Padre Jarek Cielecki annuncia che riprende da domani le trasmissioni sul Portale Charbel TV

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Da domani, venerdì 13 marzo 2020, Padre Jarek riprende le trasmissioni attraverso il Portale Charbel TV, sul Sito Padrejarek.pl e sul Canale YouTube Saint Charbel: ogni giorni in diretta, alle ore 18.00 per la Santa Messa quotidiana, per chiedere alla nostra Mamma celeste di aiutarci, seguita dall’Adorazione Eucaristica. Successivamente, alle ore 20.00 un momento di attualità, dei collegamenti internazionali e la catechesi.

Il 15 febbraio 2020, ho dato la notizia che Padre Jarek Cielecki sta poco bene, a causa di alcuni problemi di salute (Una vita senza amore è una vita senza Cristo. Muro di preghiere per la salute di Padre Jarek Cielecki).

Il 22 febbraio 2020, ho riferito che Padre Jarek soffriva di una febbre preoccupante, che andava e veniva (Aggiornamento sullo stato di salute di Padre Jarek Cielecki). Ero andato a trovarlo a Roma nei giorni precedenti, per accertarmi di persona delle sue condizioni. I medici avevano appena trovato, dopo aver fatto diversi accertamenti clinici, la causa delle febbre ricorrenti, un’infezione nella mascella superiore, a seguito degli interventi chirurgici di tre anni fa. Il chirurgo aveva stabilito che era necessario un ulteriore intervento chirurgico, che è stato eseguito in Polonia nelle scorse settimane.

Guarito, Padre Jarek riprenderà domani venerdì 13 marzo 2020 dalla Polonia la sua missione di evangelizzazione con le sue celebrazioni e catechesi in diretta televisiva, che ha dovuto interrompere, anche per motivi estetici dentali e l’intervento subito.

A data da destinarsi, Padre Jarek riprenderà anche i suoi incontri pubblici nell’ambito dell’Associazione Cattolica “La Famiglia delle Case di Preghiera di San Charbel”, quando sarà cessata l’emergenza provocata da Sars-Cov-2 in tutto l’Europa, soprattutto in Italia.

Decreto di costituzione canonica dell’Associazione Cattolica “La Famiglia delle Case di Preghiera di San Charbel” del 22 giugno 2019.

Nei giorni passati, sono sempre rimasto in contatto telefonico con lui e abbiamo concordato, che questo “Blog dell’Editore”, come partner ufficiale del portale Charbel TV dell’Associazione Cattolica “Famiglia Casa di Preghiera di San Charbel”, diffonderà le comunicazioni ufficiali sulla missione di evangelizzazione e le lettere di Padre Jarek, e i messaggi dell’Associazione.

Come già preannunciato – non ho potuto onorare quanto promesso per il momento, causa altri impegni -, inizierò nei prossimi giorni il racconto, partendo dall’inizio della sua ordinazione nel 1993, della storia e delle attività pastorali nel mondo di Padre Jarek, a cui sono legato con amicizia e stima, da quattro decenni, seguendolo in tutti questi anni nelle sue attività giornalistiche e evangelizzatrici.

Portale Charbel TV sul Sito Padrejarek.pl.

Portale Charbel TV sul Canale YouTube Saint Charbel.

Pagina Facebook di Padrejarek.pl.

Ieri, 11 marzo 2020 ho ricevuto da Padre Jarek una sua lettera (che segue), con la preghiera di renderla pubblica oggi 12 marzo 2020, alla vigilia dell’inizio di una nuova fase della sua vita.

Inoltre, ho ricevuto dall’Associazione Cattolica “Famiglia Casa di Preghiera di San Charbel” la traduzione italiana di un messaggio, diffuso oggi in polacco (che segue), con un appello di Padre Jarek di comportarsi con amore, prudenza e rispetto reciproco in questo momento difficile.

Lettera di Padre Jarek Cielecki
a tutti i fratelli e sorelle dell’Associazione Famiglia Casa di Preghiera di San Charbel e a tutti gli amici
Polonia, 11 marzo 2020
Carissimi, come prima cosa, voglio salutare Gesù e Maria, invocando il loro nome, lodando Nostro Signore sempre presente in mezzo a noi.
Da diversi giorni la sofferenza ha bussato alla mia porta e alla porta di tutti, soprattutto quella spirituale.
Come sapete ho dovuto affrontare un intervento chirurgico e adesso sono in via di guarigione.
Ringrazio dal profondo del cuore tutti voi, che non mi avete lasciato soli, che mi avete fatto sentire la vostra vicinanza, il vostro amore, la vostra preghiera.
Ringrazio Dio, perché oggi finalmente posso ritornare in mezzo alle pecore, perché da sempre sono vicino a chi soffre, a chi è in difficoltà.
Durante i giorni della mia convalescenza, ho offerto per ogni singola persona la mia sofferenza, per chi mi è rimasto vicino, e soprattutto per i miei nemici.
Volevo tanto ritornare in Italia, ma vista la mia debolezza, vista la situazione che c’è nel mondo, mi consigliano di rimanere ancora in Polonia.
Vorrei tanto abbracciarvi tutti, vorrei tanto arrivare nelle case di tutti voi, ora in questo momento di buio e di dolore.
Perciò vi comunico, che da venerdì 13 marzo 2020, riprendo le trasmissioni sul nostro portale Charbel TV sul Sito Padrejarek.pl e sul Canale YouTube Saint Charbel.
Vi invito alle ore 18.00 per la Santa Messa quotidiana, per chiedere alla nostra Mamma celeste di aiutarci, seguita dall’Adorazione Eucaristica. Successivamente, alle ore 20.00 un momento di attualità, dei collegamenti internazionali e la catechesi.
Il quadro della Madonna Assunta di Niegowic, la Madre del Buon Inizio ora si trova a Gragnano.
Appena passerà questa situazione di disagio per il Coronavirus, partirò per ringraziare Maria, porterò l’effige della Madonna Assunta di Niegowic – insieme alle reliquie dei santi, San Charbel e San Giovanni Paolo II a Wadowice – per chiederle di custodirci sotto il suo manto.
Vi saluto con tutto il cuore e vi aspetto da venerdì, per la ripresa di tutte le celebrazioni.
Padre Jarek

Con amore, prudenza e rispetto reciproco in questo momento difficile
Messaggio dell’Associazione Cattolica “Famiglia Casa di Preghiera di San Charbel”
Polonia, 12 marzo 2020
Facciamo attenzione in questo momento difficile. Amore e prudenza richiedono anche che mostriamo più gentilezza e non “martellare un chiodo nella bara”.
Padre Jarek, parlando ieri con me al telefono, ha espresso grande speranza nell’Associazione Cattolica “Famiglia Casa di Preghiera di San Charbel”. I membri devono ragionare e non incontrarsi, non muoversi, ma rimanere nell’unità spirituale e pregare nelle loro case.
Siamo rimasti sorpresi e infastiditi dal fatto che le chiese siano state chiuse in Italia, per prevenire la diffusione del Coronavirus. Tuttavia, al momento ogni assembramento è una minaccia.
In alcune chiese, i sacerdoti erano prudenti. Prima di distribuire la Santa Comunione si lavavano le mani con un detergente speciale, nel timore di trasmettere il Coronavirus. Dare l’Eucaristia nella mano è ancora un pericolo più grande. Questo non è un metodo corretto.
L’unica soluzione sono i piccoli gruppi nelle chiese, con persone che distano non meno di un metro l’una dall’altra. Molte persone possono essere portatrici del Coronavirus e non mostrare i sintomi della malattia. Quindi non sanno nemmeno, che possono infettare qualcuno accanto, chi non ha problemi di salute e sarà messo in pericolo.
Ecco perché oggi le nostre case dovrebbero diventare case di preghiera. Questo è probabilmente ciò che Dio ci sta chiedendo di fare. Dato che la famiglia è la prima chiesa domestica, il Signore vuole che noi preghiamo lì.
Padre Jarek afferma, che da due o tre anni viene perseguitato a causa dell’istituzione delle Case di Preghiera di San Charbel. L’idea era quella di recitare a casa almeno il Padre Nostro e l’Ave Maria. Lascia che sia anche nostro compito, ma non con la forza. Prima di tutto, lascia che ci sia armonia e amore nelle nostre famiglie. Chiediamo a Dio di salvarci da quello che è successo in Italia.
Comportarsi in modo responsabile è molto importante oggi, nonostante il fatto che la Polonia non è ancora molto infetta. Tuttavia, non sappiamo come sia realmente la situazione. Se i giovani devono rimanere a casa, questo è un segnale chiaro: tutti devono rimanere a casa.
Non è giusto dire che l’uno o l’altro eviterà un’epidemia perché è scelto, ma invece cerchiamo di essere prudenti. L’amore impone che ognuno protegge se stesso e gli altri suoi fratelli e sorelle.
Uno dei monasteri in Italia è stato chiuso ieri. Una decina di monaci a Rovigo sono stati messi in quarantena. Si è scoperto che molti di loro erano infetti da Coronavirus. Nessuno può garantire che non colpisca vescovi o sacerdoti. Siamo tutti sulla stessa barca.
La preghiera è il fondamento, ma oggi alcuni stanno lottando duramente per l’Eucaristia, permettendosi di giudicare facilmente gli altri. Come se avessero capito di più. Dio è amore – non facciamolo.
In molti chiese in Polonia le persone si radunano per pregare. È stata ordinata la supplica cantando. Alcuni pregano inginocchiandosi.
Niente di tutto questo serve, se non torniamo all’amore e al rispetto reciproco. Dobbiamo prima sconfiggere questo Coronavirus, che ci ha diviso in tutte le strutture sociali. Niente sarà gradito a Dio senza un amore umile. Questo è ciò che la Santa Madre ci insegna.
Non è possibile fare sermoni, dicendo: “Non è niente che sia un virus, non temiamo la morte”. Dobbiamo innanzitutto sostenere chi ha paura. Non possiamo nemmeno scherzare, perché qualcuno sta soffrendo lì e forse ha anche perso qualcuno dei suo cari, mi ha detto ieri Padre Jarek. Ha anche aggiunto, che prega per questi sacerdoti, come quello a cui, quando gli è stato chiesto cosa pensa del Coronavirus, come si potrebbe neutralizzare, ha sorriso e ha detto che avrebbe acquistato più terra per il cimitero… Un altro, in un’importante parrocchia vicino a Cracovia, dopo una preghiera fiduciosa di supplica, faceva la sua riflessione sulle persone: “Forse funziona, quello che mio nonno una volta mi ha detto molto tempo fa, che ci sarà un tempo in cui porteranno molte bare al cimitero. Tale farà la piaga”. Altri sostengono che varie profezie si stanno adempiendo o si atteggiano come dei profeti. Altri ancora parlano del sole, che ha brillato su Roma l’altro ieri, ritenendo che fosse l’Eucaristia.
E concludendo, Padre Jarek mi ha detto: “Tutti devono morire un giorno. Ma anche tutti vogliono vivere. È naturale. Poiché difendiamo ogni vita umana, difendiamo anche la nostra. Per prudenza. Ma soprattutto per amore, che spesso guarisce e protegge da ogni piaga”.
(A cura di Barbara Rotter-Stankiewicz, proprietario di Padrejarek.pl)

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