India e Italia le patrie dei sei nuovi santi

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Due indiani e quattro italiani sono da oggi modelli di santità per tutto il mondo. Ecco le loro storie.

Giovanni Antonio Farina: Grande figura di vescovo ed educatore, nacque a Gambellara, in provincia di Vicenza, nel 1803. Entrato in seminario giovanissimo fu subito notata la sua predisposizione per l’insegnamento, al punto che a soli 21 anni, quando ancora studiava teologia, gli venne affidato il compito di tenere delle lezioni. Ordinato sacerdote nel 1827 svolse i primi anni del suo ministero a Vicenza. E fu qui che intuì il valore sociale che poteva avere l’insegnamento. Nel 1831 diede inizio alla prima scuola popolare femminile e nel 1836 fondò le Suore Maestre di santa Dorotea Figlie dei Sacri Cuori, un istituto di «maestre di provata vocazione, consacrate al Signore e dedite interamente all’educazione delle fanciulle povere». Nel 1850 il Papa lo nominò vescovo di Treviso, dove si distinse in maniera particolare per la sua carità, tanto da essere chiamato il «vescovo dei poveri». Nel 1860 fu poi trasferito alla sede vescovile di Vicenza. In questa veste partecipò ai lavori del Concilio Vaticano I, dove sostenne con forza la definizione dell’infallibilità pontificia. Morì a Vicenza il 4 marzo 1888.

– Kuriakose (Ciriaco) Elias Chavara Ciriaco, cofondatore e primo Priore Generale dei Carmelitani di Maria Immacolata, nacque a Kerala, in India, il 10 febbraio 1805. Entrò in seminario nel 1818 e fu ordinato sacerdote nel 1829. Pose le fondamenta della prima casa della Congregazione a Mannanam nel 1831 ed emise i voti religiosi nel 1855. Nel 1866 collaborò anche alla fondazione della Congregazione delle Suore della Madre del Carmelo. Dal 1861 ricoprì la carica di Vicario Generale della Chiesa siro-malabarica. Difensore dell’unità della Chiesa contro lo scisma di Rocco, per tutta la vita lavorò per il rinnovamento spirituale della Chiesa siro-malabarica. Si distinse come uomo di orazione. Fu pieno di zelo per il Signore nell’Eucaristia e particolarmente devoto della Vergine Immacolata. Morì a Koonammavu nel 1871.

Ludovico da Casoria Nato a Casoria (Napoli) nel 1815, Arcangelo Palmentieri entrò a 18 anni tra i Francescani Alcantarini divenendo fra Ludovico. Per 20 anni insegnò matematica e filosofia a Napoli, tenendo anche la farmacia del convento, che trasferì con sé a Capodimonte. Nel 1854 iniziò a operare per il riscatto dei bimbi africani dalla schiavitù, accogliendo i primi due, salvati da un prete genovese, Niccolò Olivieri. Ben presto aumentarono e – con l’aiuto di suor Anna Lapini, fondatrice delle Stimmatine – nacque per le bimbe il collegio delle “Morette”. Seguirono altri istituti destinati a bimbi in difficoltà. Fondò i cosiddetti Frati Bigi e le suore Elisabettine. Il Vaticano gli affidò la missione di Scellal, in Sudan, che però durò poco. Morì a Napoli nel 1885 ed è beato dal 1993.

Nicola da Longobardi Nacque a Longobardi (Cs) il 6 gennaio 1650, e fu battezzato con il nome di Giovanbattista. Figlio di contadini, non potè coltivare gli studi, nonostante il talente, lavorando fin da giovane nei campi. Aduso a pratiche come il digiuno e assiduo frequentatore dell’Eucaristia da sempre, frequentava spesso la chiesa dei Minimi di Longobardi e vi passava intere giornate in preghiera. A vent’anni, nonostante l’opposizione dei genitori, chiese l’abito di san Francesco e fu assegnato al Convento di Paola, assumendo il nome di Nicola. Terminato l’anno di noviziato, passò a Longobardi e poi, ancora, a San Marco Argentano, a Montalto, Cosenza, Spezzano e Paterno. La fama delle sue virtù, ben presto arrivò fino a Roma, dove venne chiamato alla parrocchia del Collegio di San Francesco di Paola ai Monti. Nel 1696 Nicola tornò a Longobardi, dove per suo tramite vennero compiuti diversi prodigi. Negli ultimi anni della sua vita fu richiamato a Roma. Predisse la sua morte che avvenne il 2 febbraio 1709.

Eufrasia Eluvathingal del Sacro Cuore: Al secolo Rosa Eluvathingal, nacque ad Aranattukara in India il 7 ottobre 1877, da una ricca famiglia cattolica di rito siromalabarese. Nel 1888 divenne allieva delle Carmelitane presso Koonammavu, ove per nove anni visse col proposito di poter un giorno entrare nell’annesso convento di Santa Teresa. Finalmente il 9 maggio 1897 Rosa prese il velo ed il 10 gennaio 1898 vestì l’abito religioso ed intraprese il noviziato assumendo il nome di Eufrasia del Sacro Cuore di Gesù. Il 24 maggio 1900 insieme ad altre consorelle emise i voti nel nuovo convento di Pllur, nei pressi di Trichur. Appena dopo la professione, suor Eufrasia venne nominata assistente delle novizie nel convento di S. Maria a Ollur e dal 1904 divenne maestra, ufficio che ricoprì per nove anni. Eletta superiora nel 1913, tre anni dopo fu trasferita a Manalur, ma pochi mesi dopo dovette fare ritorno ad Ollur per motivi di salute e vi rimase sino alla morte, vivendo in perfetta unione con Dio nella preghiera, nel digiuno e nella mortificazione. Sin dall’infanzia la sua salute si era rivelata alquanto cagionevole ed il 29 agosto 1952 spirò. Dal 30 gennaio 1990 le sue spoglie mortali riposano nella chiesa del convento di Santa Maria in Ollur.

– Amato Ronconi: nacque a Saludecio da una ricca famiglia verso il 1225. Rimasto presto orfano, trascorse la sua giovinezza con la famiglia del fratello Giacomo. Deciso a vivere secondo il Vangelo si dedicò in un primo tempo all’accoglienza dei poveri e dei pellegrini costruendo per loro un ospizio sul Monte Orciale. Donate poi tutte le sue sostanze ai poveri si ritirò ad una vita di rigorosissima penitenza. Compì ben quattro pellegrinaggi alla tomba dell’apostolo Giacomo a Compostella. Morì nel 1292 all’età di sessantasei anni. Papa Pio VI ne confermò il culto nel 1776. Il 9 ottobre 2013 Papa Francesco ha riconosciuto le virtù eroiche del Beato Amato, in vista dell’approvazione di un miracolo attribuito alla sua intercessione che ne permetterà la canonizzazione.

Fonte- Sedoc RV

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