Ratzinger e la pastorale della misericordia

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Si svolgerà martedì 26 aprile, dalle ore 18.15 presso l’Aula Benedetto XVI del Campo Santo Teutonico in Vaticano, il secondo incontro promosso dalla Biblioteca Ratzinger, con la presentazione del volume ‘Deus caritas est. Porta di misericordia – Atti del Simposio internazionale nel decimo anniversario dell’Enciclica’, pubblicato dalla Lev, che riunisce gli Atti del Simposio dedicato alla prima enciclica di Benedetto XVI, che ha avuto luogo a Roma il 19 e 20 novembre 2015.

Dopo il saluto del rettore del Pontificio Collegio Teutonico di Santa Maria in Campo Santo, Hans-Peter Fischer, e un’introduzione da parte di don Ralph Weimann, curatore del volume insieme a monsignor Markus Graulich, il card. Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e membro del Comitato scientifico della ‘Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI’, svolgerà una relazione dal titolo ‘Deus caritas est – Chiave musicale del pensiero teologico e del Pontificato di Benedetto XVI’. Le conclusioni dell’incontro sono affidate a mons. Stefan Heid, direttore dell’Istituto Romano della Società di Goerres e della Biblioteca Ratzinger.

Intanto è molto interessante leggere l’articolo apparso sul sito della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger Benedetto XVI la giornalista Maria Giuseppina Buonanno intorno alla ‘fenomenologia del papa emerito’: “Il suo ritiro monastico e la sua presenza nell’assenza scenica, una “presenza-assenza”, diventano un fertile campo che fa germogliare e coltiva l’analisi della sua opera, della sua produzione teologica e del suo ministero. La sua lontananza dagli occhi del mondo mette in atto una volontà di comprensione e di riconsiderazione del suo pensiero e della sua stessa figura.

Questa si esprime attraverso una grande ricchezza di iniziative. Tra le più recenti, si contano la nascita della Biblioteca a lui dedicata, nel Collegio Teutonico, nel cuore del Vaticano, le molte pubblicazioni che approfondiscono le sue opere e il suo pontificato, un master che analizza la sua dottrina, i tanti incontri di studio nazionali e internazionali”.

Commentando il volume che raccoglie gli interventi sull’enciclica ‘Deus caritas est’ la giornalista sottolinea le prospettive teologiche e pastorali per il mondo contemporaneo: “L’esperienza di docente universitario, la capacità analitica, la fiducia nella ragione, nel pensare e nell’agire umano, rendono l’opera teologica di Joseph Ratzinger una ‘pastorale dell’intelligenza’. In questa sua dimensione intellettuale, sono seminati anche gli aspetti più personali”.

Prendendo spunto dal libro di Marco Mancini, ‘Benedetto XVI – Un Papa totale’, riconferma la sintonia tra il papa emerito Benedetto XVI e papa Francesco: “La misericordia è anche un segno nuovo che unisce Ratzinger e Bergoglio. Papa Francesco, per il libro-intervista realizzato con Andrea Tornielli in occasione del Giubileo, ha scelto come titolo ‘Il nome di Dio è misericordia’. E questa è una frase pronunciata da papa Benedetto in un discorso tenuto il 30 marzo 2008, nel giorno dedicato alla Divina Misericordia.

Era il 15 aprile 2006, la notte del sabato santo, quando le parole di Benedetto XVI risuonarono con quieta forza nella Basilica vaticana durante l’omelia della Vegli pasquale: ‘Io, ma non più io’. E spiegò: ‘E’ questa la via della croce, la via che ‘incrocia’ un’esistenza rinchiusa solamente nell’io, aprendo proprio così la strada alla gioia vera e duratura’.

Già in queste parole si manifestava quel principio di ‘presenza-assenza’. Oggi, il pensiero e le parole di Ratzinger trovano una forza nuova, ascoltate nell’interezza del messaggio. Oggi, la sua presenza nell’assenza scenica si fa nuovamente rivelatrice”.

Infatti nel convegno dello scorso anno il presidente della Fondazione Ratinger, mons. Giuseppe Scotti, aveva sottolineato: “L’uomo che si ritrova senza Dio si trova a vivere e ad abitare una terra arida e deserta… L’uomo contemporaneo è un uomo che cerca, sì, eppure si trova incapace di mettere il suo cuore e la sua mente in sintonia con la mente e la forza creatrice dell’Altissimo.

Iniziando questo quinto Convegno internazionale di alto valore scientifico organizzato dalla Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, vogliamo guardare all’uomo e a noi stessi con gli occhi e con il cuore di Teresa, la mistica, la donna che ha avvertito con forza quanto la preghiera sia potente e trasformante. Tutto questo perché vogliamo donare un futuro pieno e vero all’uomo convinti come siamo, come ci suggerisce papa Francesco, che ‘quando prego Dio respira in me’”.

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