Gli auguri di Natale al papa dai ragazzi dell’Azione Cattolica

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Come ogni anno, prima delle feste natalizie, papa Francesco ha ricevuto una delegazione dell’Azione Cattolica dei Ragazzi per lo scambio degli auguri, sottolineando la bellezza della loro gioia. Poi ha incentrato la breve riflessione sul cammino annuale dell’Azione Cattolica, che ruota intorno alle figure di Marta e Maria:

“So che quest’anno il vostro cammino formativo è incentrato sul tema dell’incontro tra Gesù e le due sorelle Marta e Maria di Betania, così come è narrato dall’evangelista Luca. Partendo da questo episodio, voi e gli altri ragazzi di tutte le diocesi italiane state riscoprendo la chiamata ad essere amici di Gesù, a conoscerlo sempre meglio, incontrarlo ogni giorno nella preghiera, per poter essere suoi missionari.

Si tratta di trasmettere un annuncio bello, un messaggio di salvezza ai vostri coetanei, e anche agli adulti. E qual è questo messaggio? Che tutti siamo amati dal Signore: questa è la vera e grande, buona notizia che Dio ha dato al mondo con la venuta del suo Figlio Gesù in mezzo a noi. Tutti noi siamo amati dal Signore. Ci ama! Tutti insieme e uno ad uno. E’ bello questo!”

Ringraziando gli educatori per l’impegno della trasmissione della fede ai ragazzi, il papa ha sottolineato il valore del gesto di carità, che accompagna il cammino dei ragazzi: “Sono contento che, unito al cammino formativo, portate avanti sempre un gesto, un’iniziativa di carità. Quest’anno è destinata a sostenere il diritto al cibo e la dignità di chi

E poi vi ringrazio per il vostro dono che andrà all’Elemosineria Apostolica, una cosa molto utile, cioè dei prodotti che serviranno per l’igiene personale di tante persone povere. Grazie di aver pensato a questo!”.

Infine un pensiero sul significato del Natale: “Cari ragazzi, a Natale, ancora una volta, Gesù vuole nascere in voi, nel vostro cuore, per donarvi la gioia vera che nessuno potrà togliervi. E voi, offrite questa gioia agli altri ragazzi che vivono situazioni di sofferenza, momenti di difficoltà, specialmente a quelli che vedete più soli e magari maltrattati. Siate con tutti generosi ‘canali’ di bontà e di accoglienza, per costruire un mondo più fraterno, più solidale, più cristiano”.

Prima di quelli ‘papali’, i bambini avevano fatto gli auguri al papa, ringraziandolo di trovare tempo per loro, attraverso un testo letto da Antonio Zani di Taranto, anni 11, e Costanza Cevasco di La Spezia, anni 10:

“Grazie perché ogni anno trovi un po’ di tempo per noi: è un regalo molto prezioso! Grazie per la tua parola e per il tuo esempio. Veniamo da tutte le regioni italiane e siamo arrivati qui con le nostre esperienze, le nostre attese e persino qualche domanda”.

Gli hanno raccontato la loro giornata attraverso pensieri e preoccupazioni dei genitori: “In casa sentiamo i nostri genitori quando parlano preoccupati per il loro lavoro. A scuola proviamo ad essere amici di tutti ma non è semplice.

Ci sono bambini, figli di genitori che non sono nati in Italia, che vivono tante fatiche: eppure noi stiamo bene insieme! Ci sono i ‘bulli’, i prepotenti: ci mettono un po’ di paura. Ma, più che forti, ci sembrano soprattutto soli. Pensiamo a tanti bambini come noi che in tutto il mondo non possono sentire il calore dell’abbraccio di una famiglia e che invece sentono il rumore delle bombe e conoscono il dolore?”

Poi hanno raccontato il cammino dell’anno: “Nei gruppi dell’Azione Cattolica ci stiamo facendo accompagnare dalla pagina del Vangelo che ricorda l’incontro di Gesù con Marta, tutta indaffarata, e Maria. Stiamo scoprendo che Gesù vuole entrare anche nella nostra casa, cioè nella nostra vita”.

A tal proposito hanno chiesto alcuni consigli per scegliere la ‘parte migliore’: “Vorremmo ascoltarlo sempre meglio ma tante cose ci distraggono: tu cosa ci consigli? Come possiamo ‘prendere gusto’ con Gesù, come ha fatto Maria quando ha scelto la parte migliore? Quando riusciamo a farlo, ci accorgiamo che tutta la vita prende un sapore diverso!”

Ed infine gli hanno detto che gennaio sarà dedicato alla pace: “Nelle prossime settimane, a partire dalle tue parole, proveremo come ogni anno ad aiutare un progetto che ‘serva’ la pace, sostenendo il diritto al cibo e la collaborazione tra quanti lavorano la terra:

un piatto è buono non solo quando ha un sapore piacevole, ma quando è prodotto nel rispetto di tutti. Sarà il nostro ‘Mese della Pace’ che sempre ci aiuta ad aprire gli occhi su tante situazioni di ingiustizia e povertà in tutto il mondo. Lo vivremo senza dimenticare chi anche vicino a noi fa più fatica: ti abbiamo portato qualche regalo che potrai condividere con i poveri di questa città, perché il Natale è gioia per tutto il popolo”.

Hanno concluso le ‘richieste’ chiedendo di essere accompagnati nella vita e nella fede: “Ti domandiamo un ultimo aiuto: spesso ci capita di non essere ascoltati; i grandi pensano che non possiamo essere capaci di avere idee, di fare proposte. Noi sappiamo di avere bisogno di essere aiutati e accompagnati, ma sentiamo di voler già dare una mano nelle nostre case, a scuola e anche nelle nostre comunità.

Ti chiediamo allora una preghiera per noi piccoli perché non ci manchi questa buona volontà e te ne chiediamo anche una per i grandi, perché abbiano non solo la pazienza, ma il desiderio di ascoltarci”.

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