Il Papa prega per Iraq, Siria e Venezuela: ‘Basta violenza e brutalità!’

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Il cammino di conversione quaresimale ha come compimento ‘la partecipazione alla gloria di Cristo, Servo obbediente, morto e risorto per noi’. Lo ha ribadito questa mattina nel corso dell’Angelus in occasione della II domenica di Quaresima.

Con la Trasfigurazione Gesù mostra ai discepoli ‘un anticipo della sua gloria, per confermarli nella fede e incoraggiarli a seguirlo sulla via della Croce’ e attraverso essa realizza ‘il progetto della salvezza. La sua piena adesione alla volontà del Padre rende la sua umanità trasparente alla gloria di Dio, che è l’Amore’.

La voce del Padre dice di ascoltare Gesù. E questo è il compito dei cristiani. Ascoltarlo – spiega il Papa – ‘comporta assumere la logica del suo mistero pasquale, mettersi in cammino con Lui per fare della propria esistenza un dono di amore agli altri, in docile obbedienza alla volontà di Dio, con un atteggiamento di distacco dalle cose mondane e di interiore libertà. Occorre essere pronti a perdere la propria vita, perché si realizzi il piano divino della redenzione di tutti gli uomini. Il cammino di Gesù porta alla felicità, perchè Lui non ci inganna!’.’.

Al termine della recita della preghiera mariana Francesco è tornato a parlare delle violenze in Siria e in Iraq ai danni dei cristiani e di altre minoranze religiose. ‘Vogliamo assicurare a quanti sono coinvolti in queste situazioni – ha esortato Papa Bergoglio – che non li dimentichiamo, ma siamo loro vicini e preghiamo insistentemente perché al più presto si ponga fine all’intollerabile brutalità di cui sono vittime. Insieme ai membri della Curia Romana ho offerto secondo questa intenzione l’ultima Santa Messa degli Esercizi Spirituali, venerdì scorso. Nello stesso tempo chiedo a tutti, secondo le loro possibilità, di adoperarsi per alleviare le sofferenze di quanti sono nella prova, spesso solo a causa della fede che professano’.

Dal Papa sudamericano anche un pensiero per il Venezuela ‘che sta vivendo nuovamente momenti di acuta tensione. Prego per le vittime e, in particolare, per il ragazzo ucciso pochi giorni fa a San Cristobal. Esorto tutti al rifiuto della violenza e al rispetto della dignità di ogni persona e della sacralità della vita umana e incoraggio a riprendere un cammino comune per il bene del Paese, riaprendo spazi di incontro e di dialogo sinceri e costruttivi’.

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