Ucraina verso le elezioni

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Il Parlamento ucraino ha stabilito che le elezioni presidenziali si terranno domenica 31 marzo 2019. La campagna per le elezioni presidenziali è iniziata il 31 dicembre. Le elezioni parlamentari sono previste per la fine di ottobre 2019.

In vista di questi appuntamenti la Chiesa Greco-Cattolica ha esortato gli elettori alla responsabilità nelle elezioni e nelle votazioni, ed ha chiesto ai politici di seguire i valori cristiani; così il Sinodo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina ha delineato un promemoria per il ‘politico cristiano’: “La partecipazione responsabile alle elezioni dovrebbe essere percepita come parte integrante della propria vocazione cristiana, perché attraverso tale partecipazione ci prendiamo cura del bene comune della nostra società e contribuiamo al suo sviluppo”.

Nella lettera i vescovi hanno sottolineato: “Il disinteresse e l’inerzia sono la manifestazione di indifferenza, egoismo, pigrizia e, quindi, sono dei peccati. La partecipazione alla vita politica dello Stato è, allo stesso tempo, coerente al comandamento evangelico dell’amore per il prossimo. La deliberata elusione da tale partecipazione, in particolare, dalla partecipazione alle elezioni, è una manifestazione di indifferenza non solo per i candidati agli organi del potere, ma anche nei confronti di tutta la società”.

Il messaggio ha evidenziato che le elezioni sono un dovere civile e morale degli ucraini, e che per questo i cittadini sono chiamati ad una scelta attentamente pensata e ponderata attraverso il prisma dei valori cristiani: “Un politico cristiano deve osservare i valori cristiani nelle proprie attività politiche, e cioè rispettare la dignità della persona, la santità e inviolabilità della vita umana dal concepimento alla morte naturale, e i valori tradizionali della famiglia cristiana.

Inoltre, esso deve partecipare alla stesura delle leggi giuste, condannare senza compromessi la corruzione, rispettare la libertà di coscienza e di religione, essere responsabile verso il popolo e utilizzare diversi media e canali di informazione al fine di rendere testimonianza alla verità”.

Nel Promemoria, i vescovi della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina hanno anche sottolineato che per raggiungere gli obiettivi preposti, i politici dovrebbero impegnarsi a ‘non abusare di potere guidati da motivi egoistici e cercando di soddisfare interessi privati o aziendali di qualcuno a scapito del bene comune’.

Inoltre, dovrebbero maggiormente “promuovere nella società la tutela, la diffusione e l’affermazione dei valori cristiani e dei principi etici e morali, in particolare nel campo di istruzione, salute, economia, politica, nei media e nelle relazioni internazionali e, in generale, in tutte le istituzioni pubbliche facendo l’Ucraina uno Stato cristiano”.

Ed in una lettera, intitolata ‘la nostra Santa Sofia’, Sua Beatitudine Sviatoslav, segretariato dell’Arcivescovo Maggiore Chiesa greco-cattolica ucraina, ha sottolineato il compito del popolo ucraino, che è quello di costruire civiltà: “Alla luce della Sapienza di Dio si sono formati i principi delle strutture interne della società ucraina, i principi etici della sua organizzazione istituzionale, e infine le fondamenta del nostro Stato.

E’ questa la fonte della nostra consapevolezza della giustizia sociale e della nostra richiesta al governo di servire gli interessi del popolo e proteggere il suo benessere”.

Sua Beatitudine Sviatoslav ha evidenziato che “nel corso della sua storia, la Chiesa di Kiev non è stata ostaggio di interessi politici del potere di Stato, né servitrice dei poteri di questo mondo, perché non è caduta nel peccato di adorare autorità mondane. E’ rimasta l’anima e la coscienza del suo popolo, e insegnandoli a valutare il potere terreno sulla base di come questo potere serva la volontà di Dio e l’eterna legge del creatore”.

Ed i valori religiosi sono la forza della democrazia, aveva detto Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk durante una visita in Israele ad inizio marzo: “Vorremmo che il nostro paese diventi una vera democrazia dove la dignità della persona umana, a prescindere dalla sua provenienza nazionale, etnica, religiosa, è considerata la pietra angolare, dove la sua voce vale e dove essa si sente responsabile per il proprio Paese.

La vera democrazia, nella sua convinzione, è in grado di resistere all’aggressione esterna, e di progredire. Oggi, l’Ucraina, da un lato, rischia di dimenticare la guerra e di vivere come se questa non ci fosse. D’altra parte, non possiamo trasformarci in un paese che funziona come un campo militare”.

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