Le famiglie italiane pagano più tasse

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Gli italiani spendono meno in tasse, ma le famiglie pagano di più: è quanto emerso dal rapporto ‘Reddito, consumi e carico fiscale delle famiglie’, curato dalla Fondazione nazionale dei commercialisti e del Forum delle associazioni familiari. La ricerca ruota attorno a un dato.

La pressione fiscale generale nel 2015 è calata dello 0,3%, passando dal 43,6% al 43,3%, mentre il carico fiscale sulle famiglie è aumentato dello 0,3%, passando dal 16,2% al 16,5%. Le famiglie italiane hanno pagato nel 2015 oltre il 3% in più di tasse rispetto all’anno precedente. Il loro reddito, però, è aumentato soltanto dello 0,9%. Un trend con conseguenze inevitabili. Il numero dei nuclei familiari in condizioni di povertà assoluta, tra il 2011 e il 2014, è aumentato del 36%. La spesa media mensile invece si è ridotta del 6%.

In calo anche il reddito lordo disponibile: -8,8% rispetto al 2008. Lo studio segnala come le famiglie numerose siano quelle che tendono di più a impoverirsi: tra il 2010 e il 2013, infatti, il calo del reddito familiare ha riguardato soprattutto le famiglie con quattro e più componenti. Dati alla mano, il reddito delle famiglie composte da almeno quattro persone si è ridotto del 3,4%, mentre quello dei nuclei con più di quattro membri ha subìto un calo del 7,5%.

La stessa tendenza si riflette sul dato delle famiglie che vivono in condizioni di povertà assoluta. Tra queste, è più facile trovare nuclei familiari con almeno tre figli. Tra il 2011 e il 2014, il numero di famiglie con almeno 4 membri tra quelle più povere è cresciuto del 7%, mentre le coppie con tre e più figli in povertà assoluta sono divenute il 9% in più. A fronte di questi dati, è cambiata nel periodo 2011-2014 anche la composizione delle famiglie. Quelle con un solo componente (7.600.000) sono aumentate quasi del 6%, mentre le coppie con figli (8.700.000) sono risultate in calo (-0,9%).

Secondo i dati diffusi dall’Istat nel 2015, le famiglie residenti in Italia hanno percepito un reddito medio netto nel 2013 pari ad € 29.473, circa € 2.456 al mese. Tuttavia se consideriamo il valore mediano, la metà delle famiglie non ha percepito redditi superiori ad € 24.310.

I redditi netti, calcolati in media e mediana, sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto al 2012, mentre tra il 2010 e il 2013 sono scesi in maniera significativa: -2,5% la media e -1,2% la mediana. Riguardo al numero dei componenti, è importante osservare come per le famiglie da 1 a 3 componenti il reddito medio e mediano è in aumento con una tendenza decrescente, al crescere del numero dei componenti, (+1,4% per le famiglie monocomponente, +0,1% per quelle con due componenti e +0,0% quelle con 3 componenti), mentre per le famiglie più numerose, cioè per quelle da 4 componenti in su, i redditi medi e mediani sono in calo e il calo risulta crescente al crescere del numero dei componenti (-3,4% per quelle con 4 componenti e -7,5% per quelle con 5 o più componenti).

Nel 2014, secondo il report diffuso dall’Istat ‘La povertà in Italia’, circa 1.470.000 famiglie sono in condizione di povertà assoluta, dato nettamente in crescita dal 2011 (+35,9 punti percentuali). di povertà5 e il totale delle famiglie residenti. L’incidenza della povertà assoluta, pari a 4,3% nel 2011 è balzata al 5,7% nel 2014 (+1,4 punti percentuali) dopo aver raggiunto il livello del 6,3% nel 2013.

Diminuisce l’incidenza della povertà assoluta per le famiglie con un componente, dal 5,3% al 4,9% nel 2014, mentre aumenta per le famiglie con più di un componente e cresce significatamene per le famiglie con più di 5 componenti (+7,1 punti percentuali). L’incidenza maggiore della povertà relativa si ha nelle coppie con più di tre figli, dal 6,8% nel 2011 al 16% nel 2014. Però l’Istat ha sottolineato che nel 2016 la spesa per consumi finali delle famiglie residenti è aumentata dell’1,5%.

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