Il Papa a Cuba e in Messico per rilanciare il ruolo internazionale del Vaticano

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Il programma ufficiale definitivo sarà pubblicato dalla Santa Sede solo un mese prima, ma intanto il vescovi di Messico e Cuba hanno diffuso le tappe passo per passo del viaggio di Benedetto XVI nei loro paesi. Un viaggio atteso e, secondo alcuni, un po’ forzato, dai vescovi del Messico che del resto da anni vengono a festeggiare il Natale in Vaticano e facendo omaggio del presepe dell’ Aula delle udienze e non solo. Le date sembrano definitive, visto che l’ organizzatore dei viaggi papali Alberto Gasparri, si è recato recentemente anche a Cuba per mettere a punto i dettagli. Ricevuta con tutti gli onori del caso, la delegazione vaticana ha ripercorso la visita di Giovanni Paolo II nel 1998 e del cardinale segretario di Stato vaticano Bertone del 2008.

Qualche settimana fa Castro ha liberato 2900 prigionieri politici, ma, ha detto, non c’è nessun legame con la imminente visita del Papa. Sarà, comunque ora l’ attenzione del mondo è di nuovo sulla isola dei Caraibi che gli Stati Uniti vedono da decenni come una “spina nel fianco” e che si preparano a “riconquistare” nel post Castro. In Messico la situazione è più tranquilla, anche se le imminenti elezioni politiche fanno immaginare delle inevitabili strumentalizzazioni della visita del Papa. Ma a questo i pontefici sono ampiamente preparati. Un po’ meno forse sembra esserlo la diplomazia vaticana. A metà dicembre è stata presa una decisione abbastanza significativa. Il Papa, quando riceve un nuovo ambasciatore, non consegna più un discorso al diplomatico e non ne riceve uno da lui. Un cambiamento che è anche un adeguamento alla norma diplomatica internazionale certo, ma di fatto è una occasione in meno per il Papa e la Santa Sede di comunicare a livello internazionale i temi che le stanno a cuore. C’è molta attesa anche per questo per il discorso che Benedetto XVI farà al Corpo Diplomatico tra pochi giorni.

Il Papa arriverà all’aeroporto di León nello Stato di Guanajuato, nel nord del Messico il 23 marzo, a riceverlo ci sarà il presidente Felipe Calderón. sabato, dopo la visita ufficiale al presidente Benedetto XVI incontra i bambini nella “Plaza de la Paz” nella città di Guanajuato. Un appuntamento che si ripete dopo l’esperienza felicissima del Benin. domenica 25 marzo celebra la Messa nel Parco Bicentenario di León, nel pomeriggio visita alla Cattedrale cittadina e celebrazione dei Vespri assieme ai vescovi messicani e ad una delegazione di presuli latinoamericani e dei Caraibi. Lunedì si parte per Cuba dove, a Santiago de Cuba, il Papa viene ricevuto da Raul Castro. La Messa è prevista nella Piazza della Rivoluzione “Antonio Maceo”. Il 27 marzo il Papa visita il santuario della “Vergine della Carità” del Cobre , poi arriva a L’Avana ricevuto dal vescovo Jaime Ortega Alamino. Il colloquio ufficiale con il presidente cubano Raul Castro dovrebbe essere seguito da un incontro con i familiari e quindi forse anche con Fidel. Il 28 marzo, ultimo giorno del viaggio, il Papa presiede la Messa nella Piazza della Rivoluzione “José Marti” dell’Avana, la stessa dove celebrò la Messa Giovanni Paolo II.

Nel 1998 il Papa nell’ omelia parlò di “vento dello Spirito che soffia dove vuole” e quindi anche a Cuba, anche in un regime. Tanto che poco dopo ai cristiani fu concesso di festeggiare il Natale. Oggi lo Spirito porta il Papa che “benedettino” nella stessa piazza con un messaggio non solo per i politici, per difendere la libertà, ma anche per i cristiani, perché imparino ad usarla.

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