170° Anniversario visita Papa Pio IX al “Real Monte ed Arciconfraternita di S. Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi”

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Si svolgerà sabato 30 ottobre 2019 alle ore 11.45 in via Giuseppe Mancinelli 14 a Napoli la cerimonia di commemorazione del 170° Anniversario della visita di Papa Pio IX al “Real Monte ed Arciconfraternita di S. Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi” e contestuale promulgazione della Bolla di Indulgenza Plenaria Perpetua al suddetto pio e gentilizio istituto.

Tra gli Ospiti di Onore si segnalano S.E. il Duca Don Diego de Vargas Machuca, Marchese di Vatolla, Gentiluomo di Sua Santità, Balì Gran Croce decorato di Collare e Presidente della Real Commissione per l’Italia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio; l’Ill.mo Duca Don Landolfo Ambrogio Caracciolo, Principe di Melissano e di Scanno, Governatore della Real Arciconfraternita e Monte del SS. Sacramento de’ Nobili Spagnoli di San Giacomo, Cavaliere di Giustizia e Vice Presidente della Commissione Araldica della Real Commissione per l’Italia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio; una rappresentanza del Sovrano Militare Ordine di Malta.

In occasione dell’evento verranno rimessi ai partecipanti i diplomi della commemorazione comprobanti la condivisione dell’Indulgenza perpetua pontificia.

Programma della Commemorazione prevede alle ore 11.45 l’accoglienza dei Convenuti in Via Giuseppe Mancinelli 14 a Napoli, sede del “Real Monte ed Arciconfraternita di S. Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi”. Alle ore 12.00 ci sarà la Celebrazione Liturgica Commemorativa presso la adiacente Chiesa di San Giuseppe dei Nudi. Al termine visita alla sede della Fondazione (Il Bastone di San Giuseppe e le Reliquie, le opere d’arte e le tele) accompagnati dalla storica dell’Arciconfraternita la Prof.ssa Almerinda di Benedetto. A seguire alle ore 14.00 Vin d’Honneur e Saluti.

Al “Real Monte ed Arciconfraternita di S. Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi” sono stati ascritti tutti i Reali delle Due Sicilie, da Carlo di Borbone a Francesco II, e le Reali Consorti, così come quasi tutti i Pontefici dal 1740 agli anni ’50 del secolo XX.

Vale la pena anche ricordare che tutti gli anni, nel giorno festivo di San Giuseppe, i Re delle Due Sicilie facevano visita alla Chiesa dell’Arciconfraternita per la solenne liturgia, e questa abitudine proseguì fino al 1860.

Dalla primavera scorsa anche S.A.R. il Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Calabria, Conte di Caserta, Capo della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie e Gran Maestro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, come tutti i suoi Augusti antenati, è un Signore Fratello di codesta Reale Compagnia.

La prima organizzazione dell’ente caritatevole intitolato a San Giuseppe risale al 1734, poi definita e approvata con bolla di regio assenso nel 1740.

Il Papa Pio IX visitò l’Arciconfraternita come Signore Fratello, dando l’onore di essere aggregato ad essa nel 1849 già durante la sua permanenza a Gaeta.

In San Giuseppe dei Nudi si tramanda, di generazione in generazione, il ricordo che esso era l’istituto preferito dei Borbone delle Due Sicilie, perché composto principalmente da civili fedelissimi ai Sovrani e perché di fondazione contemporanea alla loro ascesa, differenziandosi dunque da altri enti caritatevoli e nobiliari che erano o a componente militare o di fondazione risalente ad epoche antecedenti la venuta dei Borbone in Napoli.

All’interno dei locali dell’Arciconfraternita napoletana sono conservate numerose opere d’arte settecentesche ed ottocentesche, oggetti peculiari del sodalizio e arredi sacri, ma anche tele con i membri principali ascritti (tra cui meravigliose sono le pitture dei Monarchi delle Due Sicilie e quelle raffiguranti i Pontefici) con i segni distintivi dell’Opera.

Tra le numerose reliquie vanno ricordate principalmente uno stralcio della fascia della natività del N.S. Bambin Gesù, e soprattutto il celeberrimo Bastone di San Giuseppe, così famoso da essere entrato nel vernacolare napoletano con l’espressione colorita «Nun sfruculià ‘a mazzarella ‘e San Giuseppe» (allusivo al mettere a dura prova la pazienza altrui).

Il “Real Monte ed Arciconfraternita di S. Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi” ha visto nel corso della sua storia l’ascrizione della gran parte dell’aristocrazia napoletana o della sua élite culturale e professionale.

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