Il Vangelo della Misericordia si realizza nella famiglia

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Dal 30 maggio al 1 giugno scorso si è svolto presso il Santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza il convegno su ‘La Famiglia e il Vangelo della Misericordia’ con i contributi del card. Gualtiero Bassetti, Francesco Miano e Giuseppina De Simone, mons. Marcello Semeraro, Rosanna Virgili, padre Aurelio Pérez, mons. Domenico Cancian, Vincenzo Badalucco e Rosanna Durante, Norberto Pentiricci e Barbara Giorgini, Anselmo Grotti e Rossana Ragonese, Aldo Maria Valli e Serena Cammelli, raccolti nel volume ‘La famiglia e il Vangelo della misericordia’, a cura del prof. Luigi Alici, che nell’introduzione scrive:

“Il primo riferimento riguarda una sfida che proviene dal mondo odierno, in cui verifichiamo quotidianamente la difficoltà crescente, a livello personale, familiare, sociale, a stare insieme a lungo, superando difficoltà e conflitti, soprattutto quando si producono ferite che stentano a rimarginare.

Le conferme purtroppo non mancano: ad esempio, a livello politico è facile verificare che non esiste oggi un partito o un’alleanza di partiti in cui non sia in atto una forte conflittualità interna, che ha un effetto paralizzante sulla dinamica decisionale, traducendosi spesso in vere e proprie scissioni; in questi casi il disaccordo, più o meno motivato e strategico, non solo impedisce di elaborare insieme le differenze, trasformandole in progetto (quale dovrebbe essere la finalità istituzionale di una forza politica), ma alimenta tentazioni irresistibili in senso personalistico. Il piccolo orticello come alternativa alla grande politica…

Il secondo riferimento del libro, al quale tutti gli autori sono attenti, è di ordine ecclesiale e s’interroga sulla straordinaria coincidenza fra il Sinodo ordinario sulla famiglia, che segue a distanza di un anno l’Assemblea straordinaria, disegnando in questo modo, quasi plasticamente, una vera e propria sinodalità in cammino, e il Giubileo sulla misericordia, che si apre nel cinquantesimo anniversario della conclusione del Concilio Vaticano II…

Il terzo e ultimo riferimento riguarda il carisma di Madre Speranza e della famiglia dell’Amore misericordioso da lei fondata. La scelta di tenere insieme in questo libro una doppia accezione di famiglia non deve sorprendere. Sullo sfondo dell’unica famiglia umana, accanto alla famiglia fondata sul sacramento del matrimonio si può collocare l’estensione metaforica che identifica una famiglia religiosa: in entrambi i casi si tratta di due annunci profetici che testimoniano e accreditano, in modo esemplare e parlando a tutti i cristiani, il valore liberante dell’essere insieme.

L’annuncio della misericordia, che papa Francesco pone al centro del suo magistero e di un Giubileo straordinario, è stato anche, non senza incomprensioni, equivoci, resistenze, ostilità, il carisma spirituale di una donna di umilissime condizioni, misteriosamente (ma non troppo) approdata a Collevalenza; non lontano da santa Chiara di Montefalco, dalla beata Angela di Foligno, da santa Rita di Cascia, tutte donne che hanno sperimentato una straordinaria intensità mistica, tradotta in un messaggio per noi”.

Il card. Gualtiero Bassetti ha sottolineato che la famiglia è la cellula primaria della società, perché è quella cellula che dà vita alla spina dorsale del corpo sociale, sottolineando ‘tre ferite’ comuni alle famiglie di oggi: “La prima ferita della famiglia risiede, paradossalmente, nella difficoltà odierna ad essere una famiglia. Questa ferita si colloca alla base di una vita di una coppia e riguarda soprattutto le giovani generazioni che mostrano delle serie difficoltà ad ‘essere’ e a ‘pensarsi’ come una famiglia.

La seconda ferita della famiglia è costituita dalla presenza di una cultura ostile nei confronti della famiglia. Infatti, così come la tensione verso la famiglia è stata ridotta ad un desiderio di costruire dei simulacri temporanei di famiglia, anche la tensione verso l’infinito è stata ridotta troppo spesso alla ricerca di una verità in una vuota sfera di cristallo, alla magia, alla superstizione, all’evento folcloristico e ad un neo paganesimo fatto di zucche arancioni ed evocazioni pittoresche di mostri fantastici.

La terza ferita riguarda le divisioni all’interno della famiglia. Divisioni che in alcuni casi possono portare fino alla rottura della famiglia. Le divisioni all’interno della famiglia si sconfiggono solo con l’amore. In ogni famiglia ci sono momenti di tranquillità e momenti di litigio. Come ha detto Francesco rivolgendosi ai giovani quando è venuto in visita ad Assisi, “ci vuole coraggio per formare una famiglia!”.

E insieme al coraggio è necessaria una grande consapevolezza: che formare una famiglia “è una vera e propria vocazione, come lo sono il sacerdozio e la vita religiosa. Che è sempre quella della carità fraterna. Che è sempre quella della Misericordia”. Secondo il cardinale, nonostante queste ferite, solo la famiglia è capace di salvare il mondo, in quanto è generatrice di futuro:

“Infatti, nonostante viviamo in una società organizzata su basi individualistiche e consumistiche, la famiglia naturale, costituita da un uomo e una donna e aperta alla vita, è il luogo dove si genera il futuro. La famiglia è la comunità che risponde concretamente alla polverizzazione della società; è l’isola che permette all’acqua della società liquida di non invadere tutto il mondo; è la comunità responsabile che prevale sul disimpegno e sul consumismo dei sentimenti. Forse è il più grande gesto controcorrente della società attuale”.

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