Papa Francesco: la dottrina sociale è il coraggio dell’iniziativa

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Si è aperto questa sera a Verona la IV edizione del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa, sul tema: “Oltre i luoghi, dentro il tempo”. E si apre con le parole di Papa Francesco che ha voluto essere presente con un video messaggio.

Il Papa è partito dalla constatazione che i cristiani non devono essere spaventati dalle crisi economica e sociale attuale: “la grande tentazione è fermarsi a curare le proprie ferite e trovare in questo una scusa per non sentire il grido dei poveri e la sofferenza di chi ha perso la dignità di portare a casa il pane perché ha perso il lavoro. E quelli che cercano soltanto di curare le proprie ferite, finiscono truccandosi. Questa è la trappola. Il rischio è che l’indifferenza ci renda ciechi, sordi e muti, presenti solo a noi stessi”

Il Papa chiede che l’etica cristiana non sia “una dogana alla pluralità di espressioni con le quali si manifesta il bene e la cura del prossimo. Andare oltre vuol dire allargare e non restringere, creare spazi e non limitarsi al loro controllo.”

Per questo occorre prendere l’iniziativa: “Il sistema ti porta a questa globalizzazione non buona che omologa tutto. E il padrone di questa omologazione chi è? E’ il denaro. Prendere l’iniziativa in questi ambiti significa avere il coraggio di non lasciarsi imprigionare dal denaro e dai risultati a breve termine diventandone schiavi.”

Il Papa ha ricordato come il denaro si trovi per guerre e finanza senza scupoli mentre manca per creare lavoro e dare dignità. “Il vero problema non sono i soldi, ma le persone: non possiamo chiedere ai soldi quello che solo le persone possono fare o creare. I soldi da soli non creano sviluppo, per creare sviluppo occorrono persone che hanno il coraggio di prendere l’iniziativa.”

E questo significa anche superare l’assistenzialismo. Anche in questo caso il Papa ha presentato una storia concreta con un padre e un figlio down: “Per questo figlio il padre ha fatto tutto ed ha usufruito dei servizi che sono messi a disposizione dagli enti pubblici per l’istruzione, la cura, la vita sociale. Ma non si è accontentato. Per suo figlio voleva pensare qualcosa che gli desse più dignità e più autonomia. Si è inventato una cooperativa costituita da ragazzi down, ha studiato un lavoro adatto a loro, ha fatto una convenzione con un’azienda profit per la vendita dei loro prodotti”

E l’iniziativa “significa anche considerare l’amore come la vera forza per il cambiamento. Amare il proprio lavoro, essere presenti nelle difficoltà, sentirsi coinvolti e rispondere responsabilmente è attivare quell’amore che ciascuno di noi ha nel cuore, perché lo Spirito ce l’ha donato. Prendere l’iniziativa è la risposta a quel di più che è tipico dell’amore.”

Questo, aggiunge il Papa, significa dare fiducia, soprattutto ai giovani.

Francesco trova le indicazioni nella Bibbia: “Il tempo è grazia e pienezza. Andare oltre i luoghi non è il risultato della casualità individuale ma della condivisione di un fine: la storia è un percorso verso il compimento. Se ci muoviamo come popolo, se andiamo avanti insieme, la nostra esistenza evidenzierà questo significato e questa pienezza.”

Il Festival si chiude il 23 novembre e nei lavori c’è chiaro l’intento di “accettare il movimento, il cambiamento, il nuovo, il non ancora esperimentato. E così invece di fissare spazi creare processi.”

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