I numeri ufficiali Covid-19 (che sono persone) alle ore 18.00 di oggi. “R con zero” attorno allo 0,5 di media. Media giornaliera decessi 405 (-1)

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25 aprile 2020. Buona Festa della Liberazione, sperando di liberarci anche noi.

Dati Covid-19 comunicati dal Dipartimento della Protezione Civile alle ore 18.00 del 25 aprile 2020

In isolamento domiciliare: 82.212 (-74)
Ricoverati con sintomi: 21.533 (-535)
In terapia intensiva: 2.102 (-71)
Deceduti: 26.384 (+415)

Per il secondo giorno consecutivo si registra il dato (ricordiamo che sono persone) più basso dal 17 marzo u.s. Oggi scende, oltre il numero dei malati ricoverati con sintomi e in terapia intensiva, anche il numero dei malati in isolamento domiciliare. Scende anche la media giornaliera dei decessi.
Continuiamo a vedere il bicchiere mezzo pieno, sperando di proseguire così anche nei prossimi giorni in modo da poter definire con certezza finalmente lo sperato “trend in calo”

Verifica del “trend” dell’epidemia (calcolato dallo Staff del “Blog dell’Editore” con il sistema “tutor”)

Media giornaliera dei decessi: 405 (-1).

Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia

Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi
[A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]
Numero giorno -Data – Decessi del giorno [*] (Totale decessi) – Media giornaliera dei decessi (arrotondata)

1 – 21.02 – 1 (1) – 1
2 – 22.02 – 1 (2) – 1
3 – 23.02 – 1 (3) – 1
4 – 24.02 – 3 (6) – 1
5 – 25.02 – 1 (7) – 1
6 – 26.02 – 5 (12) – 2
7 – 27.02 – ? (?) – ?
8 – 28.02 – ? (21) – 3
9 – 29.02 – 8 (29) – 3
10 – 01.03 – 5 (34) – 3
11 – 02.03 – ? (?) – ?
12 – 03.03 – ? (79) – 7
13 – 04.03 – 28 (107) – 8
14 – 05.03 – 41 (148) – 11
15 – 06.03 – 49 (197) – 13
16 – 07.03 – 36 (233) – 15
17 – 08.03 – 133 (366) – 22
18 – 09.03 – 97 (463) – 26
19 – 10.03 – 168 (631) – 33
20 – 11.03 – 196 (827) – 41
21 – 12.03 – 189 (1.016) – 48
22 – 13.03 – 250 (1.266) – 58
23 – 14.03 – 175 (1.441) – 63
24 – 15.03 – 368 (1.809) – 75
25 – 16.03 – 349 (2.158) – 86
26 – 17.03 – 345 (2.503) – 96
27 – 18.03 – 475 (2.978) – 110
28 – 19.03 – 427 (3.405) – 122
29 – 20.03 – 627 (4.032) – 139
30 – 21.03 – 793 (4.825) – 161
31 – 22.03 – 650 (5.475) – 177
32 – 23.03 – 602 (6.077) – 189
33 – 24.03 – 743 (6.820) – 207
34 – 25.03 – 683 (7.503) – 221
35 – 26.03 – 662 (8.165) – 233
36 – 27.03 – 969 (9.134) – 254
37 – 28.03 – 889 (10.023) – 271
38 – 29.03 – 756 (10.779) – 284
39 – 30.03 – 818 (11.597) – 297
40 – 31.03 – 831(12.428) – 311
41 – 01.04 – 727 (13.155) – 321
42 – 02.04 – 800 (13.915) – 331
43 – 03.04 – 766 (14.681) – 341
44 – 04.04 – 681 (15.362) – 349
45 – 05.04 – 525 (15.887) – 353
46 – 06.04 – 636 (16.523) – 359
47 – 07.04 – 604 (17.127) – 364
48 – 08.04 – 542 (17.669) – 368
49 – 09.04 – 610 (18.279) – 373
50 – 10.04 – 570 (18.849) – 377
51 – 11.04 – 619 (19.468) – 382
52 – 12.04 – 431(19.899) – 383
53 – 13.04 – 566 (20.465) – 386
54 – 14.04 – 602 (21.067) – 390
55 – 15.04 – 578 (21.645) – 394
56 – 16.04 – 525 (22.170) – 396
57 – 17.04 – 575 (22.745) – 399
58 – 18.04 – 482 (23.327) – 402
59 – 19.04 – 433 (23.660) – 401
60 – 20.04 – 454 (24.114) – 402
61 – 21.04 – 534 (24.648) – 404
62 – 22.04 – 437 (25.085) – 405
63 – 23.04 – 464 (25.549) – 406
64 – 24.04 – 420 (25.969) – 406
65 – 25.04 – 415 (26.384) – 405

[*] Dati forniti dal Dipartimento della Protezione Civile.

Sicilia con l’indice di contagio R+0 più basso d’Italia: 0,34. Su scala nazionale attorno allo 0,5 di media

L’indice R+0 nella Regione siciliana è di 0,34, abbondantemente al di sotto 1.
Due settimane. È il tempo impiegato per ricondurre l’epidemia sotto la soglia di una unità. Per determinare quindi l’arresto della curva esponenziale. Il valore da tenere d’occhio è l’R+0, la riproduzione di base, un termine che tutti gli italiani hanno imparato a conoscere. Indica il numero medio di casi generati da un individuo infetto. L’indice R+0 è guardato con apprensione come fossero i gradi segnati sul termometro: è il punto da cui ripartire per tenere l’epidemia sotto controllo.
E il dato migliore, quello più basso, si registra in Sicilia, secondo quanto emerge da uno studio firmato dall’Istituto Superiore di Sanità e dalla Fondazione Bruno Kesler, alla quale l’ISS fa riferimento per i modelli matematici.
Tra il 10 marzo e il 25 marzo, nei giorni del lockdown nazionale dichiarato dal governo, R+0 è passato da 2-3 (spaventosamente alto) a 1 in tutta Italia.
Negli ospedali del Nord ricoveri e decessi esplodevano ma esistevano i presupposti statistici per prevedere la fase calante confidando nell’efficacia delle misure di contenimento. Già a febbraio è bastata si diffondesse la notizia del primo contagiato di Codogno per rallentare la trasmissione del virus. La paura ha agito da sola.
Oggi la situazione è ulteriormente migliorata. Si è stabilizzato in Italia attorno allo 0,5 di media. Nelle 15 regioni analizzate sulla base di dati di “sufficiente qualità”, la Sicilia con lo 0,34 ha il dato migliore, mentre l’Emilia Romagna con lo 0,71 ha il dato peggiore.

Il Governo: chi abita al mare può fare il bagno
Sul sito di Palazzo Chigi un chiarimento su passeggiate e sport all’aperto

Il Governo amplia le possibilità di effettuare sport all’aperto e consente a chi abita al mare o al lago di fare il bagno. Regola che vale anche per chi vive in montagna e vuole passeggiare.

Nella pagina “Decreto #IoRestoaCasa, domande frequenti sulle misure adottate dal Governo” nel paragrafo dedicato agli Spostamenti si legge la seguente domanda: Abito in un luogo di montagna/collina oppure in un luogo di mare/lago/fiume, mi è consentito fare una passeggiata in montagna/collina o in riva al mare/lago/fiume?

Questa è la risposta: “Sì. È sempre possibile svolgere l’attività motoria in prossimità della propria abitazione principale, o comunque di quella in cui si dimora dal 22 marzo 2020, con la conseguenza che è ammesso, per coloro che abitano in luoghi montani, collinari, lacustri, fluviali o marini – e sempre che non si tratti di soggetto per il quale è fatto divieto assoluto di mobilità in quanto sottoposto alla misura della quarantena o risulti positivo al virus – effettuare tale attività in detti luoghi (ivi compreso fare il bagno al mare/fiume/lago) purché individualmente e comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona. Ciò in quanto i predetti non sono luoghi chiusi al pubblico, come invece lo sono, attualmente, i parchi e le aree verdi urbane, e altresì gli stabilimenti balneari, in cui permane il divieto di ingresso e circolazione. Resta fermo che deve trattarsi esclusivamente di attività effettuate senza che occorra allontanarsi dalla propria abitazione e senza che si renda quindi necessario l’utilizzo di mezzi di locomozione pubblici o privati, né significativi spostamenti. Sono fatti salvi, peraltro, diversi e più stringenti divieti imposti su base locale perché giustificati da specifiche situazioni territoriali. La sussistenza delle condizioni in questione (attività motoria svolta in prossimità alla propria abitazione) potrà essere giustificata con autocertificazione, se gli agenti che fanno i controlli la richiedono”.

Foto di copertina Corriere della Sera.

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