Papa: ‘La santità è per tutti. Basta violenza in Terra Santa’

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“Per essere santi non bisogna per forza essere vescovi, preti o religiosi, no: tutti siamo chiamati a diventare santi”. Lo ha detto stamane Papa Francesco nel corso dell’udienza generale del mercoledì in piazza San Pietro. “Tante volte, prima o poi – ha aggiunto Papa Bergoglio – siamo tentati di pensare che la santità sia riservata a coloro che abbiano la possibilità di staccarsi dalle faccende ordinarie per dedicarsi esclusivamente alla preghiera, ma non è così. Qualcuno pensa che la santità è chiudere degli occhi, fare la faccia da immaginetta, no! E’ qualcosa più grande, più profondo che ci dà Dio. Anzi, vivendo con amore la propria vita cristiana, che siamo chiamati a diventare santi”. Per essere santi “non bisogna essere per forza essere vescovi, preti, religiosi”, ma è invece attraverso “la propria testimonianza cristiana che siamo chiamati a diventare santi. Tutti i cristiani, in quanto battezzati, hanno uguale dignità davanti al Signore e sono accomunati dalla stessa vocazione che è quella alla santità”.

Chiunque, dunque, può diventare santo. Il Papa lo ha ribadito: può essere santo chi lavora in fabbrica, un ragioniere… “Ma sì, si può, lì dove tu lavori si può diventare santo, Dio ti dà la grazia di diventare santo: sempre in ogni posto, si può aprirsi a questa grazia che ci lavora dentro e ci porta alla santità”.

La santità – ha spiegato ancora Francesco – si conquista giorno per giorno attraverso piccoli passi. “Una signora va al mercato, si ferma a salutare qualcuno e subito arrivano le chiacchiere. Ma ecco che lei si ferma prima di aprire la bocca e dice dentro di sè no! Io non sparlerò di nessuno”. Il no alle chiacchiere è dunque un “passo verso la santità”. “Ci vuole tanta pazienza – ha aggiunto – per essere un buon padre, una buona madre, o buoni nonni e in questa pazienza viene la santità… Tuo figlio vuole parlarti un po’ delle sue cose fantasiose, ma è sera e uno è stanco e vuole esser lasciato in pace. Ecco ascoltarlo è un passo verso la santità”.

Prima di concludere l’udienza generale il pensiero di Papa Francesco è andato alla Terra Santa. “Seguo con preoccupazione – ha detto il Pontefice – l’allarmante aumento della tensione a Gerusalemme e in altre zone della Terra Santa, con episodi inaccettabili di violenza che non risparmiano neanche i luoghi sacri. Assicuro una particolare preghiera a tutte le vittime di tale drammatica situazione e per quanti più ne soffrono le conseguenze. Dal profondo del cuore, rivolgo alle parti implicate un appello affinchè si ponga fine alla spirale di odio e di violenza e si prendano decisioni coraggiose per la riconciliazione e la pace. Costruire la pace è difficile, ma vivere senza pace è un tormento”.

Il Papa ha poi pregato per le vittime delle recenti alluvioni nel Nord Italia: “Preghiamo per loro e per i familiari e siamo solidali con quanti hanno subito dei danni”.

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