GMG il Papa da appuntamento ai giovani a Lisbona

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La prossima Giornata Mondiale della Gioventù si svolgerà in Portogallo a Lisbona, nel 2022. Lo ha annunciato a nome del Papa il Cardinale Kevin Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita al termine della Messa conclusiva della 34/ma GMG di Panama, al Campo San Juan Pablo II. 

Il Papa ha poi affidato a Maria i giovani, pregando davanti alla statua di Santa Maria la Antigua. “Imploro la tua protezione su di loro e su di noi, in modo da essere autentici discepoli missionari”. “A voi, giovani – ha aggiunto – un grande grazie, avete fatto vibrare Panama, l’America e il mondo intero. Siamo in cammino, continuate a camminare e non dimenticate: siete l’adesso di Dio”.

La Giornata Mondiale della Gioventù torna dunque in Europa, dopo la tappa in America Centrale. L’ultima edizione europea risale al 2016, a Cracovia, in Polonia.

“Gesù rivela l’adesso di Dio che ci viene incontro per chiamare anche noi a prendere parte al suo adesso. È l’adesso di Dio che con Gesù si fa presente, si fa volto, carne, amore di misericordia che non aspetta situazioni ideali o perfette per la sua manifestazione, né accetta scuse per la sua realizzazione. Egli è il tempo di Dio che rende giusti e opportuni ogni situazione e ogni spazio. In Gesù inizia e si fa vita il futuro promesso”. Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia della Messa conclusiva della GMG, celebrata al Parco San Juan Pablo II di Panama.

Il Papa mette in guardia. Anche noi “non sempre crediamo che Dio possa essere tanto concreto e quotidiano, tanto vicino e reale, e meno ancora che si faccia tanto presente e agisca attraverso qualche persona conosciuta come può essere un vicino, un amico, un familiare. Non sempre crediamo che il Signore ci possa invitare a lavorare e a sporcarci le mani insieme a Lui nel suo Regno in modo così semplice ma incisivo. Ci costa accettare che– prosegue ancora il Pontefice, citando Benedetto XVI – l’amore divino si faccia concreto e quasi sperimentabile nella storia con tutte le sue vicissitudini dolorose e gloriose”.

Il “volto nascosto della Chiesa” è in luoghi come la Casa Hogar del Buen Samaritanofondazione nata nel 2005 e promossa dalla Chiesa di Panama per fornire assistenza a giovani e adulti affetti dal morbo dell’HIV-AIDS, e sono privi di un sostegno familiare ed economico. Ed è lì che va Papa Francesco, per un Angelus da recitare con gli ultimi, nel luogo dove “tutti rinasciamo perché “sentiamo efficace la carezza di Dio che rende possibile sognare un mondo più umano, e, perciò, più divino”.

Come sempre l’ultimo saluto che chiude davvero la GMG è quello del Papa ai volontari che hanno lavorato per la GMG.

Il grazie del Papa si unisce ad alcuni considerazioni sul lavoro comune: “ Si sperimenta una gioia diversa per aver avuto l’opportunità di lavorare fianco a fianco con gli altri per raggiungere un sogno comune”.

L’incontro è avvenuto nello stadio di Panama Rommel Fernandez che ospita circa 30 mila persone. Il Papa ha ascoltato tre testimonianze da cui ha tratto spunto per la sua riflessione. 

Una bella coreografia ha ricordato l’annunciazione a Maria in una chiave moderna e ha dato al Papa l’occasione per ricordare che tutti hanno una missione da portare avanti: “Non lasciare che i limiti, le debolezze e nemmeno i peccati ci frenino e ci impediscano di vivere la missione, perché Dio ci chiama a fare quello che possiamo e a chiedere quello che non possiamo, sapendo che il suo amore ci prende e ci trasforma in maniera graduale”.

L’impegno è una parola ha detto il Papa che qualcuno vuole cancellare ed è invece importante. 

Un riflessione anche sulla preghiera che “dà spessore e vitalità a tutto quello che facciamo” e  “pregando “apriamo il gioco” alla Chiesa che ci sostiene e ci accompagna dal cielo, ai santi e alle sante che ci hanno segnato il cammino, ma soprattutto “apriamo il gioco” a Dio”.

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