“Het is genoeg geweest!” (Basta!). Petizione chiede le dimissioni del Ministro della Salute Pubblica belga per i suoi errori. Questione mascherine

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“Maggie, basta, per favore, dimettiti”

Già criticata in passato (“un Ministro della Saluta Pubblica che non sa nulla della salute e non sta in salute lei stessa, è come un Ministro della Pubblica Istruzione che non sa leggere ne scrivere”), il Ministro della Salute Pubblica del Belgio Maggie De Block ha accumulato nelle ultime settimane errore dopo errore e in una petizione viene esortata a trasferire la sua carica ad un responsabile della crisi dal mondo medico.

Dichiarando all’inizio dell’epidemia di Coronavirus nel parlamento federale che si trattava “solo un’influenza lieve” e non impedendo che la gente andasse in vacanza nel Nord Italia, con la sua negligenza ha assicurato – così recita la petizione – che il Belgio è entrato tra i primi dieci al mondo, in base al numero di infezioni per milione di abitanti.

Come ministro della sanità del Belgio, è stata ed è anche responsabile della riserva strategica di mascherine ad alta tecnologia che è già quasi esaurita.

Come ministro della sanità, è anche responsabile del comitato scientifico per consigliarla sulle imminenti epidemie, un comitato che non è riuscito a valutare correttamente gli eventi drammatici in Cina e preparare il Paese a una potenziale epidemia.

In un’intervista con Paul Cobbaert per Dezondag.be del 22 marzo 2020 – «Maggie De Block (Open VLD) ripercorre una settimana irreale: “Questa situazione durerà sicuramente per 8 settimane» – alla domanda: “Vedo cittadini con mascherine per strada e nei grandi magazzini. Ha senso?”, risponde: “No. Questa non è l’intenzione. Queste mascherine sono principalmente per le persone che sono contagiate dal virus e per gli operatori sanitari. Altri cittadini non dovrebbero indossarlo. Non ha senso. Purtroppo l’emozione a volte supera la scienza”.

Minister of Health, Social Affairs, Asylum Policy and Migration Maggie De Block pictured during a meeting of the National Safety Council, consisting of politicians and intelligence services, to discuss tackling Covid-19 (Coronavirus) , Sunday 01 March 2020 in Brussels. BELGA PHOTO LAURIE DIEFFEMBACQ

Nel Parlamento federale belga ha risposto alla domanda cruciale sulle mascherine: “Il virus passa attraverso il mare, attraverso le montagne, comprese le mascherine, quindi mi atterrò alla mia posizione: le mascherine sono inutili”.

Contro l’uso “inutile” di mascherine…

Il Giudice di pace emerito Jan Nolf si è scagliato contro l’uso “inutile” di mascherine: “Devono essere riservati al personale medico e assistenziale. Ancora oggi vedo gente che cammina a Brugge con una mascherina. Potrebbe essere non necessario. Perché, o non sei contagiato e quindi una tale maschera per la bocca ha poco senso. O sei contagiato e semplicemente non dovresti uscire, mascherina o no. La maggior parte delle normative comunali vietano l’andare in giro mascherato – tranne durante il carnevale. Se le applichi e multate le persone in buona salute che camminano per strada con una mascherina, questo rappresenta un segnale. E questo può indurre le persone, quando hanno mascherine, a consegnarle ai farmacisti. Da lì possono poi essere distribuiti agli ospedali ”.
Indossare mascherine per proteggersi dal Coronavirus ha poco senso, ha dichiarato pure il virologo e Presidente del Comitato scientifico Coronavirus del Belgio Steven Van Gucht a “Domus Medica”, che cura gli interessi dei medici di base e delle associazioni di medicina generale a Brussel e nelle Fiandre. “Ha senso usare una mascherina del genere per i pazienti contagiati dal Coronavirus e per il personale sanitario. Ecco perché è importante che le mascherine rimangano a loro disposizione”.
Il Sindaco di Brugge Dirk De Fauw ha sollecitato le aziende di consegnare le maschere orali per distribuirle tra ospedali, medici di base e altro personale sanitario. Ha sollecitato anche la raccolta di gel disinfettante per le mani, grembiuli monouso e occhiali di sicurezza. Se ciò non accade spontaneamente, la polizia municipale può avviare azioni di sequestro. Anche il Sindaco di Diest ha preso simili misure.

Nel tempo, le posizioni riguardante l’uso generale delle mascherine sono variate, creando non poco confusione. E di confusione e caos è pieno la cronaca Coronavirus. Oggi si parla di milioni di mascherine che arrivano in Italia, dalla Russia, dalla Cina…

Dal 10 marzo 2020 sto in casa. L’11 marzo 2020, quando sono uscito ancora per la spesa, avevo una (1) mascherina monouso. Il 21 marzo, quando mi sono fatto portare a case dalla Farmacia di Macerata Campania delle medicine, avevo chiesto anche delle mascherine: “Non ci sono, fra 10 giorni…”.

Il 23 marzo sono uscito – sempre con la stessa mascherina monouso, non avendo una nuova – per la seconda volta questo mese, per fare la spesa di generi alimentari e carne. Sono andato anche alla posta (chiusa quel giorno) per prendere contanti e il Postamat era fuori servizio… I soldi in contanti sono necessari, perché la farmacia mi porta le medicine (ho bisogno di Fastum e Crioven per le ginocchia… e di mascherine) ma vanno pagate in contanti.

Oggi, 27 marzo ho nuovamente chiamato la farmacia per sapere se erano arrivate le mascherine. Risposta: “Non le abbiamo ancora, fra 10 giorni ci hanno detto…).

Noi, qui al sud, ci arrangeremo quindi, come di consueto. Anche per le mascherine (fatte in casa), se l’uscita da casa non potrà essere evitate (intanto, mentre io posso ancora andare avanti per diverse settimane con la riserva che ho nella dispensa e nel freezer, cerco di ordinare il cibo per Chanel e Sevile online).

La conclusione è semplice, la difesa più efficace con il Sars-CoV-2 è di non incontrarlo e di non toccarlo. #iorestoacasa

Caccia alle mascherine contro il coronavirus, ma servono davvero?
di Anna Gabriela Pulce
Il Salvagente (Leader nei Test di laboratorio contro le truffe ai consumatori), 3 febbraio 2020
Se dalla Cina arriva la richiesta di aiuto agli altri paesi del mondo sulla carenza di mascherine, non è che nei paesi europei la situazione vada meglio. In Italia questi strumenti sono esauriti pressoché ovunque nel tentativo di arginare il coronavirus, o per lo meno il panico che sta diffondendo nel nostro paese.
Ma servono a qualcosa le mascherine contro un virus come quello che si è sviluppato in Cina?
Secondo le agenzie sanitarie internazionali indossare una maschera protettiva non è necessario, anche nelle persone ad alto rischio di complicanze. Gli studi clinici non sono riusciti a dimostrarne l’efficacia. Anche i modelli più sofisticati (FFP), dotati di un dispositivo di filtraggio e che coprono la faccia inferiore, non sembrano offrire la sicurezza che ci si aspetterebbe e questo perché le infezioni respiratorie non si diffondono solo dalle goccioline di saliva, ma anche dalle mani, il che rende insufficienti queste maschere.
Diverso il discorso quando all’uso della mascherina si associa il lavaggio delle mani: in questo caso si crea l’effetto barriera.
Quando a indossare la mascherina è, invece, una persona che ha sintomi influenzali, l’efficacia è moderata ma c’è. Lo ha dimostrato uno studio su 37 persone con influenza che hanno tossito con e senza una maschera chirurgica in un dispositivo che misurava la quantità di virus espirata. Indossare la maschera ha dimezzato la viralità. Ma non la ha eliminata, dato che le infezioni respiratorie, come l’influenza o i coronavirus, si diffondono in tre modi:
– dalle goccioline di saliva emesse durante la tosse o lo starnuto;
– dagli aerosol virali presenti nel respiro;
– dalle mani.
Le maschere chirurgiche, non coprendo l’intero viso, consentono il passaggio degli aerosol.Secondo la fondazione Cochrane, il metodo più efficace per fermare i coronavirus è la combinazione di diverse misure:
lavarsi le mani regolarmente;
– tossire verso il gomito;
– usare tessuti usa e getta;
– pulire regolarmente le superfici contaminate;
– rimanere a casa fino alla scomparsa dei sintomi.

Nota del Ministero della sanità italiana del 25 febbraio 2020

“Per prevenire il rischio di infezione da nuovo coronavirus è prioritario curare l’igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie. L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di indossare anche una mascherina solo se sospetti di aver contratto il nuovo coronavirus e presenti sintomi quali tosse o starnuti, oppure se ti prendi cura di una persona con sospetta infezione da nuovo coronavirus. L’uso della mascherina aiuta a limitare la diffusione del virus ma deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani. Non è utile indossare più mascherine sovrapposte. Inoltre, la mascherina non è necessaria per la popolazione generale in assenza di sintomi di malattie respiratorie”.

Le mascherine – e quali – sono davvero utili per proteggersi dal Coronavirus?

A lungo si è sentito dire che le mascherine servono soltanto a chi è malato per evitare di diffondere il contagio nell’ambiente circostante. Poi la comunicazione è cambiata: le mascherine servono e devono indossarle tutti, quando possono. Dove sta la verità? Quali sono le mascherine migliori contro il Covid-19? Cosa bisogna fare per essere davvero protetti? Tutte proteggono se stessi e gli altri nel medesimo modo? Di seguito si prova di fare chiarezza sull’argomento.
Ma prima bisogna rispondere a un quesito basilare: le mascherine chirurgiche sono utili a fermare il contagio da Coronavirus oppure non servono a niente?
Non tutte le mascherine sono utili allo stesso modo contro il Coronavirus. Le mascherine antismog e quelle chirurgiche sono poco utili: solo quelle DPI FFP2 o 3 garantiscono una protezione davvero efficace per se stessi e per gli altri (se senza valvola e usate correttamente), ma anche altre possono ridurre il rischio di contagio.
Le mascherine antismog, le mascherine antipolvere, le mascherine per saldatori e le FFP1, offrono soltanto una blanda protezione contro la diffusione del contagio da parte di persone malate.
Le mascherine chirurgiche, in particolare, sono dispositivi medici (solitamente marcati CE, certificazione che attesta la rispondenza alla Direttiva 93/42/CE, o comunque di pari livello) progettati per proteggere i pazienti in situazioni specifiche, come un’operazione chirurgiche, ma non proteggono il medico o l’infermiere che le utilizza, poiché non hanno un bordo di tenuta sul viso e non comprendono un sistema filtrante. Possono essere comunque utili per bloccare il virus sospeso nell’aria con starnuti e tosse (in molti reparti ospedalieri bresciani – ovviamente non in quelli “di frontiera” – i medici indossano queste) ma non sono sufficienti a garantire una sicurezza totale a chi vuole o deve difendersi dal Coronavirus.

Quando l’obiettivo è proteggere se stessi dai virus, infatti, bisogna indossare le mascherine – purtroppo più costose – mascherine FFP2 o FFP3.
Le mascherine con valvola sono sconsigliate a pazienti malati o potensialmente malati, perché non fermano la difffusione del contagio.
Le mascherine utili a evitare il contagio da Coronavirus sono quelle classificate come DPI FFP2 e FFP3, conformi alla norma europea armonizzata UNI EN 149:2009 (oltre che marcate CE). Le sigle citate indicano il livello di protezione filtrante: le FFP2 filltrano particelle solide e liquide, garantendo una protezione del 92%. Mentre le FFP3 sono maschere (dotate di una valvola di espirazione in sola uscita che si apre per fare uscire il fiato: durante tale fase la membrana di gomma si sposta mettendo in comunicazione l’interno del facciale con l’ambiente esterno e pertanto non devono essere indossate da soggetti positivi per non diffondere il virus), che garantiscono una protezione del 98%, anche contro agenti molto fini come l’amianto.
Il principio di base, però, è che nessuna mascherina serve a fermare il Covid se non è indossata correttamente, perché rischia di diventare inutile. Dunque è importante seguire le istruzioni del fabbricante, verificando la corretta tenuta della maschera rispetto al volto: assicurandosi cioè che aderisca totalmente alla pelle e copra il viso fin sotto al mento. Prima di prenderla in mano, inoltre, bisogna lavarsi accuratamente con naso o disinfettanti idroalcolici. Quando si indossa la mascherina riutilizzabile è opportuno poi sostituirla (da dietro, senza toccare la parte anteriore) secondo indicazioni del produttore e comunque quando diventa umida: le monouso, invece, vanno buttate ogni volta che vengono tolte. Lavandosi poi le mani: un’altra misura essenziale per combattere il Coronavirus, come ormai sappiamo tutti.

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