Papa Francesco prepara il Giubileo con la Curia e apre la assemblea della Cei

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La apre il Papa ancora una volta la Assemblea Generale della Conferenza episcopale italiana con un discorso dedicato alla sensibilità ecclesiale.  Nononstante la situazione internazionale poco confortante il Papa chiede che i vescovi siano portatori di speranza cristiana che significa in concreto non essere timidi davanti alla corruzione, essere veri pastori per i laici, difendere il Popolo di Dio dalle colonizzazioni ideologiche.

Ed aggiunge anche che nelle scelte pastorali “non deve prevalere l’aspetto teoretico-dottrinale astratto, quasi che i nostri orientamenti non siano destinati al nostro Popolo o al nostro Paese – ma soltanto ad alcuni studiosi e specialisti – invece dobbiamo perseguire lo sforzo di tradurle in proposte concrete e comprensibili.” Il Papa affronta anche il tema della collegialità da vivere tra le varie realtà ecclesiali, anche tra le periferie e il centro.

Invece, dice il Papa, in molti casi no la si vede “sia nella determinazione dei piani pastorali, sia nella condivisione degli impegni programmatici economico-finanziari.” E, rimprovera ancora il Papa: “ manca l’abitudine di verificare la recezione di programmi e l’attuazione dei progetti, ad esempio, si organizza un convegno o un evento che, mettendo in evidenza le solite voci, narcotizza le Comunità, omologando scelte, opinioni e persone. Invece di lasciarci trasportare verso quegli orizzonti dove lo Spirito Santo ci chiede di andare.”

Un esempio concreto poi per il Papa è la questione dei monasteri :“perché si lasciano invecchiare così tanto gli Istituti religiosi, Monasteri, Congregazioni, tanto da non essere quasi più testimonianze evangeliche fedeli al carisma fondativo? Perché non si provvede ad accorparli prima che sia tardi sotto tanti punti di vista?”

Vero è che in molti casi i monasteri femminili vuoti vengono assorbiti dalle congregazioni maschili, ma certo non è facile accorpare i carismi. Alcuni vescovi stanno già affrontando parecchie difficoltà in questo senso.

La conclusione del Papa è una preghiera per il Giubileo della Misericordia una richiesta di avere «la gioia di riscoprire e rendere feconda la misericordia di Dio, con la quale tutti siamo chiamati a dare consolazione a ogni uomo e a ogni donna del nostro tempo”

Domani mattina sarà la volta del Cardinale Bagnasco con la sua prolusione a dare il voi ai lavori dopo questo primo incontro con il Papa.

Questa mattina Francesco aveva incontrato Capi Dicastero della Curia Romana, nella Sala Bologna, in vista del prossimo Anno Santo, che coinvolgerà il Vaticano e Roma, ma anche tutte le diocesi del mondo.

C’è la bolla di indizione, “Misericordiae Vultus”, che ha fornito il canovaccio sul quale si muove tutta l’organizzazione operativa, coordinata dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova Evangelizzazione e presentata nei giorni scorsi nella Sala Stampa della Santa Sede. Ma poi – il senso ultimo della riunione di oggi – si deve offrire una visione organica della Chiesa intera nel portare avanti gli obiettivi indicati da Francesco. E qui la pratica c’entra di meno: si tratta soprattutto di orientare gli assi tematici.

Nei giorni scorsi si era tenuta un’altra riunione di coordinamento, tra Italia e Santa Sede, con un focus sui temi della sicurezza. Ma anche le questioni dell’accoglienza dei pellegrini e dell’assistenza sanitaria con il contributo fondamentale del volontariato. In tempi brevi si costituirà un tavolo tecnico per approfondire tutte queste questioni.

Il Giubileo straordinario inizierà l’8 dicembre 2015, nella Solennità dell’Immacolata Concezione, e si concluderà il 20 novembre 2016, nella Domenica di Cristo Re.

Foto: Acistampa.com

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