio per cui sono pure pagati, profumatamente) degli ultimi giorni sia stato “assorbito” dal decreto, che, conferma, doveva già compartire in Gazzetta “tra sabato e domenica”.

La “manovra monstre” (parola dell’ANSA) descritta nel malloppo indigesto (sfido ognuno di leggerlo d’un fiato e di saper descrivermi cosa c’è scritto, in parole comprensibile per un povero suddito) Decreto legge Rilancio – in effetti (sottolinea ANSA) – non è ancora operativa (non è che non ce ne eravamo accorti, che è rimasto una chimera). Prosegue l’ANSA: le coperture del decreto, realizzate con lo scostamento del deficit, richiedono ancora un difficile lavoro di cesello e la Ragioneria dello Stato è ancora al lavoro per la “bollinatura” che poi consentirà al presidente della Repubblica la controfirma del decreto e la pubblicazione: “Nelle prossime ore andrà in Gazzetta Ufficiale e diventerà legge”, ha assicurato (ieri) il ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D’Inca. Le norme del decreto sono però già definite nel dettaglio – sottolinea l’ANSA dal scendiletto – mentre le verifiche sono ancora in corsa sul puzzle delle coperture e sul drafting dei rinvii legislativi.

In parole povere: la magnifica squadra di Giuseppi ha sfornato articolo dopo articolo senza preoccuparsi della copertura finanziaria, ovvero: i soldi non ci sono e quindi sono articoli al vento.

Parla invece di “cinico calcolo” la Lega per “impedire con ritardi e farraginosità normative l’accesso alla ‘potenza di fuoco’ millantata”.

Vale la pena di proseguire la lettura del take dell’ANSA di questa mattina (senza dimenticare che quanto si legge è in assenza del testo del Decreto legge Rilancio, non ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e quindi senza sapere di cosa si tratta realmente): «Ma, mentre la tela del decreto appare sempre più lunga, è di fatto già partita, dall’Inps alle Entrate, la macchina organizzativa che porterà all’attuazione degli interventi più attesi e a velocizzare quelli già esistenti. A cominciare dalle norme sulla Cig. “Con il nuovo decreto la domanda per la cig in deroga si fa direttamente all’Inps e non più alle Regioni – ha rimarcato la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo – l’Inps potrà anticipare il 40% al lavoratore e nel mese seguente erogherà la restante parte. Questo ci consentirà di velocizzare l’intero sistema”. Norme accelera-pratiche sono previste anche per l’attivazione della liquidità alle imprese attraverso autocerficazioni nelle pratiche con le banche. Scatterà subito, poi, il bonus di 600 euro di aprile per i lavoratori autonomi che hanno già ottenuto il bonus a marzo [in fondo, è un principio evangelico: “A chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha” (Mt 13,12), V.v.B.]. Sarà automatico e non bisognerà fare nulla. Diverso è invece il meccanismo di maggio: i 1.000 euro vengono riconosciuti a chi può dimostrare di aver avuto una riduzione di fatturato [viva la burocrazia, alla faccia della “semplificazione”, ma esiste un imprenditore che non ha avuto questa “riduzione”?, V.v.B.]: così servirà per questo una circolare attuativa dell’Inps. Automatica è anche l’attuazione della cancellazione del saldo e dell’acconto Irap per le partite Iva e per le società fino a 250 milioni di fatturato. Mentre bisognerà attendere la circolare applicativa dell’Agenzia delle Entrate per il contributo a fondo perduto riconosciuto agli autonomi e alle imprese sotto i 5 milioni di fatturato che hanno visto ridursi di due terzi gli incassi. L’obiettivo fissato dalla politica è quello di distribuire questi fondi già agli inizi di giugno e così l’Agenzia dello Entrate è già al lavoro per il varo delle norme attuative. Non c’è fretta, invece, per le norme che consentiranno di ottenere il superbonus del 110% sui lavori di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici (ecobonus), per la riduzione del rischio sismico (sismabonus) e per interventi di installazione di impianti fotovoltaici e colonnine per la ricarica di veicoli elettrici. Le norme valgono per le spese sostenute tra il primo luglio 2020 e il 31 dicembre 2021: anzi chi aveva già in corso lavori di questo tipo dovrà fare attenzione alla data di pagamento. In questo caso, comunque, la circolare dovrà definire anche i limiti dell’intervento che non sono previsti solo per le prime case e che, nelle ultime modifiche del decreto, potrebbero essere estese anche alle seconde case in condominio per evitare che questo blocchi i lavori per l’intero stabile. Se per il bonus baby sitter le norme sono già in gran parte scritte – l’entità raddoppia a 1.200 euro e viene esteso l’utilizzo anche per i centri estivi – sarà invece necessario attendere la circolare applicativa per quello riservato alle colf e badanti (500 euro): quest’ultime dovranno avere un contratto, o più contratti, per almeno 10 ore settimanali. I tempi di erogazione saranno invece più lunghi per il ‘reddito di emergenza’, il Rem. La domanda per l’assegno, che varierà tra i 400 e gli 800 euro a seconda dell’ampiezza del nucleo familiare, dovrà essere presentata entro giugno e avrà severi paletti di Isee e patrimonio: difficile che il pagamento arrivi prima del mese successivo».

L’avete capito? Io sì. E non so perché mi viene in mente la parola “fregatura”…

«In ultimo non vanno trascurati i molteplici episodi di violenza psicologica ai danni dei cittadini. Oltre a sentirsi fiaccare il morale dalla squadra degli esperti arruolati dalla società dello spettacolo, si sentono trattare spesso da delinquenti non appena escono di casa. Anche se portano alla figlia i pannolini per la figlia di pochi mesi. Questo stato di eccezione serve a combattere il virus, vi diranno. Sarebbe il caso di dire che per chi comanda il virus è una manna piovuta dal cielo, se non vi fosse quasi bisognerebbe inventarlo… Manco Pinochet» (Cit.).

Siamo in apprensione per il prossimo balconazo del caudillo Giuseppi… e della scenografia da Grande Fratello con i scendiletto per i pennivendoli, che appronterà Rocco Casolino, il portavoce di Giuseppi che guadagna più del Presidente del Consiglio dei ministri.

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